Diana, i legali della madre: "Chiede sempre della figlia, è terrorizzata"
Slitta al 14 ottobre l'incidente probatorio sulla morte della piccola di 18 mesi abbandonata dalla mamma Alessia Pifferi
Diana Pifferi, l'analisi del biberon slitta al 14 ottobre
Slitta al 14 ottobre l'incidente probatorio, in corso davanti al gip Fabrizio Filice sulla morte della piccola Diana, la bambina di 18 mesi che è stata abbandonata dalla mamma, Alessia Pifferi, in casa da sola per una settimana ed è morta. Un rinvio che si è reso necessario, come hanno spiegato i difensori della donna, gli avvocati Solange Marchignoli e Luca D'Auria, per completare la nomina dei periti che svolgeranno l'accertamento da parte della Procura indicando anche un genetista. I periti avranno in compito di analizzare il biberon trovato accanto al corpo della bambina, la bottiglietta d'acqua che le aveva lasciato la mamma e un flacone di benzodiazepine trovato a casa per cercare di stabilire se la donna abbia disciolto tranquillanti nei flaconi che aveva lasciato a casa.
I legali di Alessia Pifferi: "Parla sempre di sua figlia, è terrorizzata"
"Parla sempre di sua figlia, chiede sempre della bambina, si rende conto che non l'abbraccerà mai più. Passa da fasi di sconforto e di pianto ad altri in cui non ha nessuna cognizione di quanto accaduto": così i legali descrivono Alessia Pifferi a due mesi dalla morte della figlia, per la quale è accusata di omicidio pluriaggravato. "E' terrorizzata - spiega l'avvocato Marchignoli -, ha paura, vive ovattata in carcere e queste telecamere le fanno paura. A me fa tenerezza, è spaventata da questa attenzione mediatica. Dopo l'iniziale caccia alle streghe bisogna capire che ha una storia drammatica, vogliamo fare luce su quanto accaduto senza inventare storie". La difesa ha chiesto al giudice si poter fare entrare in carcere degli esperti per quella "una consulenza neuroscientifica. Preferiamo agire con i guanti di velluto e quindi, per non inquinare il suo ricordo, lasciare ai consulenti questo compito, ossia capire cosa comprende. Vogliamo vedere - precisa l'avvocato D'Auria - come questa persona si relaziona rispetto alla realtà che non è per forza la capacità di intendere e di volere". Una richiesta a cui la procura si è opposta - titolari del fascicolo sono i pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro -, mentre il gip Fabrizio Filice si è riservato di decidere nei prossimi giorni.