Lombardia, approvata revisione legge sulla sanità regionale
Attilio Fontana: la legge appena approvata ci consente di riorganizzare l'offerta sanitaria
Lombardia, approvata revisione legge sulla sanità regionale
Via libera del Consiglio regionale della Lombardia alla riforma della sanità. Su 74 consiglieri presenti, sono stati 48 i voti favorevoli e 26 i contrari. Il risultato è stato proclamato dal presidente Alessandro Fermi al termine della 'maratona' al Pirellone, partita il 10 novembre scorso con l'esame e la discussione del progetto di legge che modifica la legge numero 33 del 2009.
"Do l'assicurazione a tutto il Consiglio che gli spunti che sono arrivati continueranno ad essere presenti sulla mia scrivania e cercherò di dar seguito, perché nulla vada disperso e perché si possa migliorare. L'obiettivo che mi sono posta fin dall'inizio è cercare di dare un contributo per migliorare la nostra sanità". Lo ha detto la vicepresidente della Regione Lombardia e assessora al Welfare, Letizia Moratti, prendendo la parola al Pirellone prima del voto finale sulla riforma della sanità.
"Mesi e mesi di preparazione al dibattito che adesso abbiamo concluso in Aula. Un ringraziamento" va anche "a tutti i consiglieri per il contributo dato in termini di contenuti. Ognuno ha cercato di cogliere esigenze che ha raccolto dal territorio o da suggestioni personali e istituzionali portando poi le riflessioni sul dibattito", ha aggiunto Moratti. "Ringrazio convintamente la maggioranza per il sostegno. Non era scontato che si arrivasse a un dibattito dopo mesi di affaticamento delle strutture a causa della pandemia che si prolunga. Ringrazio il presidente Fontana che non mi ha mai fatto mancare la fiducia e anche il confronto. Per parte mia, sappiate di avere sempre un interlocutore pronto ad ascoltare", ha concluso la vicepresidente.
Fontana: legge appena approvata ci consente di riorganizzare l'offerta sanitaria
"Accolgo con grande soddisfazione l'approvazione della legge del servizio sanitario lombardo, frutto di un grande ascolto e larga condivisione". Lo dichiara in una nota il presidente delle Regione Lombardia, Attilio Fontana commentando l'approvazione, questo pomeriggio, in Consiglio regionale, della legge che riguarda la riforma del sistema sanitario lombardo. "La pandemia - spiega Fontana - ha rafforzato la necessita' di quel cambio di paradigma che gia' la 'Legge 23' aveva evidenziato e provato ad attuare, ma che a causa della carenza di risorse statali si era riusciti a realizzare in parte: passare dalla 'cura' al 'prendersi cura. Con gli stanziamenti del Pnrr, poi e' stato finalmente possibile il cambio di passo e la legge appena approvata ci consente di riorganizzare l'offerta sanitaria e soddisfare il bisogno di salute dei nostri cittadini". Per Fontana, "questi ultimi due anni hanno reso evidente che la politica dei tagli lineari degli ultimi dieci anni aveva provocato in sanita' una serie di effetti negativi". "Voglio ringraziare innanzitutto la maggioranza per la compattezza dimostrata con il voto di oggi - conclude - e anche tutti gli attori che ruotano attorno al sistema sanitario e che hanno dato il proprio contributo".
“Potenziare il servizio sanitario regionale in particolare per la medicina territoriale, la prevenzione e l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI); precisare le competenze dei diversi soggetti interessati (ATS, ASST, Assessorato e Direzione generale), istituire Distretti, Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali. Consentire nuove assunzioni di personale medico e infermieristico con l’introduzione della nuova figura dell’infermiere di famiglia. Sono questi i principali obiettivi della legge” ha sottolineato nel suo intervento conclusivo il relatore e presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti. La legge, entrata in Aula il 10 novembre come progetto di legge n°187 “Modifiche al Testo unico delle leggi regionali di sanità”, è composta da 35 articoli. All’approvazione finale si è giunti dopo 16 giorni di lavori che hanno tenuto impegnata l’Aula per 116 ore: diverse le sedute notturne, per la prima volta negli oltre 50 anni di storia della Regione anche una seduta domenicale. Nelle giornate di ieri e oggi le votazioni dei 942 emendamenti e dei 929 ordini del giorno ritenuti ammissibili e che hanno passato il vaglio degli uffici. “Con l’approvazione di questa legge confermiamo il sacrosanto principio della libera e consapevole scelta dei cittadini nell’accesso alle strutture sanitarie e sociosanitarie -ha sottolineato il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi-. Il percorso di diagnosi, cura e presa in carico può avvenire tra soggetti pubblici e privati che operano all’interno del sistema sociosanitario lombardo ed è accessibile a chiunque indipendentemente dalla rispettiva situazione sociale ed economica. Una presa in carico del singolo paziente -ha concluso Fermi- che, grazie alle declinazioni locali dei nuovi presidi sociosanitari territoriali, potrà avvenire in maniera più efficace ed efficiente”. I rappresentanti dei gruppi di minoranza hanno rimarcato come, al netto delle contrarietà su molti dei singoli punti della riforma, da parte della maggioranza non ci sia stata nessuna volontà seria di confrontarsi e di valutare le loro proposte, appiattendosi sul testo e le indicazioni della Giunta regionale.
Leggi anche: Giorlandino: Italia ora MENO COLPITA grazie all’ALTO NUMERO di GUARITI