Leoncavallo, lo sfratto è stato rinviato al 24 gennaio. Il presidio: “Salvaguardare gli spazi della comunità”

Gli attivisti rispondono all’ennesima ordinanza di rilascio. Il Comune e i Cabassi tornano a trattare, ma il futuro del centro sociale resta incerto

di redazione

Leoncavallo

Milano

Leoncavallo, lo sfratto è stato rinviato al 24 gennaio. Il presidio: “Salvaguardare gli spazi della comunità”

È stato rinviato al 24 gennaio prossimo lo sgombero del centro sociale Leoncavallo. Lo ha reso noto la Questura di Milano, presente per monitorare un presidio di solidarietà, che si è sciolto verso le 11 senza momenti di tensione. Nella mattinata di martedì 10 dicembre, circa 300 attivisti si sono radunati davanti alla sede del Leoncavallo in via Watteau, rispondendo all’appello del centro sociale per opporsi all’ennesimo tentativo di sfratto. La presenza dell’ufficiale giudiziario, incaricato di notificare l’ordinanza di rilascio, ha riacceso i riflettori su una vicenda che si trascina da 19 anni.

“Salvaguardare spazi che danno vita e significato alle nostre comunità, è stato il messaggio condiviso dai partecipanti al presidio, simbolo di una resistenza che va oltre la singola occupazione. Nonostante l’ordine di rilascio, il Leoncavallo non sembra destinato a lasciare l’ex cartiera, almeno per ora.

Una mediazione ancora incerta

La famiglia Cabassi, proprietaria dell’immobile, e Palazzo Marino stanno valutando nuove soluzioni per regolarizzare la situazione, ma non è la prima volta che si tenta un accordo. Negli anni si sono alternati piani di scambio di immobili e trasferimenti di volumetrie, ma nessuna proposta è mai giunta a concretizzarsi.

La recente sentenza della Corte d’Appello di Milano, che ha condannato il Ministero dell’Interno a risarcire i Cabassi con 3 milioni di euro per il mancato sgombero, ha introdotto un nuovo elemento nella vicenda. “La condanna per il mancato utilizzo della forza pubblica cambia lo scenario”, ha osservato un attivista, lasciando intendere che il tempo stringe per trovare una soluzione condivisa.

Il ruolo del Comune di Milano

Per gli attivisti, il Comune resta un attore chiave. «Abbiamo qualche mese per trovare un accordo. L’impegno di Palazzo Marino è fondamentale per mantenere alta l’attenzione e garantire una soluzione», ha dichiarato un portavoce del Leoncavallo, come riferisce MilanoToday.

Il futuro del centro sociale, però, è ancora tutto da scrivere. Mentre il presidio di questa mattina si è concluso senza incidenti, resta aperta la domanda su come si evolverà una questione che, da quasi due decenni, alterna mediazioni fallite e tentativi di sgombero mai eseguiti.

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