La Forza del Destino per la Prima della Scala di Milano: superstizioni e fascino di un capolavoro verdiano
L’opera di Verdi che inaugura la stagione della Scala 2024/2025 continua a dividere tra superstizione e ammirazione, tra leggende nere e successo senza tempo
La Forza del Destino
La Forza del Destino per la Prima della Scala di Milano: superstizioni e fascino di un capolavoro verdiano
Con il 7 dicembre si rinnova la tradizione della Prima della Scala, quest’anno dedicata a La Forza del Destino di Giuseppe Verdi. Un’opera che non smette di incantare per la sua potenza musicale, ma che porta con sé un alone di mistero e superstizione, alimentato da leggende che l’hanno resa celebre anche al di fuori del panorama lirico.
Perché si dice che porta sfortuna?
Il titolo dell’opera è spesso evitato dagli addetti ai lavori, sostituito da perifrasi come “Potenza del fato”. Ma da dove nasce questa fama? La superstizione che La Forza del Destino porti sfortuna affonda le sue radici in episodi drammatici che hanno segnato la storia dell’opera.
Commissionata a Verdi nel 1861 per il Teatro Imperiale di San Pietroburgo, la sua prima subì subito un imprevisto: un malore della cantante protagonista fece slittare la rappresentazione. Poco dopo, Francesco Maria Piave, librettista dell’opera, fu colpito da un ictus.
La lista degli eventi sfortunati legati a quest’opera è lunga. Uno degli episodi più noti è la morte improvvisa del baritono Leonard Warren al Metropolitan di New York nel 1960, proprio mentre interpretava Don Carlo di Vargas. Nel 2011, durante le prove dell’opera a Tokyo, un terremoto colpì il Giappone, interrompendo le esibizioni.
Tra superstizione e successo
Nonostante queste coincidenze inquietanti, La Forza del Destino resta un caposaldo del repertorio verdiano. Anche alla Scala, l’opera ha un legame speciale: Verdi ne rivisitò il finale per una nuova versione rappresentata a Milano nel 1869, segnando una sorta di riconciliazione con il teatro milanese.
Il regista Leo Muscato e il baritono Ludovic Tézier, interprete nella Prima del 2024, hanno dichiarato che non si lasciano influenzare da superstizioni. Eppure, come riportato dal Corriere della Sera, c’è chi, tra gli eleganti ospiti del Piermarini, sabato sera potrebbe portare con sé un amuleto anti-sfiga.
Un’opera tra destino e umanità
La Forza del Destino è una composizione drammatica e grottesca che intreccia maledizioni, vendette e fatalità. Con personaggi memorabili come la zingara Preziosilla, l’opera alterna momenti di ironia a quelli di pathos, dando vita a una tensione unica. Nonostante il suo passato “menagramo”, l’opera è un capolavoro che continua a essere discussa, amata e temuta, confermandosi un simbolo dell’eterno fascino di Giuseppe Verdi.
Prima della Scala: i protagonisti, la cena di gala
Sabato 7 dicembre l'opera è diretta da Riccardo Chailly, con la regia di Leo Muscato, la superstar Anna Netrebko, il tenore Brian Jagde, Ludovic Te'zier e Vasilisa Berzhanskaya. Dietro questa serata, la piu' importante non solo per Milano ma per la lirica mondiale, c'e' come ricorda Agi un'organizzazione incredibile, che non riguarda solo i cantanti, i musicisti, le maestranze, ma anche gli allestitori, i camerieri e i sommelier.
Le due cene dopo la rappresentazione ed il menu
Dopo la rappresentazione sono due le cene che si prenderanno la scena: una, quella di gala, per 500 ospiti, si terra' anche quest'anno alla Societa' del Giardino, con un menu firmato dallo chef due stelle Michelin Andrea Aprea; e l'altra, anche in questo caso per oltre 500 persone, e' la cena per la festa di tutte le maestranze del Teatro nel retro-palcoscenico, un buffet allestito in brevissimo tempo durante gli applausi, cucinato su misura dall' Executive Chef di Caffe' Scala Palmer Bischetti e dal suo staff.
L'allestimento delle decorazioni della cena e' stato affidato agli studenti del Triennio in Scenografia di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti coordinati da Desiree Demolli. Margherita Palli, Set Design Advisor dell'Accademia, ha seguito gli studenti nell'elaborazione dell'allestimento per la cena di gala ma anche per il disegno della decorazione floreale del palco centrale.
"Il progetto degli studenti di NABA" spiega Palli "si ispira a Il Parnaso di Andrea Appiani, protagonista indiscusso della scuola neoclassica italiana, per la scelta cromatica dei fiori, e al cambio di stagione, con candelabri e decorazioni argento". Gli ospiti saranno accolti dall'organizzazione di Caffe' Scala guidata da Salvatore Quartulli: sette maitre, sessanta camerieri, trenta sommeliers e dieci addetti alla movimentazione per servire il menu firmato da Aprea.
Cosa prevede la proposta gastronomica? Ecco: quattro proposte di finger food al passaggio - Baccala' mantecato con morbido di patata, Pomodoro giallo, lardo e pane croccante, Zuppa di pane con spalla di San Secondo, e Focaccia ai semi di finocchio e pancetta piacentina - accompagneranno gli ospiti nel vivo del menu', che si apre con un Risotto mantecato al Grana Padano Riserva, funghi e sottobosco, evocando i profumi della terra di Verdi.
A seguire lesso di vitello glassato al pepe nero accompagnato da mostarda di Cremona e cavoletti, un tocco contemporaneo a un classico amato dal compositore. Per concludere, il dessert come di consueto rende omaggio alla tradizione natalizia meneghina, il "Panettone 2.0."
Per l'organizzazione della cena Caffe' Scala si ispira a principi di sostenibilita' e inclusione con il coinvolgimento anche quest'anno di giovani all'inizio del loro percorso professionale ma anche dei ragazzi della Locanda alla Mano di Milano, un progetto sociale di integrazione per giovani con Sindrome di Down e di risorse diversamente abili attraverso l'inserimento lavorativo e lo sviluppo professionale. Il progetto e' promosso e realizzato da Conte' Societa' Cooperativa Sociale onlus, con il contributo di Repower, la collaborazione di AGPD (associazione genitori ragazzi con sindrome di Down) e il patrocinio del Comune di Milano.
La cena di gala vede protagonisti alcuni partner storici del Teatro: Bellavista, Partner e Fornitore Ufficiale dal 2004, propone come a ogni Prima le migliori selezioni di vendemmia tra cui l'ormai tradizionale Franciacorta Brut Teatro alla Scala 2020. Caffe' Borbone, che e' da sette anni Partner e Fornitore Ufficiale del Teatro alla Scala, fornira' il caffe' al termine della Cena di gala. Si rinnova anche la collaborazione con Elisenda, il marchio di alta pasticceria di Esselunga, che sara' presente con i macaron e il panettone alla Cena di gala e per il pubblico del Teatro nei bar durante gli intervalli. Valextra, storico brand milanese, prosegue per il secondo anno la collaborazione con il Teatro alla Scala scegliendo di essere presente quale Partner della Cena di gala
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