'Ndrangheta, coercizione elettorale e spaccio: arrestate 10 persone a Milano
Il maxi blitz della polizia a Milano. Pioltello feudo indiscusso delle famiglie Maiolo/Manno. Le intercettazioni: "A Rivolta ce l'abbiamo fatta"
La 'ndrangheta a Milano: 10 arresti della Polizia
La Polizia di Stato di Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo lombardo, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di diverse persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, tentato omicidio, ricettazione, porto illegale di armi, furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia e coercizione elettorale, usura, tutti aggravati dalla contestazione della mafiosità.
Pioltello feudo indiscusso delle famiglie Maiolo/Manno
La complessa attività investigativa svolta dai poliziotti della Squadra Mobile milanese ha fatto luce sulle dinamiche della Locale di ‘ndrangheta di Pioltello (MI), feudo indiscusso delle famiglie Maiolo/Manno e sulle attività criminali di un altro soggetto riferibile alla famiglia di Cosa Nostra dei Pietraperzia (EN) collegata ai Rinzivillo.
Il presunto boss avrebbe appoggiato il candidato sindaco di Pioltello
Il presunto boss della locale di 'ndrangheta di Pioltello Cosimo Maiolo, tra i 10 arrestati nel blitz di oggi della Polizia, avrebbe fatto "campagna elettorale" nel 2021 a favore del candidato sindaco per il centrodestra della cittadina Claudio Fina (non eletto) organizzando "un banchetto elettorale" anche per "l'aspirante assessore all'urbanistica Marcello Menni" e "invitando" le comunità di albanesi e pakistani a "votare per Fina e Menni", anche loro accusati "in concorso" di coercizione elettorale con aggravante mafiosa. Emerge dall'ordinanza del gip di Milano Fabrizio Filice nell'inchiesta del pm Paolo Storari.
Clan nel Milanese, le intercettazioni: "Mi faccio la lista e mi metto capo della 'ndrangheta"
"Mi faccio la lista civica per me (...) mi metto capo della 'ndrangheta". Così, intercettato, parlava nel settembre 2021 Cosimo Maiolo, già condannato a oltre 11 anni dopo lo storico blitz 'Infinito-Crimine' contro la mafia calabrese del 2010 e in sorveglianza speciale dopo la pena scontata. Lo stesso presunto boss, stando alle indagini della Squadra mobile e del pm della Dda milanese Paolo Storari, avrebbe fatto "campagna elettorale" per il candidato sindaco del centrodestra di Pioltello (Milano) Claudio Fina. Come risulta dall'ordinanza che ha portato a 9 arresti, il 23 settembre 2021, nel corso di un pranzo a Segrate (Milano), Maiolo e Fina avrebbero stretto "accordi per le elezioni". Fina che, scrive il gip, "seppur consapevole della caratura della persona che aveva davanti, ha accettato l'aiuto in campagna elettorale" definendo col presunto boss, ma anche col suo "uomo di fiducia" Luca Del Monaco, "quali votanti accaparrarsi, sfruttando anche il bacino dei voti derivanti dagli stranieri".
Il boss della 'ndrangheta e il conto sulle "comunità su cui contare"
Intercettato nel corso del pranzo Maiolo col candidato, conteggiando le comunità "su cui potevano contare", diceva: "Romeni, egiziani, Ecuador, pakistani (...) albanesi". E Del Monaco: "Egitto sono tutti". Fina: "Sono quelli più numerosi qua (...) albanesi li conosco anche io qualcuno". In un'altra intercettazione Del Monaco, parlando con Marcello Menni aspirante assessore all'urbanistica, gli diceva: "Se Fina lo candidano a sindaco, tu che quota avrai dopo? Almeno vice-sindaco?". E Menni: "Noi abbiamo già chiesto un assessorato".
'Ndrangheta, le intercettazioni del boss: "A Rivolta ce l'abbiamo fatta"
Dalle inchiesta della Dda di Milano sulla locale cosca di 'Ndrangheta di Pioltello Manno-Maiolo emerge che il presunto boss Cosimo Maiolo, 57 anni, avrebbe sostenuto anche un'altra candidatura, oltre a quelle di Claudio Fina, nella tornata delle elezioni amministrative dell'autunno 2021. In particolare quella, a Rivolta d'Adda (Cremona) risultata poi vittoriosa, del sindaco di centrodestra Giovanni Sgroi. E' lo stesso Maiolo, il pomeriggio del 5 ottobre, a commentare il buon esito delle elezioni comunali del Paese a venti chilometri di distanza da Pioltello. "A Rivolta si, gli abbiamo rotto il c..., a Rivolta si'... a Rivolta ce l'abbiamo fatta...", dice intercettato Maiolo rispondendo a un uomo non identificato che gli chiede: "Allora abbiamo vinto?".
