L'AI entra nelle aziende e le rende più efficienti (e sostenibili)

Valorizzare il “tesoro” di dati degli asset fisici: le innovative soluzioni proposte da Intellico alle aziende che si aprono alla trasformazione 4.0

di Federico Ughi
Francesca Saraceni, Ceo di Intellico
Milano
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L'AI entra nelle aziende e le rende più efficienti (e sostenibili)

C'è un tesoro che ogni azienda custodisce nei propri asset fisici. E' in ogni fabbrica, in ogni building, nei macchinari. E molto spesso il potenziale di questo patrimonio resta ancora in gran parte inespresso. Nonostante il suo pieno utilizzo -  è stato stimato - porterà nei prossimi anni a generare valore a livello di economia globale per 30 trilioni di dollari. Questo tesoro sono i dati. E la chiave per accedervi è l'Intelligenza Artificiale. La transizione di medie e grandi aziende verso un contesto pienamente 4.0 non è certo un processo che inizia  oggi. Ma questo appare un periodo di grande fermento. L'offerta di soluzioni è già ampia, ma in qualche modo l'efficacia complessiva non viaggia ancora di pari passo, se è vero che ben sette aziende su dieci lamentano di  aver ottenuto un contributo minimale o nullo dalle iniziative di IA intraprese.

E' su questo scenario fluido che si affaccia ora un nuovo player, la milanese Intellico. La cui innovativa proposta si fonda innanzitutto sull'istituzione di un diverso framework per sostenere il percorso dell'azienda che intende valorizzare pienamente i dati contenuti nei propri asset fisici. L'obiettivo è fornire a manager e imprenditori gli strumenti per sviluppare  un proprio giudizio strategico dell'investimento. Accompagnarli nel processo di valutazione dei concreti benefici per l'azienda dell'adozione di un approccio con al centro   valorizzazione dei dati e AI. Una consulenza evoluta, basata su un approccio end to end, che parte dall'identificazione del problema e giunge sino alla risoluzione dello stesso tramite l'utilizzo sofisticato dei dati ed apportando soluzioni software che accompagnano l'azienda nel superamento delle problematiche , su scala e in futuro.

Sul tavolo il management  Intellico, forte di oltre 40 anni di esperienza nell’ambito della trasformazione digitale, offre  le proprie soluzioni assieme con piattaforme accuratamente identificate  tra company del B2B che si distinguono nelle aree Smart Factory, Smart Building e Smart City  Il modello perseguito è di tipo Partner & Buy. Intellico è inoltre  partner dell’osservatorio Artificial Intelligence degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e ha sede presso il PoliHub, acceleratore di impresa del Politecnico di Milano.

Lorenzo Tencati, chairman
del board di Intellico

 

Non è tutto: per  i founder Francesca Saraceni, Ceo, e  Lorenzo Tencati, chairman del board, l'intero processo deve necessariamente condurre alla creazione di imprese più sostenibili. Il miglior utilizzo dei propri asset fisici non significa infatti solo più efficienza, ma anche un maggiore  contenimento dell’impatto sociale, ambientale ed ecologico della propria attività, sulla strada dell'obiettivo zero-waste e perseguendo il trend del “fare di più con meno”. E' dunque già in corso di fatto una significativa rivoluzione che promette di generare molteplici benefici. A patto, naturalmente, di  mettersi nelle condizioni per esserne parte  e non di esserne travolti.

Saraceni, è motivata l'impressione di essere nel bel mezzo di un cambiamento epocale per le aziende, sospinto dalle potenzialità dell'Intelligenza Artificiale?
Il momento è propizio anche perchè le aziende hanno strumenti per mettere in campo una capacità elaborativa maggiore di prima. Oggi qualsiasi prodotto o servizio ha una sua componente digitale. Questo significa che anche l’ asset fisico oggi diventa un dato.

