La "danza del coltello", il nuovo preoccupante rito social dei maranza milanesi
Sui social un video in cui alcuni maranza milanesi eseguono la cosiddetta "danza del coltello". Esibizionismo e sottocultura giovanile o una preoccupante espressione di violenza?
La danza del coltello (da Welcome to favelas)
La "danza del coltello", il nuovo preoccupante rito social dei maranza milanesi
Negli ultimi giorni ha iniziato a circolare sui social, rilanciato in particolare da Welcome to Favelas, un video in cui alcuni giovani, appartenenti al cosiddetto mondo dei "maranza", eseguono a Milano quella che è stata definita la “danza del coltello”. Si tratta di una sequenza di movimenti a ritmo di musica, spesso accompagnati dall'esibizione di armi bianche, in particolare coltelli.
Il fenomeno non è nuovo e rientra in una più ampia tendenza legata all'estetica della strada, che mescola elementi di sottoculture giovanili, riferimenti alla musica trap e atteggiamenti di sfida. In alcune comunità, soprattutto online, questi video diventano un mezzo per costruire un'immagine di sé legata a concetti di forza e protezione. Ma, come è facile immaginare, possono anche suscitare preoccupazione per i possibili rischi legati alla loro diffusione.
Chi sono i "maranza" e perché si parla di loro?
Il termine "maranza" si è diffuso negli ultimi anni per indicare giovani, spesso di origine multiculturale, che adottano un determinato stile di abbigliamento e atteggiamenti ispirati alla cultura urbana. Si tratta di un fenomeno eterogeneo, che comprende sia semplici mode giovanili che comportamenti più problematici. Nella "danza del coltello", in particolare, si mescolano elementi simbolici che richiamano gesti rituali di alcune culture mediorientali e nordafricane, reinterpretati però in chiave moderna attraverso la lente dei social media. L'elemento dell'arma, esibita come accessorio scenografico, contribuisce a rendere questi video virali, alimentando un immaginario che può essere frainteso o enfatizzato in senso negativo.
Le istituzioni e le forze dell’ordine stanno monitorando il fenomeno, cercando di distinguere tra semplice esibizionismo social e situazioni che potrebbero effettivamente rappresentare un rischio per l’ordine pubblico.