Lombardia (e Milano): il fu Terzo polo al bivio, tra sirene e posizionamenti

Cosa succede al Terzo polo in Lombardia? Le elezioni a Milano e in Regione sono ancora lontane ma è già una fase calda di ridefinizione politica. E di sirene da ambo le sponde (leggasi: Pd e FI)

di Andrea Muratore
Carlo Calenda Matteo Renzi
Milano

Lombardia (e Milano): il fu Terzo polo al bivio, tra sirene e posizionamenti

Terzo Polo, cosa succede in Regione Lombardia? La domanda è più che lecita. Abbiamo letto con grande attenzione il ritratto che Il Riformista nella giornata di domenica 14 ottobre ha dedicato al Partito Democratico milanese e non ci è sfuggita l’esplicita apertura che Pierfrancesco Majorino ha fatto a Lisa Noja, consigliera regionale di Italia Viva definita “un valore importante”, una politica “bravissima” e, soprattutto, l’autrice di una forma di “opposizione intelligente” alla Giunta Fontana.

Il Pd guarda ai centristi. Ma anche Forza Italia...

Nella ridefinizione politica in atto in una fase che vede ancora piuttosto lontane sia le amministrative di Milano (primavera 2027) che le prossime Regionali (inizio 2028), è tempo di rischieramenti e ridefinizioni di campo. Ma che il Partito Democratico guardi ai centristi è chiaro. E le parole di Majorino mostrano come quel Terzo Polo che non esiste più a Roma come gruppo coeso ma, al contrario, vive e lotta a Milano sia al Grattacielo Pirelli che a Palazzo Marino debba ancora decidere la sua strada futura. E sarà una strada dettata principalmente da quel che l’opposizione sceglierà di fare e quello che il Pd punterà a ottenere per consolidare la presa su Milano e scalare la Regione.

Majorino, che ha sfidato Fontana nel 2023, è netto: non è possibile per il PD dare priorità al dialogo con coloro che hanno fatto “scelte folli” come candidare Letizia Moratti, e ciò che si capisce è che sarà accolto come alleato chi avrà istanze unitarie. E dunque sceglierà la pista del nuovo bipolarismo contro il centrodestra. Del resto, il fu Terzo Polo Azione-Italia Viva si trova di fronte a scelte decisive. I Riformisti hanno attivamente sostenuto Beppe Sala a Milano, mentre ad Azione Majorino è sembrato rimproverare l’endorsement a Moratti per le Regionali. Non mancano del resto sirene anche dal centrodestra, e da Forza Italia in particolare, nel fornire una possibile sponda specie ai calendiani.

Lombardia, il fu Terzo polo chiamato a scegliere da che parte stare

Dunque al fu Terzo Polo sarà, in Regione Lombardia, chiesto di scegliere tra il Pd e la destra? L’impressione sembra questa. La spinta del centro-sinistra è di riproporre nella corsa a Palazzo Regione lo schema-Milano. E questo può essere pensato solo aggiungendo agli alleati progressisti e, questa è la speranza del Partito Democratico, a un Cinque Stelle figliol prodigo quei frammenti di centro moderato che possono contare più nell’identità di una coalizione che nei voti. Ciò che appare evidente, dunque, è che, da un lato, in Lombardia il Pd, che governa anche grazie all’impronta moderata dei suoi amministratori tutti i centri maggiori (Milano, Monza, Bergamo, Brescia, Varese per fare alcuni nomi) abbia interesse al connubio e che, dall’altro, in assenza di una regia nazionale la scelta dei centristi dovrà essere elaborata nel prossimo biennio perché gli schieramenti siano chiari.

Il centro cerca il suo spazio

Se spesso a Roma i parlamentari di Italia Viva sono percepiti come più vicini al centro-destra su  molti dossier, come la giustizia, nel quadro dell’ex target con Azione, a Milano i progressisti, e questo è il secondo punto fondamentale, strizzano l’occhio di più agli uomini e alle donne di Matteo Renzi. Come l’endorsement di Majorino a Noja conferma. Mentre sembrerebbe Azione la componente chiamata a dover portare le responsabilità per la scelta della Moratti, che complica ancora dopo quasi due anni il dialogo. Questa la situazione del campo di gioco. In due anni abbondanti tutto può cambiare. Ma la notizia è che il centro che cerca il suo spazio, in Lombardia, è destinato a essere sempre meno autonomo per voler influire. E che le sirene sono, oggigiorno, insistenti.

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