Come mai solo ora?
Sino a dieci anni fa anche le scuole di management si concentravano sui processi e sul loro efficientamento. Ora questa fase è stata sostanzialmente completata, le organizzazioni hanno una loro struttura molto efficientata. Ma si è capito che il business non lo fanno i processi, bensì i i dati. Si è quindi assistito ad un ritorno di interesse verso l'Intelligenza Artificiale, che racchiude, tecnologie e metodi per la rielaborazione di tali dati. La prima ondata della digitalizzazione aziendale è stata per diverse realtà portata a termine e per molte altre è in corso, ma c'è tuttavia un debito tecnico nel valorizzare il proprio patrimonio di informazioni e metterlo al servizio del proprio business. Intellico si propone di farsi partner per le aziende che vogliono compiere questo passaggio.

Vi inserite in un ecosistema già piuttosto vivace, benchè relativamente giovane. Cosa portate di diverso?
E' vero che esiste già un ampio mondo di tecniche e tool tecnologici in grado di estrarre evidenze utili dai dati. Noi tuttavia uniamo alla solidità della soluzione la valutazione strategica della stessa in termini di valore generato per il business e per gli obiettivi aziendali di sostenibilità.  Il nostro focus è in particolare sulla gestione degli asset fisici. Ci riferiamo quindi a componenti di fabbrica o buildings, per differenti industrie, dal manifatturiero al retail..

Quanto conta un efficace dialogo con ad e manager nelle aziende?
Il manager che vuole incanalare il processo di trasformazione della propria fabbrica deve essere messo nelle condizioni di comprendere tale percorso. Il nostro proposito è di spiegare i benefici dell'Intelligenza Artificiale non ai tecnici, ma agli amministratori delegati. Ai quali forniamo sia le nostre competenze specifiche, sia tool che  strumenti ad hoc. Le soluzioni che proponiamo hanno   acquisito già una buona diffusione e per questo consentono di evitare ai manager di avventurarsi in terreni poco noti ed esplorati e di verificare ex-ante i benefici perseguibili. Questo consente loro di perseguire gli obiettivi del più efficiente utilizzo degli asset e di una maggiore sostenibilità.

Qualche esempio concreto?
Pensiamo ad esempio a quanto incide sia in termini di costi che in termini di continuità del servizio e del prodotto la manutenzione di buildings e macchinari in fabbrica.  La manutenzione ordinaria prevede solitamente fermi macchina programmati. Adottando soluzioni AI, predisponendo dunque l'installazione di sensori sui macchinari che generano dati che possono essere letti e interpretati, è possibile sapere quando è davvero il momento giusto e più opportuno per intervenire. Soluzioni che sarebbero anche preventive rispetto a quelle situazioni in cui la macchina si ferma per qualche imprevisto, e con essa gli operatori di linea impegnati a cercare di capire cosa è successo. Manca una diagnosi rapida che invece si avrebbe con strumenti di sensoristica  AI

Non è solo una questione di efficienza
Un altro ambito d'uso significativo, che si applica ad esempio nel retail ma non solo, è infatti quello della gestione remotizzata dei sistemi di condizionamento, che consente di ottenere sia un miglior consumo sia un maggior comfort climatico. Ma l'AI è in grado anche di valutare lo stato di salute degli infissi o l'usura degli stampi, soggetti a movimentazione e molto costosi

I benefici sembrano evidenti, eppure sono ad oggi ancora numerosi gli insuccessi
Fallimenti nell'adozione dell'AI hanno visto protagonisti sia medie che grandi imprese. Questo avviene quando non viene effettuata una corretta gestione del dato. L'intelligenza, detto in altri termini, vede quello che gli sai far vedere. Ma se l'immagine che le si fornisce è distorta, anche la previsione che ne saprà trarre sarà altrettanto fallace.

E' il sintomo di un più  ampio problema culturale e organizzativo?
Il nostro framework, ovvero le linee guida che proponiamo, intervengono anche su questo aspetto. Spesso chi prende decisioni si basa su quanto fatto in passato. Con i nuovi dati che possono essere valorizzati tramite l'AI cambia completamente la prospettiva. E cambia l'approccio al modo in cui sono prese le decisioni, mettendo al centro il dato e ciò che ci racconta.