Notevoli flussi di denaro provento di illecite attività che producevano liquidità da reimpiegare
Le indagini hanno fatto emergere come a tale pervasività e violenza si unisse la capacità dell'organizzazione di gestire notevoli flussi di denaro provento di illecite attività che producevano liquidità da reimpiegare: sono state documentate reiterate intestazionidi aziende a prestanomi per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione. Un vero e proprio sistema ben collaudato in cui, attraverso l'emissione/ricezione di fatture per operazioni inesistenti o con sovrafatturazioni nonché finte assunzioni di dipendenti, si andava a inquinare il tessuto sano dell'economia del territorio conseguendo illeciti guadagni nei settoridella logistica e dei servizi funerari.
Casi di imprenditori che hanno lucrato sul fronte del costo del lavoro
Inoltre, sono state documentati anche casi di imprenditori che, istaurando rapporti ai limiti della connivenza, si sono avvalsi dei servizi offerti da alcuni degli indagati per lucrare sul fronte del costo del lavoro e della manodopera: emblematico è stato il caso diuna nota azienda di logistica che, per il tramite di alcune società cooperative riferibili agli indagati, di fatto agiva come se i socidella stessa fossero dipendenti della ditta.
L'ordinanza: "Pronti a guadagni con Covid e superbonus 110"
C'è anche il Covid e il superbonus 110% come possibili business nell'indagine della squadra Mobile di Milano che ha portato a smantellare il clan di 'ndrangheta Maiolo presente a Pioltello. In un'intercettazione, riportata nell'ordinanza di oltre 300 pagine firmate dal gip di Milano Fabrizio Filice, emerge la possibilità di lucrare sul fenomeno del trasporto delle salme delle vittime della pandemia. In particolare l'inchiesta del pm Paolo Storari evidenzia l'uso da parte di Omar Maiolo, figlio del presunto boss Cosimo, "della società Mondo Service" per l'"emissione delle fatture a lui richieste" da Luca Del Monaco, presunto braccio destro del boss, e che avevano come oggetto "sia il trasporto delle salme che delle ceneri relative ai defunti da Covid".
In piena emergenza, la società di onoranze funebri aveva i "furgoni necessari" per inserirsi in un ricco mercato
In piena emergenza, quando in tv sfilavano i camion carichi di bare si spiega come la società di onoranze funebri abbia i "furgoni necessari" per inserirsi in un ricco mercato. Discorso analogo emerge anche per un altro recente business. Nelle carte d'indagine emerge come nell'autunno 2021 Salvatore Maiolo abbia intensificato i contatti con due condannati nell'operazione Infinito con i quali intraprende "una frenetica attività di reperimento di operai da impiegare nei cantieri interessati dal cosiddetto 'superbonus 110', nonché dei materiali necessari alla realizzazione dei cosiddetti 'cappotti' nell'ambito dell'efficientamento energetico degli immobili previsto dal medesimo bonus".
'Ndrangheta a Milano, i clan lucravano sul trasporto dei defunti da Covid
Dall'inchiesta della squadra mobile di Milano e del pm milanese Paolo Storari, che ha portato all'arresto di 10 persone legate alla Locale di 'Ndrangheta di Pioltello, è emerso come le cosche siano state attive anche durante il Covid. In particolare, attraverso al Mondo Service Srl, una delle società finite sotto la lente di inquirenti e investigatori, l'organizzazione pensa di specializzarsi nel "trasporto delle salme che delle ceneri relative ai defunti da Covid", come si legge in un passaggio dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Fabrizio Filice.
'Ndrangheta, il sindaco di Pioltello: "Amareggiata e perplessa"
"Da una parte sappiamo che la 'ndrangheta ha infiltrazioni in Lombardia anche nell'amministrazione pubblica ma leggere che nella mia città si sia consumato questo, questo reato, se sarà accertato dalla magistratura, mi lascia particolarmente amareggiata": Ivonne Cosciotti, confermata sindaco di Pioltello con il 57,97% dei voti alle scorse elezioni, lo ha detto all'ANSA commentando i dieci arresti compiuti oggi dalla polizia di Milano in una inchiesta della Dda secondo cui la 'locale' della cittadina milanese aveva appoggiato il suo sfidante di centrodestra Claudio Fina. "Al di là che mi fa piacere aver vinto con un certo scarto che significa che certi giochi non hanno avuto la vittoria - ha aggiunto - , il fatto che però esistano mi lascia amareggiata e perplessa".