"La grammatica degli affetti" al Centro culturale Rosetum di Milano
La nona edizione della rassegna teatrale al centro culturale francescano Rosetum di Milano. Al termine di ogni spettacolo il pubblico può dialogare con gli attori
"La grammatica degli affetti" al Centro culturale Rosetum di Milano
Al Centro Culturale Francescano Rosetum, via Pisanello 1 a Milano, torna “La Grammatica degli Affetti”, giunta alla nona edizione.
La Grammatica degli Affetti nasce per dare a tutti la possibilità di “essere” teatro, di condividere gli affetti della vita con una grammatica fatta non solo di parole, ma anche di gesti e persino di respiri. E da tale condivisione succede qualcosa di irripetibile come il Teatro, nella Grammatica degli Affetti la “quarta parete” si può scavalcare per essere parte dell’evento.
Padre Marco Finco, direttore di Rosetum: “Otto anni fa questa rassegna nasceva intorno a un tavolo, durante una cena, insieme ad attori e no, con la voglia di scambiarsi opinioni ed emozioni. Una condivisione che diventa un’opportunità e una gioia da cui tutti dovremmo attingere per vivere l’esperienza del teatro. Tutti noi quando andiamo a teatro abbiamo la voglia di avvicinarci al palco e di scambiare due chiacchiere con gli attori, non vorremmo solo guardare il Teatro, ma entrarci dentro…ecco la Grammatica degli Affetti è il posto giusto”, conclude Padre Marco.
Il programma
Sabato 15 marzo, ore 18.30 : “L’Enrica”
Con Paola Contini
Dai racconti de “Il Ponte della Ghisolfa” di Giovanni Testori.
Lo spettatore qui è il ponte della Ghisolfa e gli attori l’universo umano, per lo più losco, dannato, che passa dal Ponte o ne è in qualche modo legato. La protagonista è l’Enrica, figura simbolo dell’amore condiviso, invocato, tradito, preteso, sofferto, violato, poveramente custodito. Lo spettacolo ripercorre l’itinerario suggerito dai 4 racconti, ‘Il ponte della Ghisolfa’, ‘I ricordi e i rimorsi’, ‘Un letto, una stanza ...’ ‘Vieni qui, sposa’. Attraverso le varie fasi dell’amore che non regge da solo ma che può, dolorosamente, farsi aiutare dalle lame affilate della realtà. Si tratta di narrazioni allo scoperto e letture drammatizzate accompagnate dal linguaggio senza mediazioni del jazz.
Sabato 29 marzo, ore 18.30 : "Otello"
Con Carlo Decio di Mario Gonzalez e Carlo Decio
Uno spettacolo attuale, pungente, divertente ed irriverente.
12 personaggi shakespeariani, uomini e donne, interpretati da un unico attore, Carlo Decio. La direzione fresca e geniale del maestro di teatro e maschera Mario Gonzalez rende lo spettacolo fluido, godibile ed intenso. Utilizzando le tecniche di narrazione, del lavoro sul personaggio e del mimo, Decio dipinge spazi e personaggi epici. Spassoso e tragico, commovente e diretto, a tratti ruvido; si applaude volentieri all’ironia fresca e un po’ amara di uno spettacolo che vuole sviscerare le passioni e gli istinti più profondi della natura umana. Si affrontano, con intelligente leggerezza, tematiche senza tempo: invidia, razzismo, sopraffazione, gelosia, desiderio di giustizia, violenza di genere e inganno. Uno spettacolo agile, moderno, versatile e pronto all’uso, che ben si adatta ad ogni luogo e ad ogni età.
Sabato 5 aprile, ore 18.30 : "SSS… Silenziose Storie di Stagione"
Di e con Andrea Ruperti
Dai 3 ai 99 anni
In un parco, c’è uno personaggio seduto su una panca, accanto a lui un albero esile e spoglio e un enorme cestino dei rifiuti. Che cosa sta facendo? Apparentemente niente, semplicemente attende. Il tempo passa e insieme a lui passano le stagioni. Ognuna di esse regala al nostro personaggio una piccola storia da vivere e raccontare, storie che non hanno parole, storie che vivono nella musica, nel corpo di lui e negli oggetti che egli troverà in quel bidone dei rifiuti fuori misura, quasi fosse un baule magico. Danzerà con una farfalla e curerà un albero malato di tristezza in una fresca mattina di primavera, giocherà con una mosca dispettosa in un caldo giorno d’estate, si prenderà cura di un simpatico animaletto in un pomeriggio d’autunno e incontrerà la bianca signora dei ghiacci in una sera d’inverno. Chissà, forse era proprio lei che stava aspettando. SSS….. è uno spettacolo poetico e divertente, adatto a un pubblico di tutte l’età, dai tre ai novant’anni che rispecchia in pieno lo stile dell’autore, basato sul mimo come tecnica corporea e il clown come personaggio teatrale, quindi è uno spettacolo che non segue un testo scritto, ma una partitura fisica coreografata sull’opera sinfonica di Antonio Vivaldi “Le quattro stagioni”,interpretata da grandi maestri della musica classica e contemporanea, come: Riccardo Muti, Jacques Loussier e Max Richter.
Sabato 12 aprile, ore 18.30 : "Molière suite"
Con Francesca Gabucci e Stefania Medri, ideazione del progetto e adattamento del testo: Francesca Gabucci
Liberamente tratto da Molière (I seccatori; Anfitrione; Il misantropo; La scuola delle mogli; Don Giovanni; Le intellettuali). Si tratta di un susseguirsi di scene e personaggi più e meno noti di Molière, come – appunto – le danze di una suite, forma musicale molto diffusa all’epoca del grande drammaturgo francese. L’idea nasce da un episodio della vita di Molière, quando – nel 1661, in occasione dei grandi festeggiamenti indetti dal sovrintendente delle finanze Fouquet, nel suo splendido castello di Vaux – a Moliere viene commissionato uno spettacolo da ideare e allestire a precipizio in soli quindici giorni: “E’ cosa del tutto nuova, credo, che una commedia sia stata concepita, scritta, imparata e rappresentata in quindici giorni. (…) Mi sono limitato dunque a scegliere [i personaggi] che mi sono venuti prima alla mente e che ho ritenuto più adatti a rallegrare le auguste persone al cospetto delle quali dovevo presentarmi…”. Questa vicenda avvicina Molière alle burrascose vite teatrali di attori, registi e autori dei giorni nostri, con una insistente domanda di compimento… Dopo aver prestato giuramento come futuro erede della carica di tappezziere del re, ricoperta dal padre, Moliere vi rinuncia nel 1643 perché decide di fare l’attore. Suo padre avrebbe mai potuto immaginare che la testarda decisione di un figlio, così contraria al suo volere, avrebbe per sempre segnato la storia del teatro? Le due attrici riconoscono in Moliere le loro esperienze e i loro desideri e, così, si prendono insieme al pubblico la libertà di un viaggio, una tournée in compagnia di Molière, ma soprattutto dei personaggi a cui ha dato vita. Appunto, “Moliere suite…: tour sans retour” tra le opere di un tappezziere che volle fare l’attore.