Noja (IV): “Sala una figura importante. Prima dei nomi serve un progetto di governo”

Lisa Noja di Italia Viva apre a Sala: “può avere un ruolo di facilitatore del campo progressista, come anche altri”. A condizione che “l’evoluzione del centrosinistra non sia un mero cartello elettorale. Non è chiaro cosa faccia il M5S ma non poniamo veti

di Stefano Marrone

Lisa Noja - Italia Viva

Milano

Noja (IV): “Sala una figura importante. Prima dei nomi serve un progetto di governo”

“Sala è una figura politica importante, ma il centrosinistra si fa prima di tutto con i contenuti”. Lisa Noja apprezza Beppe Sala, di cui è stata Delegata per le politiche sull’accessibilità al Comune di Milano: “ha fatto due ottimi mandati e spero continui ad avere un ruolo”. Al contempo, la già deputata e ora Consigliera Regionale di Italia Viva commenta: “Al momento serve un progetto di lungo respiro e non solo nomi, come accadde con l’Ulivo”. L’evoluzione dei Cinque Stelle non entusiasma Noja che “non vuole lanciarsi nell’esegesi del progressismo non di sinistra di Conte”, ma non pone veti per il futuro. L’intervista.

Consigliera Noja, Sala si dice interessato a fare da federatore del centrosinistra. Al centro ricambiate questo interesse?

La vera questione è mettere insieme le forze liberaldemocratiche del centrosinistra. Parlare solo di nomi non aiuta ad evolvere quello che al momento è solo cartello elettorale, e che invece deve diventare un progetto di governo. Detto ciò, Beppe Sala è figura importante per tutto il centrosinistra. Sta portando avanti un ottimo doppio mandato a Milano, dove spero che continui a giocare un ruolo nella politica cittadina. Per quanto riguarda la politica nazionale, può avere un ruolo da facilitatore nella scelta di un candidato che porti avanti il campo più largo possibile che sia alternativo al centrodestra

L’idea di un federatore del centrosinistra la convince?

Condivido le parole dello stesso Sala, quando dice che per prima cosa bisogna parlare di contenuti. Non si può solo fare una rosa dei nomi. Dobbiamo spiegare in cosa siamo alternativi. Detto questo, bisogna anche individuare un leader e una squadra di governo. La mia preoccupazione è che, come troppo spesso accade in Italia, ci si concentri con troppo anticipo sui nomi. 

Qual è il nome giusto?

Non esiste un nome magico che con colpo di bacchetta trasformi il centrosinistra. Ci vuole un’idea di Paese. Quando fu costruito l’Ulivo, non era una creatura solo di Prodi. C’era stato un lungo processo di avvicinamento tra partiti e approfondimento politico. Bisogna evitare una strada breve e troppo facile. Tra l’altro, tutti i nomi tirati in ballo in questi ultimi tempi stanno mettendo in guardia da questa idea dell’uomo della provvidenza. 

Vi unireste in un progetto politico che fosse realmente in grado di unire liberal, progressisti e riformisti?

Certamente, questa è la vera evoluzione a cui deve ambire il centrosinistra. A porre i bastoni tra le ruote non siamo certamente noi. Come Italia Viva abbiamo sempre contribuito a includere, non a escludere. Abbiamo realizzato il Terzo Polo, della cui fine siamo stati vittime. Non abbiamo mai apposto veti, che non hanno poi portato bene al centrosinistra quando ce li ha apposti. Una forza riformista e progressista di centro è una necessità per vincere, perché dà garanzia di poter governare. La domanda va posta agli altri.

Cosa gliene pare dell’evoluzione del M5s, che Conte definisce “progressista ma non di sinistra”?

Ho in parte rinunciato a interpretare il pensiero dei Cinque Stelle. Sarà un limite mio, ma non comprendo appieno cosa significhi definirsi 'progressisti non di sinistra o indipendenti'. Per noi la priorità è capire se tutte le forze politiche abbiano davvero a cuore il vero interesse del Paese: costruire un’alternativa concreta alla destra. È necessario sedersi a un tavolo per definire un progetto che non sia esclusivamente elettorale. Occorre superare le ideologie e abbandonare l’idea di imporre egemonie. Non ci interessa l’esegesi del pensiero dei Cinque Stelle e, come sempre, non porremo veti a priori né chiederemo abiure.
 

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