Galleria Vittorio Emanuele: Chanel si aggiudica gli spazi ex Cobianchi

Spazi del locale ex Cobianchi di Milano alla griffe di alta moda di Chanel: accordo da 1,3 milioni annui. Sorgerà uno spazio polifunzionale ed espositivo

Milano
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Galleria Vittorio Emanuele: Chanel si aggiudica gli spazi ex Cobianchi

Spazi del locale ex Cobianchi di Milano alla griffe di alta moda di Chanel, che così ottiene oltre alle vetrine già occupate un ulteriore spazio in Galleria Vittorio Emanuele. L'accordo prevede 1,3 milioni di euro di canone annuo per 18 anni, con un investimento previsto per la riqualificazione di un milione 865mila euro.  

Chanel, piani ambiziosi per l'ex Cobianchi: uno spazio polifunzionale ed espositivo

Con questa aggiudicazione, Chanel si trova così a gestire oltre agli spazi ex Viganò che detiene dal 2016, anche gli spazi ex Oxus e quelli ex Cobianchi. Per quest'ultimo spazio previste opere di riqualificazione edilizia e impiantistica. E poi, il recupero dell'arredo storico vincolato, l'installazione di impianti tecnologici di ultima generazione, il restauro conservativo di pavimenti, rivestimenti, parapetti, pareti, soffitti, corpi illuminanti ed elementi architettonici. E ancora, la levigatura dei pavimenti in palladiana e il recupero dei serramenti con la supervisione della Sovrintendenza. Saranno infine risolti i problemi di infiltrazione dei lucernai, delle perdite dei servizi igienici e quelli riguardanti gli impianti fognari. Chanel si impegna a presentare il progetto esecutivo-definitivo per gli interventi entro sei mesi dalla firma della convenzione. L'ex Cobianchi diverrà uno spazio polifunzionale e centro espositivo, di vendita di prodotti e trattamenti di bellezza ed attività museale.

I due ricorsi sugli spazi ex Cobianchi

Ma sull'aggiudicazione pendono due ricorsi: nell'agosto scorso il bando era stato vinto in realtà da Damiani, ma Chanel, come soggettopromotore, ha esercitato il diritto di prelazione ragguagliando la propria offerta economica a quella di Damiani. Il primo ricorso è proprio di Damiani contro l'aggiudica a Chanel, l'altro di Chanel  stessa contro il Comune per l'aggiudica a fine gara a Damiani, che ha comportato un maggior esborso rispetto alla proposta iniziale.