Il rebus lombardo di Berlusconi: ecco i voti regionali per il Colle

Prima della partita per le Regionali, c'è il nodo dei delegati lombardi per l'elezione del presidente della Repubblica. Ogni voto conta, e Forza Italia lo sa

Silvio Berlusconi
Milano
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Il rebus lombardo di Berlusconi: ecco i voti regionali per il Colle

Non c'è solo la partita delle Regionali ad agitare i sonni dei partiti e dei segretari di partito in consiglio regonale lombardo. C'è anche una scadenza molto più vicina, assai meno nota, ma assolutamente decisiva: quella della scelta dei delegati regionali per l'elezione del presidente della Repubblica.

Due delegati di maggioranza, uno di opposizione

Secondo la legge, infatti, alla Lombardia spettano tre posti: l'ultima volta, ad andare nella Capitale a scegliere l'inquilino del colle furono il presidente della Giunta Roberto Maroni, il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo e - in ossequio alla regola che vuole che il terzo membro sia scelto dall'opposizione - l'ex candidato presidente Umberto Ambrosoli. Sette anni dopo c'è qualche complessita in più. Se infatti la presenza di Attilio Fontana è scontata, va confermata la scelta di Alessandro Fermi, il presidente del consiglio regionale. Infatti, per una mera questione partitica, storicamente il presidente del consiglio è sempre stato di colore diverso, pur nell'ambito della medesima coalizione, rispetto al presidente della giunta. Ai tempi di Formigoni i presidenti del consiglio erano leghisti, con Maroni viceversa. Anche Fermi arriva da Forza Italia, ma poi si è iscritto alla Lega. Anche se alcuni di Forza Italia si stanno agitando non poco per far rilevare la doppia rappresentanza leghista, non sembra in discussione il fatto che Fermi dovrà fare il viaggio a Roma.

Il tempo per individuare i nomi stringe

Il terzo membro in capo all'opposzione è invece ancora tutto da decidere. Ma il tempo stringe. Pare infatti che il consiglio regionale verrà convocato dopo l'Epifania ed entro il 15 gennaio. Qualcuno vocivera che l'11 gennaio i consiglieri deciderano, a doppia preferenza, i propri rappresentanti all'asseblea che sceglierà il Capo dello Stato.

Ogni voto conta. E se Draghi si defilasse...

Una partita decisiva perchè ogni voto conta. Soprattutto nel caso Draghi decidesse di non correre per il Colle, e dunque tornasse seriamente in gioco il nome di Silvio Berlusconi.