Di Palma (Enac): "Paesi emergenti, turismo su misura e aerospazio: prosegue la ripartenza rock"
Il presidente dell'ente nazionale per l'aviazione civile Pierluigi Di Palma: "Oggi l'aereo ha ripreso la sua centralità in qualsiasi progetto programmatico relativo alla mobilità. E su Milano-Cortina...". L'intervista
Di Palma e il futuro di Enac: "Paesi emergenti, turismo su misura e aerospazio per proseguire la ripartenza rock"
La delegazione italiana a Bengasi e poi più recentemente l'incontro con l'ambasciatore del Kuwait. I preparativi per rendere Grottaglie un avanzato spazioporto per i voli suborbitali. Il processo di valorizzazione dei piccoli aeroporti per intercettare le evoluzioni del turismo. A partire già dall'occasione di Milano-Cortina. L'Enac, ente nazionale per l'aviazione civile, è impegnata su più fronti in quella che il suo presidente Pierluigi Di Palma ha battezzato "ripartenza rock" dopo la pandemia. "Siamo il primo Paese europeo ad aver superato per numero di passeggeri i livelli pre-Covid. Ed oggi l'aereo ha ripreso la sua centralità in qualsiasi progetto programmatico relativo alla mobilità". L'intervista.
Presidente, recentemente ha guidato una delegazione italiana a Bengasi per rafforzare le relazioni aeronautiche tra Italia e Libia, culminando nell'annuncio di un volo diretto ITA Airways tra Roma Fiumicino e Bengasi previsto per giugno. Poi, pochi giorni dopo, c'è stato l'incontro con l'ambasciatore del Kuwait in Italia Nasser Alqahtani. Qual è l'importanza strategica di questi Paesi per Enac e per l'Italia?
Sotto la mia presidenza, e sullo slancio dell'incontro di Enac con papa Francesco avvenuto il 13 maggio 2022, la nostra policy è stata quella di dialogare con i Paesi emergenti. Per creare un ponte immateriale tra culture diverse ed aiutare a superare diffidenze politiche o culturali. Ci sono state gare comunitarie che ci hanno visti co-protagonisti assieme ad altre realtà di Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ma abbiamo sviluppato anche una policy autonoma intessendo rapporti diretti, come ad esempio in Sierra Leone. Paese del quale rivendichiamo il merito di aver contribuito al superamento dell'isolamento politico ed economico, con il supporto dei nostri tecnici sulle regole relative agli standard di sicurezza che ha propiziato la nascita della prima rotta con Londra.
E i rapporti con la Libia?
C'è stata la sottoscrizione di un accordo bilaterale che ha consentito l'apertura della rotta Tripoli-Roma all'operatore libico MedSky, e che il 6 aprile raddoppierà con Malpensa. Ma guardiamo anche a Misurata e Bengasi e l'incontro con l'ingegner Belghassem Haftar, figlio del maresciallo Khalifa Haftar e presidente del Fondo per la Ricostruzione della Libia, ha portato all'avvio di una serie di verifiche da parte nostra sulla security ed alla procedura che a fine giugno si concretizzerà nel volo inaugurale Roma - Bengasi con Ita Airways. Iniziative che fanno parte di un processo volto a superare l'isolamento del Paese libico e favorirne l'integrazione con l'Europa.
Ultimo in ordine di tempo, il Kuwait.
Un paio di mesi fa c'è stato un accordo tecnico per supportare la loro autorità per l'aviazione ed il loro Paese, grazie alle skill in possesso di Enac. L'incontro con l'ambasciatore Nasser Alqahtani vede all'orizzonte la possibilità di aprire un collegamento tra Roma e Kuwait City, grazie al nuovo terminal del loro aeroporto internazionale.
Nel frattempo nel 2023 il traffico aereo in Italia ha superato i livelli pre-pandemia, con oltre 197 milioni di passeggeri. Come ha contribuito Enac a questa ripresa e quali sono le prospettive per il futuro?
Il Paese ha avuto una policy importante sul trasporto aereo. Sin dall'inizio ho avuto in mente l'idea di una "ripartenza rock" ed ero molto fiducioso che sarebbe accaduto. Ci sono stati gli interventi governativi per tenere in piedi il sistema nel momento di maggiore difficoltà, poi abbiamo intercettato il ritorno di una domanda crescente. E oggi siamo il primo Paese europeo ad aver superato il numero di passeggeri pre-Covid, con numeri molti più alti, ad esempio, della Germania.
Enac è proiettata anche al domani dell'aviazione. Pochi giorni fa si è svolta con successo l'attività di simulazione dei voli suborbitali per il futuro spazioporto di Grottaglie. Qual è la visione di Enac?
Sul fronte aerospaziale vogliamo giocare d'anticipo. Per lo spazioporto di Grottaglie abbiamo sottoscritto accordi con player come Virgin e Nasa, vogliamo porre l'Italia in una posizione di leadership europea in termini di network. Stiamo investendo molto, anche se la recente legge sullo spazio sembra non volerci favorire molto...
Ancora sul fronte dell'innovazione: si parla sempre più di mobilità aerea avanzata, sistemi senza pilota e integrazione digitale nei servizi di manutenzione. Il futuro del sistema aeroportuale in Italia è più da player per il sistema Paese o per il turismo?
Partiamo con il sottolineare un elemento nuovo: la ritrovata centralità del trasporto aereo in qualsiasi progetto di programmazione relativo alla mobilità ed alla logistica. Diversamente dal passato, sono settori che devono fare i conti con il trasporto aereo, che in precedenza si era trovato marginalizzato. Oggi coesistono programmi di mobilità aria-aria, aria-ferro, aria-mare. Del resto, il potenziamento del trasporto su ferro ha tempi lunghi e riteniamo che debba essere integrato. Per questo abbiamo creato Enac Servizi, una in house che gestisce una ventina di aeroporti che intendiamo valorizzare. Con obiettivi di business o turistici? Riteniamo siano possibili entrambe le combinazioni, non si escludono a vicenda. Oggi è fondamentale l'analisi delle skill del viaggiatore. Con l'idea di offrire una proposta sempre più differenziata e tagliata a misura delle diverse possibiiltà economiche. Chi vola da New York potrebbe volere avere come destinazione Siena, o Arezzo. Con un unico biglietto, potremmo incentivare la delocalizzazione turistica mettendo a disposizione di chi ha possibilità di spesa elicotteri o piccoli aerei per le ultime tratte. Od ancora, rispetto ai servizi, potremmo offrire pranzi a tre stelle in business.
Un'ultima domanda su Milano-Cortina: quale ruolo possono giocare gli aeroporti e il trasporto aereo in grandi eventi come questo?
Milano-Cortina è senza dubbio un appuntamento molto importante. Con gli stakeholder stiamo lavorando per sviluppare attorno a questo evento il trasporto merci con droni. E' una vetrina significativa per una mobilità aerea che guarda al futuro, così come vogliono guardare al futuro gli scali di Linate e Venezia. C'è una attenzione particolare a quello che potrà determinare questo focus.