Inchiesta ultrà, Calabria al pm: "Incontrai Lucci per parlare della squadra"
La testimonianza del capitano del Milan Davide Calabria. Nei prossimi giorni sarà convocato Calhanoglu. Il comunicato della Curva rossonera: "Mai fatto affari"
Davide Calabria
Inchiesta ultrà, Calabria al pm: "Incontrai Lucci per parlare della squadra"
Il capitano del Milan Davide Calabria è stato sentito come testimone nell'inchiesta milanese sulle curve di San Siro che ha portato a 19 arresti. Come riferisce Ansa, Calabria ha spiegato di aver incontrato il capo ultra rossonero Luca Lucci perchè lui l'aveva contattato per parlare "dei problemi della squadra, di spogliatoio e di rendimento". Fu contattato da Lucci con un messaggio e lo incontrò l'8 febbraio 2023 in un bar di Cologno Monzese. Ma ci sarebbe stato anche un secondo incontro.
Calhanoglu e i biglietti della finale di Champions
Nei prossimi giorni sarà sentito anche il centrocampista dell'Inter Hakan Calhanoglu. In una conversazione del 26 maggio 2023 con Marco Materazzi, Marco Ferdico, capo ultrà interista, diceva "di aver incontrato Calhanoglu" e "Barella, per parlare delle criticità sorte per la vicenda dei biglietti della finale di Champions" e avrebbe "appreso - scrivono i pm - perfino le lamentele del calciatore turco per il comportamento della società".
Il comunicato della curva sud del Milan: "Mai fatto affari sullo stadio"
Con un lungo comunicato diffuso sui social, nel frattempo, la curva sud del Milano ha spiegato: "Non abbiamo mai gestito parcheggi, non abbiamo mai gestito baracchini, non abbiamo mai gestito bar, non abbiamo mai ricevuto e soprattutto preteso biglietti dalla società". Ed ancora: "Non abbiamo mai gestito cose al di fuori del mondo ultras, non abbiamo mai compiuto atti d'intimidazione o violenza per accaparrarci profitti derivanti da attività tangenziali all'ambiente stadio (...) Non abbiamo mai fatto i bagarini ma ci siamo semplicemente permessi in alcune circostanze di differenziare i prezzi tra chi c'è sempre stato e chi ha frequentato meno assiduamente, sempre nell'interesse dei primi e mai per tornaconto personale".
"Il patto di non belligeranza con gli ultra Inter esiste dal 1983"
E quindi l'attacco ai media: "Si è cercato di far passare l'idea che il patto di non belligeranza fra le curve sia stato utilizzato come mezzo per fare soldi, peccato - aggiungono - che sia un accordo storico siglato dopo il mundialito del 1983 per evitare di avere una 'guerra' continua in città". La "risposta se oggi sia il caso o meno di continuare sotto il nome di Curva Sud Milano è più che mai un sì, una risposta forte e convinta di tutti i gruppi".