Il saluto di Meyer: "Ho rivoluzionato la Scala, ma il ministro mi pensiona"

Ultima stagione per Dominique Meyer, attuale direttore artistico e sovrintendente della Scala: "Per sempre grato a questa famiglia"

Redazione
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Dominque Meyer
Milano

Il saluto di Meyer: "Ho rivoluzionato la Scala, ma il ministro mi pensiona"

Lascia il Teatro alla Scala con il sorriso Dominique Meyer, ringraziando ed elogiando quella "squadra" che lo ha accolto nel 2020 quando è iniziato il suo incarico, diventando la sua "famiglia". Meyer alla guida del Piermarini fino alla scadenza del suo contratto nel febbraio 2025 - o al massimo 5 mesi dopo quella data se accetterà la proroga proposta del Cda scaligero -, non nasconde la delusione per il mancato rinnovo: "A un certo punto un ministro ha deciso di mandarmi in pensione dalla Scala". Ma fa un bilancio di quanto di positivo è stato realizzato in questi anni difficili, in cui ha ricoperto il ruolo di sovrintendente e direttore artistico. L'occasione è stata la conferenza stampa per la presentazione della prossima stagione 24/25. "Sto molto bene - esordisce -, sono un uomo felice, sereno e gioioso. E vi dico perchè. Qui ho dovuto mettere spesso i vestiti del sovrintendente e meno del direttore artistico. Era necessario. Ci sono state conseguenze del covid fino a poco fa con spettacoli da spostare all'ultimo momento. Sono felice perchè ho diretto i più grandi teatri", da Parigi a Losanna, da Vienna a Milano.

Saluto di Meyer alla Scala: "Per sempre grato a questa famiglia"

"Uno che ha fatto questo percorso non ha diritto di lamentarsi di qualsiasi cosa. Ho lavorato con tutti i più grandi maestri del mondo senza discontinuità." Ecco perchè non gli è pesato "lavorare 90 ore alla settimana a teatro". "Qui è successa una cosa bellissima, sono stato accolto e la mia squadra è diventata una famiglia - rimarca -. Vi ho chiesto molto, abbiamo rinnovato la scala da capo a piedi. Abbiamo fatto un bel lavoro. Per me è un regalo, voi che siete stati qui a chiedere il rinnovo del contratto per un nuovo mandato, come lo ha fatto gran parte del personale. Così, fratelli e sorelle, ogni volta che avrete bisogno di me, ci sarò. Sono molto grato". Parole di riconoscenza per tutti, pronunciate nel ridotto dei palchi gremito di rappresentanze di lavoratori del Teatro, giornalisti e la senatrice a vita Liliana Segre in prima fila. "Anche quelli che in teoria sono nemici, i sindacati, li ringrazio perchè abbiamo fatto un buon lavoro, avuto un buon dialogo e firmato un accordo. Poi rivolgendosi al direttore del ballo del teatro, Manuel Legris, "sono felice di averlo avuto accanto, è come mio fratello e nipote. Lo conosco da piccolo quando era con Nureyev: lui è il suo erede". Parole di apprezzamento per tutti, dall'etoile Nicoletta Manni "fa crollare il teatro. Meno male che siamo assicurati", a tutti i ballerini.

Meyer: "Lascio una Scala modernizzata e in ottima salute"

La lista delle riforme fatte è lunga. Meyer le accenna. "Sanno che non sono persona particolarmente orgogliosa ma sono consapevole di lasciare dietro di me una Scala modernizzata, un teatro in ordine e preparato per le sfide del futuro". Tutto questo è fatto anche con il "supporto e l'aiuto di tutti voi: alla Scala i privati danno più soldi del pubblico. L'anno scorso 44 mln, è una cifra enorme". I numeri "dicono sempre la verità" e sono indiscutibili. Il teatro alla Scala ha chiuso il 2023 con un utile di 8,7 mln e un accantonamento di 5 mln per preparare il futuro trasloco dei magazzini. "Lascerò la Scala con un patrimonio passato da 109 mln a 132,7 mln. Sono cresciuti i ricavi, gli incassi della biglietteria sono passati "da 27 a 34 mln in un anno. E le sponsorizzazioni sono arrivate a 38 mln". Cresciute anche le erogazioni liberali: da 3 mln nel '18 a quasi 6 mln l'anno scorso. A tutto questo si aggiunge il rinnovamento del sistema informativo, la creazione della Scala in tv e l'impegno per la sostenibilità. "Abbiamo risparmiato più del 20 per cento del consumo energetico". Dunque Meyer, cosa che gli è sempre stata riconosciuta anche dal sindaco Beppe Sala, può ben dire di lasciare il teatro in ottima salute, al suo successore, Fortuna Ortombina, "un amico". "La vita va avanti - conclude -. Andrò con piacere ad aiutare un'altra istituzione".

Scala, il direttore del corpo di Ballo: "Ultima stagione anche per me"

"Sorprendentemente non ho sentito nulla sul mio contratto che finisce a fine novembre 2025. E ho preso una decisione personale: questa sarà la mia ultima stagione". Manuel Legris, direttore del corpo di Ballo del Teatro alla Scala, lo ha detto intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della stagione 24/25. "Questa è la mia ultima stagione come per Dominique Meyer (sovrintendente uscente che lo volle in teatro). Ma - spiega - sono felice perchè ho fatto un lavoro forte con i ballerini". Al suo posto, già da settimane si vocifera che portrebbe arrivare la stella della danza mondiale, Roberto Bolle. Il diretto interessato ci starebbe facendo un pensierino. In una intervista disse che ricoprire quel ruolo "sarrebbe un grande onore e un privilegio".