Fine vita, martedì il voto decisivo in Lombardia. Cappato: "Non fate i Don Abbondio"

La denuncia del tesoriere dell’associazione Luca Coscioni al presidio presso Palazzo Lombardia per chiedere responsabilità al Consiglio regionale sul diritto al fine vita

Milano

Fine vita, martedì il voto decisivo in Lombardia. Cappato: "Non fate i Don Abbondio"

Regione Lombardia si prepara al voto finale, che si terrà martedì prossimo, riguardo alla proposta di legge sul fine vita e il suicidio assistito. Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, ha accusato la maggioranza regionale di comportarsi come "Don Abbondio", cercando di sottrarsi alle proprie responsabilità nei confronti dei malati e dei medici. Il contesto di questa accesa discussione è la proposta di legge “Liberi Subito”, che mira a garantire l’attuazione dei diritti previsti dalla Corte Costituzionale nel caso Dj Fabo e a creare procedure sanitarie chiare per i malati lombardi.

Manifestazione sotto Palazzo Lombardia: la richiesta di una legge urgente

Oggi, sotto Palazzo Lombardia, l’associazione Luca Coscioni ha organizzato una manifestazione per sollecitare il Consiglio regionale a discutere la proposta di legge. La legge "Liberi Subito", che ha raccolto oltre 8mila firme e il parere favorevole di oltre 50 giuristi, chiede che vengano stabiliti tempi certi per la risposta alle richieste di suicidio assistito, un tema cruciale per molti malati in Lombardia. Il supporto alla proposta è arrivato da esponenti del Partito Democratico (PD), del Movimento 5 Stelle (M5S) e del Patto Civico, che si sono schierati in favore di un intervento normativo chiaro per colmare il vuoto legislativo esistente.

La denuncia di Marco Cappato: "Non possiamo rimanere nell'incompetenza"

Marco Cappato ha sottolineato l'infondatezza della tesi dell'“incompetenza” che la maggioranza della Regione Lombardia sta cercando di invocare per non affrontare la questione. Secondo Cappato, la Regione ha già il dovere di rispondere alle richieste dei malati, nonostante l'assenza di procedure precise. In questo contesto, ha aggiunto che anche i medici hanno diritto di operare in un quadro normativo chiaro, fondamentale per la loro attività professionale e per il rispetto dei diritti dei pazienti.

Appello a una decisione libera e responsabile per il futuro dei malati

Con l’imminente voto del 19 novembre, i consiglieri regionali sono chiamati a fare una scelta che rispecchi le esigenze e i diritti dei cittadini lombardi. Nicola Di Marco, capogruppo del M5S, ha dichiarato di sostenere le richieste dell’associazione Coscioni e ha invitato i consiglieri a liberarsi dalle imposizioni delle segreterie politiche, per affrontare la questione con autonomia e coraggio. Anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo del PD in Regione, ha esortato i colleghi di maggioranza ad ascoltare la voce dei cittadini, uscendo dalle logiche partitiche, per non abbandonare chi si trova nella situazione più dolorosa e difficile della propria vita.

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