Isabella Tovaglieri (Lega): "I veri europeisti sono i cosiddetti eurocritici"
Isabella Tovaglieri: "Sto parlando con tantissimi imprenditori e agricoltori che sono scontenti dell'inadeguatezza dell'Europa di questi anni"
Isabella Tovaglieri (Lega): "I veri europeisti sono i cosiddetti eurocritici"
"Oggi i veri europeisti sono i cosiddetti eurocritici. E la Lega è l'unico partito che non ha fatto patti col diavolo e mai li farà". Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, si ricandida nel Nord-Ovest alle elezioni di giugno. "Sto parlando con tantissimi imprenditori e agricoltori che sono scontenti dell'inadeguatezza dell'Europa di questi anni" spiega Tovaglieri in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano puntando il dito sulla presidente della commissione Ursula Von der Leyen: "Non capisco come pensano i nostri alleati di risolvere ciò che non va rivotando Von der Leyen che è stata l'origine dei problemi". Il dibattito interno al Carroccio, invece, secondo Tovaglieri dimostra "che il partito è vivo".
Tovaglieri, cinque anni fa la Lega ha eletto 28 europarlamentari. Questa volta la pattuglia sarà più limitata.
La scelta di andare all'opposizione in Europa all'inizio non è stata compresa e ha contribuito al nostro calo di voti. Ma non si possono fare scelte solo sulla base del consenso. Bisogna guardare al lungo periodo. Dopo cinque anni, pur avendo pagato un prezzo elettorale, possiamo tornare dagli elettori con la stessa faccia e la stessa coerenza.
Nella Lega non manca qualche voce critica in questo periodo...
Un partito che ha subito un calo di consensi è un partito in cui si deve aprire una riflessione. Ma credo che il confronto, se sano, sia sintomo del fatto che il partito è vivo. Se non ci fosse più confronto o anche dissidenza interna vorrebbe dire che il movimento è morto.
Nel centrodestra italiano continuano a ripetere che il problema non siete voi, ma i vostri alleati europei. Il rischio è quello di finire di nuovo isolati?
Oggi i veri europeisti sono gli eurocritici, quelli che in maniera costruttiva criticano l'Europa. Se vogliamo bene al nostro continente è fondamentale dire le cose come stanno e non trincerarsi dietro a un finto europeismo. Poi i numeri contano e spero che i nostri alleati non pongano veti su eventuali alleanze. Se iniziano a porre veti e controveti forse sono loro a non voler costruire una maggioranza alternativa a quella attuale.
Il Ppe sembra 'stufo' dei socialisti e i Conservatori sperano di entrare in maggioranza. Crede nella svolta dei Popolari o è solo pre-tattica?
Non so se è tattica, ma so che sto parlando con imprenditori, allevatori e agricoltori messi in ginocchio dall'inadeguatezza della commissione europea e della sua presidente Ursula Von der Leyen, che non abbiamo votato e che non voteremo. A me fa piacere che alcuni dei nostri alleati dicano che le politiche dell'Ue non erano così sostenibili, ma non capisco come pensano di risolvere se voteranno di nuovo Von der Leyen, che è stata l'origine dei problemi e che è stata riconosciuta a 360 gradi come inadeguata.
La Procura europea sta indagando su presunti illeciti penali sui negoziati sui vaccini tra Ursula von der Leyen e l'amministratore delegato di Pfizer.
L'indagine mette in luce aspetti poco trasparenti che denotano ancora una volta quanto Von der Leyen fosse inadeguata. Avevamo già sollevato questo tema ma essendo in minoranza siamo strati trattati come dei pària.
Qual è la futura maggioranza che auspica?
Bisognerà vedere la nuova conformazione del Parlamento europeo e poi in base ai numeri capire come comporre le varie alleanze. Bisogna depotenziare ed escludere la sinistra estrema e i Verdi che hanno avuto il boccino in mano. Le scelte dell'Europa sono state dettate dell'ideologia ambientalista e non avevano nessuna analisi scientifica alla base.
Sarà difficile far capire agli elettori che i tre maggiori partiti di centrodestra siedono in tre gruppi diversi?
Bisogna spiegare che i partiti vanno ognuno per sé. La cosa più semplice sarà far capire loro che gli errori fatti da questa maggioranza li hanno pagati i cittadini e gli imprenditori sulla propria pelle. A un elettore basta dire che dal 2035 non potrà più acquistare una macchina col motore a scoppio e che quella elettrica costa 40mila euro. E si rischia anche di boicottare il comparto delle auto storiche che vengano paragonate ad auto con cilindrate 'vecchie' quando hanno un impatto ambientale minimo. Pensiamo anche alla direttiva sulle case green. Senza gli sforzi fatti dalla Lega dal 2030 i cittadini avrebbero avuto l'obbligo di portare la propria abitazione almeno a una classe energetica D. Direttiva, che, tra l'altro, dovremo definitivamente affossare nella prossima legislatura.