Emergenza casa: politiche abitative a confronto a Italia Direzione Nord

Casa, strategie e traiettorie future durante la 24esima edizione di Italia Direzione Nord, il 25 novembre alla Triennale di Milano

di redazione
Milano

Emergenza casa: politiche abitative a confronto a Italia Direzione Nord

L'argomento caldo  dell’emergenza abitativa è stato un tema cardine della 24esima edizione di Italia Direzione Nord. Oltre 100 relatori tra cui ministri, viceministri, sottosegretari, governatori, assessori regionali e comunali, vertici aziendali, mondo accademico e terzo settore sono stati protagonisti lunedì 25 novembre della rassegna di convegni istituzionali promossa dalla Fondazione Stelline e organizzata insieme a Inrete.

Il panel delle 12, dal titolo “Emergenza casa: politiche abitative a confronto”, ha visto come protagonisti Marco Osnato, Presidente Commissione Finanze presso la Camera dei Deputati, Antonio Misiani, Senatore, Capogruppo PD in Commissione Bilancio, Paolo Franco, Assessore alla Casa e Housing Sociale Regione Lombardia, Guido Bardelli, Assessore alla Casa Comune di Milano, Simone Dragone, Presidente MM Spa, Matteo Mognaschi, Presidente Aler Milano, Marilisa D’Amico, Prorettrice Università degli Studi di Milano, Giordana Ferri, Direttore Esecutivo Fondazione Housing Sociale e Camillo De Milato, Presidente Osservatorio Metropolitano Milano.

Osnato: “Casa, adottare una visione di sistema”

Marco Osnato ha aperto il suo intervento riflettendo sull’opportunità rappresentata dal Superbonus, un progetto che, pur mobilitando oltre 200 miliardi di euro, ha dedicato solo il 2% delle risorse all’edilizia popolare. "Abbiamo perso un’occasione per restituire dignità e riqualificare molti quartieri," ha dichiarato. Pur riconoscendo le difficoltà attuali nel reperire risorse per nuovi finanziamenti specifici, Osnato ha sottolineato che "questo non deve diventare un alibi," invitando a valorizzare le energie già presenti nella società e promuovere soluzioni innovative. Osnato ha poi evidenziato l’impegno del governo nel lavorare su un Piano Casa, sotto la guida del Vicepremier Salvini, e nell’ottimizzazione degli immobili pubblici. Tra i progetti in corso, ha menzionato il recupero delle caserme di Novara e l’ampliamento dell’edilizia residenziale e universitaria. Inoltre, ha ricordato il ruolo dei bonus fiscali, come il bonus ristrutturazioni e il bonus mobili, strumenti che ancora oggi supportano la ripresa economica e la riqualificazione.

Uno dei punti centrali dell’intervento è stato il tema della rigenerazione urbana. Osnato ha sottolineato la necessità di riqualificare quartieri industriali dismessi, evitando il consumo di suolo, e di adottare soluzioni abitative innovative per soddisfare le esigenze di famiglie, giovani coppie, studenti e anziani. "Milano, come altre città, deve rispondere a pressanti bisogni abitativi attraverso modelli flessibili, come il Silver housing per gli anziani o i patti di futura vendita per i giovani." In chiusura, Osnato ha auspicato un maggiore sviluppo di politiche abitative integrate e lungimiranti. "Dobbiamo adottare una visione di sistema che attragga investimenti e garantisca soluzioni concrete per tutti," ha concluso, auspicando che i futuri governi sappiano sviluppare queste prospettive in modo più efficace.

L’intervento di Misiani a Italia Direzione Nord

“Dentro la parola casa casa c’è tanto. C’è molta economia soprattutto. Spesso non lo consideriamo fino in fondo ma quel poco di crescita che c’è stata dal 2019 al 2023 è dovuta per un terzo a tutto quello che ruota intorno all’edilizia e più del 40% dell’occupazione aggiunta di questi anni è stata creata nell’edilizia a partire dalla casa”. Queste le parole di Antonio Misiani, senatore, capogruppo Pd in Commissione Bilancio.

