Milano, i volontari del Muro della gentilezza aggrediti da neonazisti
Uno dei volontari coinvolti: "Ho ematomi su tutto il corpo ma ciò che fa più male è l'umiliazione subita"
Milano, i volontari del Muro della gentilezza aggrediti da neonazisti
Insultato con epiteti omofobi e preso a pugni e spinte da alcuni tedeschi, in trasferta a Milano per la Lion's run, un rally di auto di lusso. E' la denuncia, pubblicata dal Corriere della Sera, di un volontario del Muro della gentilezza, gestito dal Tempio del futuro perduto — centro culturale che nel 2023 ha vinto il bando comunale per l'uso in concessione degli spazi abbandonati dell'ex Fabbrica del Vapore — dove ogni giorno vengono distribuiti ai più bisognosi abiti e generi alimentari. Secondo quanto riportato, i tedeschi, che fanno parte dell'agenzia bavarese Lion's Run, lunedì mattina hanno bloccato via Luigi Nono con un tir da cui sono scese Lamborghini, Ferrari e Porsche, immortalate con uno shooting fotografico nel bel mezzo della carreggiata. I volontari hanno chiesto loro di spostarsi, ma i tedeschi - descritti come neonazisti - hanno rivendicato il diritto di 'fare in Italia quello che gli pare'.
"Ci hanno dato dei comunisti, riempito di insulti omofobi"
"Ci hanno dato dei comunisti, riempito di insulti omofobi e domandato se il nostro centro culturale non fosse in realtà un bordello per omosessuali — la denuncia del 31enne volontario Alessandro Vaccari, cui hanno dato 15 giorni di prognosi —. Dopodiché hanno chiamato due guardie del corpo in tenuta mimetica che sono uscite dal tir e, senza proferire verbo, mi hanno spinto facendomi cadere violentemente per terra. Poi sono stato colpito con due pugni allo stomaco e al costato". I carabinieri hanno poi identificato gli aggressori a poca distanza, nei pressi dell'Hotel Viu. "Ho ematomi su tutto il corpo ma ciò che fa più male è l'umiliazione subita" le parole della vittima, volontario del muro della gentilezza inaugurato nel gennaio 2020, primo in Italia dove si può lasciare qualsiasi cosa da regalare alle persone meno fortunate.