Bergamo, inchiesta su piano pandemico: Guerra chiede 2,5 mln di danni a Zambon
Il direttore vicario di Oms è coinvolto nell'inchiesta della Procura di Bergamo in cui è indagato per 'false dichiarazioni al pm'
Bergamo, inchiesta su piano pandemico: Guerra chiede 2,5 mln di danni a Zambon
Il direttore vicario di Oms Ranieri Guerra ha chiesto un risarcimento complessivo per danni d'immagine in sede civile di 2,5 milioni di euro all'ex funzionario dell'organizzazione mondiale della sanita' Francesco Zambon e alle trasmissioni televisive 'Non e' l'Arena' e 'Report'. Lo apprende l'AGI dall'avvocato Roberto De Vita che difende Guerra nell'indagine della Procura di Bergamo in cui e' indagato per 'false dichiarazioni al pm'.
Il legale aggiunge che oltre all'azione civile davanti al Tribunale di Roma ne e' stata intrapresa una penale per diffamazione sempre a carico di Zambon e delle trasmissioni di Rai3 e La7. Inoltre, De Vita ha depositato alla Digos una querela per le ipotesi di reato di 'atti persecutori' e 'minacce aggravate' in relazione ad alcuni commenti postati sui social che prendevano di mira Guerra "attribuendogli la responsabilita' della strage del Covid per non avere aggiornato il piano pandemico" con frasi come 'Ti vengo a cercare' o 'Devono intervenire le Brigate Rosse'. Un'ondata di haters che, afferma il legale, sarebbe stata innescata anche dalle dichiarazioni non veritiere di Zambon, autore del rapporto sulla gestione italiana della prima fase della pandemia pubblicato e poi sparito dal sito dell'agenzia dell'Onu il 14 maggio 2020.
La diffamazione sarebbe stata portata avanti da Zambon nei suoi interventi in tv prima e in seguito attraverso il libro a sua firma 'Il Pesce Piccolo' edito da Feltrinelli. "La reputazione professionale del mio assistito, ben salda prima di questi eventi e' stata violentemente lesa da una serie di racconti fatti ai media e da un libro che non tiene conto di quello che poi e' emerso col deposito e la diffusione dei documenti contenuti nella nostra memoria di migliaia di pagine depositata alla Procura di Bergamo" spiega l'avvocato. In particolare, secondo De Vita ci sono documenti di cui era in possesso anche Zambon che dimostrano come il report "venne tolto dal sito dell'Oms non per volonta' di Guerra ma per volere di Hans Kluge (direttore europeo dell'organizzazione, ndr) e non perche' non si voleva nascondere la retrodatazione del piano pandemico, come sostenuto da Zambon, ma perche' dava 'fastidio' il passaggio nel capitolo 'China box' sulla tempistica dell'origine del virus nel Paese asiatico.