Le Olimpiadi a rischio paralisi. Uno scenario possibile

L'Anac da ragione ai magistrati e sostiene che la Fondazione Milano Cortina sia organismo pubblico. Un pronunciamento che rischia di portare alla paralisi gli appalti pubblici. Il commento

di Fabio Massa
Milano

Le Olimpiadi a rischio paralisi. Uno scenario possibile

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Ieri l'Anac, il cui presidente è stato eletto nel 2020 durante il governo di Giuseppe Conte, ha reso noto un parere secondo il quale la Fondazione Milano Cortina è di natura pubblica. Attenzione, il discorso non è tecnico, ma di interesse di tutti. Se una Fondazione è infatti pubblica, per comprare qualunque servizio, o fare qualunque cosa, deve prima fare un appalto pubblico, quindi secondo un codice che prevede ovviamente il ricorso al Tar e al Consiglio di Stato. Tempo medio? Non so stimarlo, ma dalla mia esperienza personale minimo minimo 6 mesi-1 anno di sole cause, in più c'è un altro anno per fare i bandi così come la dottrina pubblica vuole. 

Non si può arrivare tardi alle Olimpiadi. Per questo si usano le procedure del privato

E' un fatto: i bandi pubblici hanno questa durata, ed espongono alla certezza fattuale di cause amministrative. C'è modo di evitarlo? No. O meglio, sì. La normativa infatti consente allo Stato di creare Fondazioni dicendo che sono pubbliche, ma di diritto privato. Cioè che a loro non si applica il codice degli appalti. Possono assegnare dunque senza gara, e quindi senza ricorsi, e quindi più velocemente. Certo: c'è il problema che potrebbero esserci violazioni e ruberie. Su questo non ci sono dubbi. Ma se hai da fare delle Olimpiadi, che non puoi rimandare perché hai avuto il ricorso al Tar, perché sarebbe complicato da spiegare al Cio, e perché mica le puoi fare l'anno dopo, non hai molta scelta. Semplicemente o non fai le Olimpiadi, o arrivi in tempo. E quindi, non segui le procedure del pubblico ma del privato, che assegna a chi ritiene sia conveniente.

Milano Cortina: forse c'era davvero bisogno di un commissario...

Invece l'Anac dà ragione ai magistrati, e decide che la Fondazione è pubblica. Quindi tutte le procedure sarebbero dovute essere pubbliche, quindi tutti gli amministratori rischiano di essere trascinati in tribunale per quanto fatto finora. E soprattutto, da ora in avanti tutto deve essere fatto con i tempi del pubblico, il che vuol dire che le Olimpiadi le facciamo nel 2034. Bello eh. Forse torna buona l'opinione che qui su Affaritaliani.it scrivemmo mesi e mesi fa: il governo avrebbe dovuto fare un commissario. Ma questi sono tecnicismi che alla gente non interessano...

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