Il significato della candidatura di Pregliasco contro la narrazione del Covid
Majorino candida il virologo Pregliasco a capo della sua civica per la Lombardia: un professionista onesto. Tanto che difese la Regione durante la pandemia
Il significato della candidatura di Pregliasco contro la narrazione del Covid
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A capo della lista civica di Pierfrancesco Majorino arriva Fabrizio Pregliasco. Uno dei virologi più stimati, uno scienziato di chiara fama ma soprattutto - come chi lo conosce, anche tra i giornalisti, sa benissimo - una persona intellettualmente onesta, incorruttibile. Ed è proprio perché è una persona intellettualmente onesta che - a differenza dell'altro virologo che impazzava nei mesi del Covid - ovvero l'indagato Massimo Galli (indagato per una storiaccia di concorsi truccati), ha detto e ripetuto per mesi che la gestione della pandemia da parte di Regione Lombardia era stata accettabile con tutti i limiti del fatto che ci si stava scontrando con qualcosa di sconosciuto. Del resto Fabrizio Pregliasco era parte del CTS, ovvero del comitato tecnico scientifico regionale, ovvero di quelli che consigliavano Attilio Fontana sulle decisioni da prendere. Ed era pure consulente a titolo (quasi) gratuito del Pio Albergo Trivulzio, dove Gad Lerner lanciò a sproposito l'allarme di una strage di anziani, salvo poi essere archiviato dalla procura di Milano e non trovare evidenze nella realtà.
Pregliasco candidato: bravo Majorino
Quindi, Fabrizio Pregliasco corre per Majorino. Ed è una buona notizia, una notizia importante. Perché chiaramente restituisce lo sguardo delle regionali all'obiettivo di migliorare la sanità del futuro, di migliorare una sanità che già è ottima (come dimostrano tutte le classifiche e il fatto che da tutta Italia arrivano a curarsi), al di là delle follie da campagna elettorale. Una sanità che necessita un tagliando. Bravo Majorino: lasciare certe teorie sballate sul Covid non può che giovare a un confronto leale, franco e sereno.