Faida trapper, gip: giustizia privata, rischio reiterazione reati

Il gip di Milano, ha rigettato l'istanza di revoca della misura cautelare in carcere di Simba La Rue

Faida tra trapper: Simba la Rue e Baby Touchè
Milano
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Faida trapper, gip: giustizia privata, rischio reiterazione reati

Il gip di Milano, Guido Salvini, ha rigettato l'istanza di revoca della misura cautelare in carcere di Simba La Rue. Il ventenne tunisino, difeso dall'avvocato Niccolo' Vecchioni, e' finito in carcere lo scorso venerdi' per due presunte aggressioni commesse nell'ambito della faida del suo gruppo con quello rivale del trapper Baby Touche'. Tuttavia, il giudice ha disposto una consulenza medico-legale per valutare la compatibilita' con la detenzione a San Vittore alla luce delle sue condizioni di salute per i gravi problemi alla gamba dovuti all'aggressione subita la notte del 15 giugno a Treviolo, in provincia di Bergamo. "All'esito di tale consulenza la posizione dell'indagato sotto il profilo dello status libertatis potra' essere rivalutata", si legge nell'ordinanza. 

Faida trapper, a casa di Simba è stata sequestrata una pistola

Quanto alla permanenza delle esigenze cautelari in carcere, i quattro "presentano precedenti penali", a casa di Simba è stata sequestrata una pistola e in quella di Ndiaga circa 200 grammi di hashish. "Ancora più dei precedenti penali e giudiziari degli indagati il pericolo di reiterazione nasce dallo stesso contesto culturale in cui i fatti sono avvenuti. La diffusione sui social immediatamente via video delle azioni di violenza e gli stessi messaggi di violenza contenuti nella produzione artistica del gruppo da un lato è tale da scatenare un potente effetto imitativo e d'altro lato è la stessa pressione che viene dai consumatori dei social a premere affinché nuove azioni vengano compiute in una sorta di corto circuito", scrive il gip. "In questo quadro il rischio di ripetizione di simili azioni può essere eliminato solo tramite un percorso di riflessione e di recupero che non vi è ancora, se non per qualche segnale mostrato durante gli interrogatori, e che comporta tempi assai più lunghi". Non solo: intorno al gruppo di Simba La Rue "gravitano altri episodi criminosi in merito ai quali sono in corso indagini così come sono in corso indagini in merito al gravissimo ferimento collegato che egli ha subito in provincia di Bergamo". Infine la misura degli arresti domiciliari "ben difficilmente potrebbe eliminare il rischio di ulteriori condotte provocatorie tra i due gruppi" tramite i rispettivi profili sui social network.