La posizione del Pd non è sul Meazza, ma su San Siro (giustamente)
Per il Pd di Milano il problema non è il Meazza, ma San Siro. Lo stadio e l'area pubblica - ed i relativi interessi - sono due cose ben diverse
ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.10 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45
Il Partito Democratico di Milano non vuole fare una riflessione sulla partita dello stadio. E questa è la prima notizia, ed è una buona notizia. Secondo fonti di Affaritaliani.it Milano, infatti, la segreteria è intenzionata a non mettersi nella scia di "stadio nuovo sì, stadio nuovo no". Per un motivo molto semplice: il problema non è il Meazza, il problema è San Siro. Che - anche se nell'opinione comune paiono coincidere - in effetti non sono la stessa cosa. Il Meazza è uno stadio, ed è uno stadio di proprietà comunale. San Siro è un quartiere, e ha aree pubbliche di proprietà del Comune, aree di proprietà di Aler (ovvero le case popolari) e aree private di proprietà di cittadini. San Siro va assolutamente sanato perché è una grande ferita aperta nella città. Affascinante, indubbiamente, ma pieno di problemi. Il Meazza è parte di un problema, non è il problema. Quindi, questo è il progetto della segreteria del Pd milanese, il punto è capire che cosa si fa sull'intero quartiere San Siro, e non semplicemente sul Meazza. Messa in questi termini la vicenda ha dei tempi medio lunghi: trovare l'accordo con Aler e dunque con la Regione Lombardia, trovare l'accordo con i proprietari privati delle aree, trovare l'accordo con i club e dunque sullo stadio. Se l'opinione pubblica, ma soprattutto la politica seguisse questo schema di pensiero forse avremmo meno comitati animati da buone intenzioni (alcuni), o da istinti di rivincita (altri), e più gruppi di cittadini interessati al loro quartiere. Di più: forse sarebbe il caso di dare un peso diverso all'opinione di chi ci vive e di chi invece fa il turista della domenica (quando si gioca di domenica). Secondo me, i primi hanno enormemente più diritti e più titolo a parlare dei secondi (che purtroppo in qualche comitato sono pure la maggioranza niente affatto silenziosa).