Salva Milano, Sala: "Non lo hanno fermato le inchieste, non lo volevano votare"

"Norma rimasta ferma in parlamento dodici mesi". Il sindaco di Milano ha parlato anche dei dazi Usa: : "Se non risolviamo tra un anno andiamo tutti a gambe all'aria"

di redazione
Milano

Dazi, Sala: "Se non risolviamo tra un anno andiamo tutti a gambe all'aria"

"Se il tema dazi non si risolve tra un anno andiamo tutti a gambe all'aria". Così il sindaco di Milano Beppe Sala intervenendo a Rtl 102.5. "Con gli Stati Uniti siamo alleati storici, ma adesso è al comando un clan un po' arrogantello. Dopo 40 anni che lavoro sentirmi dare del parassita proprio no". Il sindaco ha aggiunto: "Ho imparato che gli statunitensi non ti devi sedere al tavolo di trattative con una qualche debolezza. La partita deve essere europea, l'Italia da sola può fare poco". Comunque - ha sottolineato ancora Sala - i dazi "non sono una opportunità, come qualcuno dice dal governo". Allo stato, come indicatori economici, "l'inflazione non potrà che aumentare" e vedere "che negli Usa cominciano i distinguo e le voci avverse, e che Musk prende le distanze" è significativo.

Sala: "Il Salva Milano non si è arenato per le inchieste ma perchè non lo volevano votare"

 "Regole urbanistiche che si basano su una legge del 1942 non possono funzionare, quindi il parlamento una soluzione la deve trovare. In questo momento la preoccupazione per le tante famiglie c'e' ed e' la cosa su cui stiamo cercando di trovare una via con la Procura", ha aggiunto Sala. Quanto al Salva Milano, fermo al Senato, "si e' arenato non tanto per le inchieste ma perche' se si vuole fare una norma ma il parlamento discute per 12 mesi in realta' non la si vuole fare. Io da settimane dicevo ai miei che non si sarebbe andati da nessuna parte. Detto cio', noi abbiamo incontrato i costruttori e prima le persone che hanno messo dei soldi, in questo momento stiamo favorendo un contatto tra costruttori e procura".

Sala: "Salva Milano, priorità alle famiglie, favoriamo un contratto tra costruttori e Procura"

"La preoccupazione per le tante famiglie che hanno già dato un anticipo e che stanno aspettando una casa" è ora la priorità per Sala: "Questa è la cosa principale su cui stiamo cercando di trovare una via con la Procura" favorendo "un contratto tra costruttori e Procura, perché non siamo noi a dire ai costruttori 'Guardate che ci dovete dare di più', anzi, noi stiamo dicendo 'Il contratto con il Comune è ancora valido', tanto è vero che siamo in un percorso giudiziale anche con la Procura, ma se questo aiuta, ben venga". Risolto il problema delle famiglie indebitate per una casa nella quale non possono entrare per la sospensione dei cantieri sotto inchiesta "le regole urbanistiche che si basano su una legge del 1942 non possono funzionare, quindi il Parlamento una soluzione deve trovarla".

 

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