“C’è anche un diritto fondamentale che è negato, cioè un diritto di cittadinanza scritto nella Carta Costituzionale che però spesso non si traduce per moltissime famiglie nel diritto di vivere in un alloggio dignitoso e accessibile”. I numeri infatti sono impressionanti. “Anche io credo sia una questione istituzionale però fa pensare che nel 2024 per il secondo anno di seguito il Fondo Sociale Affitti e il Fondo Morosità Incolpevole siano a zero e anche che la legge di bilancio in discussione alla Camera non stanzi un euro sui due principali strumenti di sostegno alle famiglie più fragili che vivono in affitto”, continua il senatore. “Io credo che a questo paese servirebbe una strategia nazionale di politiche per la casa e lo dico sapendo quali sono le competenze che la Costituzione attribuisce alle regioni e agli enti locali ma noi non possiamo pensare di delegare, abbandonando al loro destino, le politiche per la casa in questo paese”.

Casa, il punto della situazione con Paolo Franco

“Dobbiamo ritornare a quello che è il nostro compito, quindi il ragionamento è l’attenzione alla programmazione del governo del territorio. Non possiamo avere zone periferiche con 5000 alloggi su 40000 abitanti come succede a Rozzano”, afferma l’assessore alla Casa e Housing sociale di Regione Lombardia Paolo Franco. “Queste cose non possono succedere più. Un altro aspetto è quello di aiutare gli enti locali alla responsabilità del ruolo quindi insieme alle azioni del governo”.

Non solo la cura del patrimonio ma a tutto ciò che è il welfare abitativo. “Quindi il sostegno all’affitto anche nel mercato privato. Oggi colgo l’occasione per dare un primo punto dopo un mese a mezzo. L’assessorato di Regione Lombardia oltre a fare strumento di welfare rispetto a quello degli enti locali si mette nella direzione di investire tre milioni di euro per un piano sicurezza perché la sicurezza va di pari passo con la qualità della vita dei cittadini ma anche con la dignità di avere un alloggio più che dignitoso”.

Milano, la necessità di densificare con  regole di gestione secondo Bardelli

“Il comune di Milano ha individuato una fascia grigia che è la fascia dell’alloggio abbordabile che sono gli stipendi tra 1500 e 2500 euro al mese. In questo momento questi soggetti, che sono la parte fondamentale della città, non possono permettersi una casa né di proprietà né in affitto”, ha dichiarato l’assessore alla Casa Comune di Milano Guido Bardelli a Italia Direzione Nord. “Occorre costruire case a 500/600 euro al mese. Abbiamo individuato 21 aree non edificate. Bisogna densificare con delle regole che sono le regole di gestione, di forte regia pubblica sulla realizzazione, sul canone a 80 euro al metro quadro”, ha continuato. “Abbiamo scelto quattro aree da cui partire immediatamente. È una sfida che penso possa dare un grosso messaggio culturale cioè che è possibile con forti politiche pubbliche fermare quello che sta succedendo”.

Italia Direzione Nord, le parole di Dragone

“Questa iniziativa molto importante del Comune sicuramente risponde a quella fascia di popolazione che prima l’assessore ha illustrato”, dichiara Simone Dragone, presidente di MM Spa. “Noi, insieme ad Aler, occupandoci di case popolari ci occupiamo di quella fascia di popolazione sotto certe possibilità economiche. Parliamo di 250/300 mila richieste, oltre a tanti appartamenti sfitti”. E bisogna considerare i dati reali. “I numeri sono questi, 10 miliardi plus per ristrutturare possibilmente con efficienza energetica l’attuale patrimonio pubblico italiano, che sono 900 mila appartamenti circa. Sono circa 35 miliardi per costruire 200 mila appartamenti. Stiamo parlando quindi di 50 miliardi di euro. È una cifra enorme ma non parliamo di 500 miliardi. Questi 50 miliardi hanno necessità di un approccio nazionale”.

