Fontana-Moratti, pontieri al lavoro. Ma le incognite sono molte...

Pontieri al lavoro per ricomporre rapporti tra Attilio e Letizia

di Fabio Massa
Letizia Moratti e Attilio Fontana
Milano
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Fontana-Moratti, pontieri al lavoro. Ma le incognite sono molte...

A che punto è la notte tra Attilio Fontana e Letizia Moratti? Lo sapremo domattina, alla prima giunta nella quale i due si troveranno faccia a faccia. La vicepresidente dovrà portare una importante delibera sulle liste d'attesa, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it Milano. Il presidente, invece, per la prima volta se la troverà di fronte dopo il ping pong di "sono disponibile - no sono disponibile io".

Pontieri al lavoro per ricomporre rapporti tra Attilio e Letizia

Per adesso, nel palazzo del potere regionale e nelle sue derivate, da via Bellerio ad Arcore, i pontieri sono al lavoro per capire se c'è possibilità di ricomporre i rapporti tra Attilio e Letizia. Le posizioni sono chiare: lei sente tradita la promessa che le era stata fatta da alcuni esponenti di centrodestra quando divenne vicepresidente di essere la futura candidata, lui non può ammettere - come ha sintetizzato Salvini - di essere minacciato costantemente da una antagonista che alla distanza di 10 secondi di ascensore, due piani più in basso, a Palazzo Lombardia. L'esito, nelle prime ore dopo l'inizio della crisi, sarebbe stato uno solo: i falchi avrebbero voluto che Attilio Fontana levasse le deleghe a Letizia Moratti. Questo avrebbe determinato l'apertura del vaso di Pandora, però. Una tempesta magari limitata nel tempo, ma assai violenta i primi giorni, con una Moratti pronta a raccontare tutte le inefficienze ereditate e le problematiche risolte.

L'idea - all'esterno - rimane comunque quella di un centrodestra litigioso nei suoi esponenti

L'idea - all'esterno - rimane comunque quella di un centrodestra litigioso nei suoi esponenti. E Verona, la fatal Verona, insegna che non sono lussi che ci si possono permettere. Anche perché Salvini, caduta Verona, non ha subito il contraccolpo. Perdesse la Lombardia, invece, la questione sarebbe differente e lo scotto da pagare, probabilmente, sarebbe la guida del partito. Se i pontieri sono al lavoro, i rischi sono comunque dietro l'angolo. C'è chi promette sfracelli in aula, se dovessero arrivare votazioni su delibere della Moratti. Andasse sotto, che cosa succederebbe? Ulteriori crisi all'orizzonte, e il centrosinistra sta lavorando perché questo accada.

E poi c'è la questione della giunta

Come voteranno gli assessori alle delibere della vicepresidente? Rimarranno compatti? Esprimeranno posizioni divergenti? Non è un terreno semplice da percorrere, quello tra il 33esimo e il 35esimo piano di Regione Lombardia.

fabio.massa@affaritaliani.it