Ecco perché il dibattito sullo stadio è una cagata pazzesca

Spese, ritardi ed inutili burocrazie a fronte di partecipazioni pari a zero: bilani partecipati e progetti condivisi sono belle parole. Ma non funzionano

di di Fabio Massa
Stadio San Siro
Milano
Condividi su:

Ecco perché il dibattito sullo stadio è una cagata pazzesca

ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45

Il dibattito pubblico sullo stadio di San Siro è una cagata pazzesca. Ed è ora che qualcuno lo dica, e lo scriva, nero su bianco. Come sono una cagata pazzesca tutta un'altra serie di cose che comportano spese, ritardi e inutili burocrazie a fronte di partecipazioni pari a zero e solo perché non si può andare in negativo. Bilanci partecipati, progetti condivisi, sono belle parole. Ma non funzionano. Non hanno mai funzionato. Ho iniziato la mia carriera una ventina d'anni fa e già si parlava di bilancio partecipato. I cittadini che scelgono i progetti su cui l'amministrazione deve investire. Alla fine rispondeva sempre un numero statisticamente irrilevante. Una città di 50mila abitanti vedeva rispondere poche decine di persone. Per una città da un milione e mezzo di abitanti come Milano potrebbero essere centinaia, o migliaia. Ma sarebbe comunque statisticamente irrilevante. Democraticamente irrilevante, così come sarebbe irrilevante se lo 0,01 per cento degli italiani votasse per non tosare più le pecore. Non ne terremmo conto.

Stadio: perchè i cittadini devono prendersi l'onere di decidere?

Del resto, la logica è stringente e i milanesi in fatto di logica sono assai forti. Perché mai un milanese che ha partecipato alla scelta dell'amministrazione che deve governare la città, deve invece prendersi lui il carico e l'onere di decidere su un singolo progetto? Piuttosto è vero il contrario: è scandaloso che all'interno del dibattito elettorale delle ultime amministrative lo stadio non sia stato uno dei punti nodali di dibattito. E' scandaloso che gran parte di quelli che hanno sostenuto Beppe Sala adesso gli si mettano contro in un comitato sul Meazza. Nell'ordine normale delle cose un tema come lo stadio è un fattore determinante nella scelta di un sindaco o l'altro. Certo, se i due candidati sindaci hanno una posizione chiara, definita e un'idea precisa.

Dibattito pubblico sullo stadio, una colossale perdita di tempo

In assenza di posizioni definite come possono decidere i cittadini? E come potrebbe non essere una colossale perdita di tempo questa consultazione sullo stadio, considerato che i cittadini non hanno, non avranno e soprattutto non vogliono avere tutti i dati necessari in base ai quali decidere? Davvero qualcuno pensa che sia democrazia chiedere a un impiegato che nella vita si occupa di tutt'altro e che ha scelto un'amministrazione perché si occupi lei del futuro della città di studiarsi la quantità di emissioni per lo smaltimento del vecchio stadio, le volumetrie del quartiere, la quantità di parco o altre amenità simili? La verità è che la consultazione, che duri 3, 6 o 36 mesi, è una cagata pazzesca. E fa bene Beppe Sala a dire che è solo consultiva, perché fosse pure prescrittiva, ovvero se davvero influenzasse la scelta, sarebbe solo dannosa: poche migliaia di persone finirebbero per decidere di un tema che riguarda al minimo un milione e 400mila persone (i milanesi) e al massimo svariati milioni di tifosi.

Leggi anche: 

" Ucraina, Trump imita Biden: "Genocidio". La politica Usa non vuole la pace

Fisco, da Lega e Fi parole roboanti sul no alle tasse, ma Draghi tiene duro

Covid, parla l'esperto Tritto: "Virus mutevole, i vaccini di oggi non servono"