I magistrati milanesi disertano l'inaugurazione dell'anno giudiziario: "Noi considerati eversivi"
Le motivazioni dello strappo in una lettera: "Sistematicamente delegittimati e individuati come un ordine estraneo alla cultura istituzionale, quasi eversivo". La replica: "Strappo difficile da superare"
I magistrati milanesi disertano l'inaugurazione dell'anno giudiziario: "Noi considerati eversivi"
I magistrati ai vertici degli uffici milanesi diserteranno l'inaugurazione dell'anno giudiziario prevista venerdi' e sabato prossimo nella quale e' previsto anche un intervento del ministro Carlo Nordio.
Uno 'strappo' inatteso che ha provocato una durissima reazione della Camera Penale in una nota: "I vertici degli uffici giudiziari milanesi ci hanno comunicato ieri che, diversamente da quanto deciso in precedenza, ritengono di non poter portare il saluto dei rispettivi uffici alla Inaugurazione dell'anno giudiziario degli avvocati penalisti, prevista nei giorni 7 e 8 febbraio. Tale decisione sarebbe determinata dal disagio di intervenire in un "contesto complessivo nel quale la magistratura viene sistematicamente delegittimata ed individuata come un ordine estraneo alla cultura istituzionale, quasi eversivo".
I penalisti: "Uno strappo che sarà difficile superare"
I penalisti milanesi aggiungono che "il tenore della comunicazione ricevuta ci ha imposto una replica scritta, il cui contenuto intendiamo qui riassumere. Crediamo che si sia abbandonato unilateralmente il metodo improntato al dialogo e all'ascolto, congiuntamente sostenuto persino di fronte alla protesta contro il Governo guidata da ANM la scorsa settimana, sempre rivendicato come tratto "ambrosiano" nei rapporti tra foro e magistratura. Crediamo, ancora, che la dialettica anche forte tra associazioni sia inviolabile ma che la decisione di prendere posizione da parte di chi rappresenta l'istituzione giudiziaria sia un fatto grave. Continueremo a discutere, con i colleghi e amici delle Camere penali di tutta Italia, di tanti temi rilevanti quanto controversi, con il rammarico di vedere il dibattito privato di interventi istituzionali importanti. Un'occasione di ascolto e dialogo si e' trasformata in un'occasione di scontro. E' uno strappo che la comunita' dei penalisti milanesi fatichera' a superare".
La lettera dei vertici giudiziari milanesi: "Veniamo delegittimati e considerati eversivi"
Nella lettera firmata dal presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, in cui si da' conto della volonta' dei vertici giudiziari di non partecipare all'inaugurazione dell'anno dei penalisti, si fa dunque riferimento a un "contesto complessivo nel quale la magistratura viene sistematicamente delegittimata e individuata come un ordine estraneo alla cultura istituzionale, quasi eversivo". "Con i penalisti italiani, con i quali ci siamo ritrovati sui grandi temi della tutela della dignita' dei detenuti, sull'effettivita' del diritto di difesa e su numerose altre questioni di una civilta' giuridica che deve sempre prevalere, vorremmo scrivere un'agenda per dialogare con serenita' sui contenuti delle riforme che parta tuttavia da un ineludibile presupposto fondato sul reciproco rispetto istituzionale e dei ruoli. Il dialogo arricchisce e fa crescere la cultura democratica - e' scritto nella mail -. La delegittimazione di una istituzione, quella giudiziaria nel nostro caso, impone al contrario di manifestare con fermezza il disagio. Certi della comprensione auguriamo delle giornate di riflessione libera e serena". La lettera e' stata inviata alla Camera Penale milanese.
La mail e' firmata, oltre che da Roia, dal Presidente della Corte d'Appello, Vincenzo Tutinelli, dal Procuratore Generale, Francesca Nanni, e dal Procuratore della Repubblica, Marcello Viola.