Mognaschi: “Il tema dell’abitare a Milano è centrale”

“Il tema dell’abitare a Milano è un tema centrale. Come Aler Milano noi vediamo uno spaccato importante sia quantitativamente che qualitativamente. Quello che succede a Milano non succede in tanti altri Aler”. Queste le dichiarazioni di Matteo Mognaschi, presidente Aler Milano. “Sicuramente noi siamo nati e siamo tuttora un gestore immobiliare pubblico ma nella realtà noi di fatto siamo un ente di welfare perché abbiamo all’interno una grande percentuale di persone indigenti, un tasso più alto della media di persone anziane e con fragilità”. “Abbiamo messo in campo una serie di attività che sono di taglio sociale”. Mognasco cita la figura del community manager, “che sono degli amministrativi e che vanno di porta in porta per anticipare le problematiche che arrivano ai servizi sociali quando sono già esplose. Abbiamo dei spazi casa a Milano che sono nostri uffici avanzati che sono anche la base di community manager e associazioni”.

Le dichiarazioni della prorettrice della Statale D’Amico a Italia Direzione Nord

“L’aspetto importante è che la casa è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione”, ha affermato Marilisa D’Amico, prorettrice dell’Università degli Studi di Milano. “Per gli studenti la casa diventa un veicolo per raggiungere quello che è un altro principio fondamentale, il diritto all’istruzione. La situazione oggi è che i numeri sono in aumento vertiginoso”. Prezzi inarrivabili per una grande fascia di lavoratori e studenti. “La Statale conta circa 60 mila studenti. È stato fatto un grosso piano di risistemazione degli alloggi universitari anche con Aler e con l’aiuto della regione. I posti letto sono però sempre insufficienti rispetto al fabbisogno reale. Noi come Statale abbiamo fatto un importante provvedimento che è stato quello di alzare la soglia di chi non paga le tasse universitarie fino a 30 mila euro di Isee. Quindi siamo finanziati solo dalla metà degli studenti”.

Ferri e l’importanza di una programmazione a lungo termine

“Fondazione Housing Sociale ha cominciato a lavorare nel territorio 20 anni fa proponendo un fondo nazionale che ha funzionato e ha generato venti mila alloggi. Ha lavorato fino a ieri in questo modo. In questo momento non è più riproponibile”, afferma Giordana Ferri, Direttore Esecutivo Fondazione Housing Sociale. “L’housing sociale, così come viene interpretato in Italia, si è mosso con margini ridotti e per offrire casa non a soggetti svantaggiati ma a lavoratori che hanno un reddito ma che non accedono al mercato”. Questo piccolo margine però oggi non esiste più. “Gli aumenti dei costi di costruzione e di inflazione fanno sì che questo non sia più possibile. Come continuare anche in previsione del fatto che il commissario europeo creerà una commissione e metterà delle risorse? Questo sistema ha bisogno di un sostegno pubblico, di una piccola percentuale pubblica per funzionare che vada a coprire l’ammanco dovuto alle situazioni contestuali. Abbiamo bisogno di progetti perché la programmazione a lungo  termine è fondamentale”.

Casa, come abbattere i costi secondo De Milato

“Nella penultima pubblicazione del nostro Osservatorio abbiamo parlato di questo tema, la urban mining, l’edilizia che diventa circolare”. Queste le parole di Camillo De Milato, Presidente Osservatorio Metropolitano Milano. “L’osservatotio collabora con un grosso studio di architettura dove lavorano più di 100 architetti”. “In pratica abbiamo suddiviso la tematica dell’emergenza casa in quattro sottotematiche, sostenibilità economica, sostenibilità sociale, politica urbana e qualità degli spazi”. Necessario quindi questo mix. Ma non solo. “Bisogna operare sui costi. Noi come studio abbiamo pensato che dovremmo abbattere i costi con la salubrità delle case, cambiando delle normative”. Queste azioni potrebbero aiutare. “Risparmierebbe tantissimi costi. Dobbiamo necessariamente abbatterli”.

 

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