Il Teatro Dal Verme rievoca il primo Concerto Futurista

Nell'ambito delle iniziative per i 150 anni del Teatro, il 17 novembre l'incontro "Officina futurista - Intonarumori e sonorità inaudite"

Milano

Il Teatro Dal Verme rievoca il primo Concerto Futurista

OFFICINA FUTURISTA Intonarumori e sonorità inaudite è l’undicesimo incontro del programma speciale ideato da Maurizio Salerno, direttore artistico della Fondazione I Pomeriggi Musicali per il centocinquantesimo anniversario del Teatro Dal Verme.

L’appuntamento di giovedì 17 novembre (ore 20) parte agli albori del secolo scorso, infatti al Teatro Dal Verme si tenne il 21 aprile 1914 il primo “Concerto Futurista”, a testimonianza della tradizione di avanguardia del palcoscenico milanese.  Fischi, rombi, tuoni, stridori, schianti e mormorii. Se nelle “parole in libertà” dei futuristi trionfava l'onomatopea, nella musica anche il rumore fu eletto a forma d'arte. Partecipò a quella serata anche Marinetti, come si legge sulla locandina d’epoca. Fu una serata memorabile, sul palco gli avveniristici strumenti intonarumori,  una famiglia di strumenti musicali inventati nel 1913 da Luigi Russolo. Erano formati da un parallelepipedo di legno con un altoparlante di cartone o metallo nella parte anteriore, per azionarli si schiacciavano bottoni e azionavano leve. L’esibizione fu interrotta dal pubblico che prese a lanciare ortaggi sul palco e la cosa continuò fuori con tafferugli fino in piazza Scala. Insomma, per i Futuristi un successo!  Chiara Gatti, critica, storica d’arte e direttore del Museo MAN di Nuoro, ne parla con Fabio Benzi, uno dei maggiori studiosi ed esperti del movimento futurista. Nella città che ha da poco inaugurato presso il Museo del Novecento la più importante collezione di opere futuriste, la Collezione Mattioli.

Officina futurista: il programma musicale

Il programma musicale è affidato al maestro Andrea Rebaudengo che eseguirà la riduzione per pianoforte di Musica Futurista, di Francesco Balilla Pratella (1880-1955), che l’autore dedicò propri all’amico Marinetti. Lo spartito è preceduto da alcuni testi programmatici – Il Manifesto dei musicisti futuristi, il Manifesto tecnico della musica futurista e La distruzione della quadrata. L’esordio del Manifesto è molto significativo e recita: “Io mi rivolgo ai giovani. Essi soli mi dovranno ascoltare e mi potranno comprendere. C’è chi nasce vecchio, spettro bavoso del passato, crittogramma tumida di veleni: a costoro, non parole, né idee, ma una imposizione unica: fine. Io mi rivolgo ai giovani, necessariamente assetati di cose nuove, presenti e vive.” Sullo spartito suggerimenti di esecuzione molto dettagliati che richiamano non tanto modalità tecniche, quanto veri e propri stati d’animo: Ridendo, Girando giocondamente in tondo, Sognante…

Gatti: "Sonorità rumoriste: un linguaggio parallelo a quello di pittura, scultura e poesia"

Afferma Chiara Gatti: “La musica dei rumori, così come venne teorizzata nei manifesti di Luigi Russolo e Francesco Balilla Pratella, fu il frutto delle celebri sperimentazioni sonore del Futurismo, che fece delle sonorità rumoriste un linguaggio parallelo a quello della pittura, della scultura o della poesia, abbracciando la stessa magnifica ossessione per la novità, lo stravolgimento della tradizione, l'azzardo, il rischio, la provocazione. Ma il risultato fu tutt'altro che chiassoso, nel senso di caotico. Così come Boccioni, Balla e i compagni del movimento, scomposero la forma classica per ricomporre una forma articolata, dinamica, geometrica e armonica, gli stessi rumori messi in musica diedero voce a una nuova melodia; inattesa, irregolare, vibrante, ma sempre eufonica nelle sue variazioni audaci che affascinarono, non a caso, persino Maurice Ravel quando assistette al concerto di Parigi del 1921.”

Teatro Dal Verme: l'esposizione sui 150 anni di attività

Ad accogliere il pubblico in sala “Rolling Stage”, un contributo video originale realizzato dai MASBEDO, che scandisce l’inizio di tutti gli appuntamenti de “Il Dal Verme racconta”, sino al 21 dicembre.

È aperta inoltre l’esposizione “Teatro in mostra. Una storia lunga 150 anni” curata da Paolo Bolpagni. Ospitata fino al 27 novembre nella sala piccola del Dal Verme, ripercorre con video, locandine storiche di concerti e spettacoli, documenti, giornali e riviste d’epoca, fotografie, libretti, modellini e un’installazione alcuni momenti della rocambolesca storia del Teatro.

Modalità di ingresso

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su ipomeriggi.it

Calendario apertura prenotazioni

Sarà possibile prenotare i posti fino a esaurimento delle disponibilità a partire da 14 giorni prima della data dell’evento richiesto.

Servizio Informazioni

Tel. 02 87 905 208 - Attivo da martedì a sabato | Ore 10:30 – 18:30

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