Lombardia, Noja (Iv) fa gruppo da sola: “Non siamo equidistanti, faremo opposizione onesta”

Dopo gli addii di Vizzardi e Licata, al Pirellone del fu Terzo Polo resta solo Lisa Noja. “Rispetto le scelte personali, ma non mi spavento. Il nuovo gruppo di Italia Viva farà opposizione di merito. A partire dalla Salute”

di Stefano Marrone

Lisa Noja - Italia Viva

Milano

Lombardia, Noja (Iv) fa gruppo da sola: “Non siamo equidistanti, faremo opposizione onesta”

Lisa Noja è rimasta nel gruppo. Gli addii di Giuseppe Licata e Massimo Vizzardi, passati rispettivamente a Forza Italia e al Gruppo Misto, “sono dolorosi ma dettati da una scelta personale. Il gruppo si chiamerà Italia Viva, senza più Azione nel nome”. Un cambiamento che non spaventa Noja: “Sarà un lavoro faticoso, ma ci sono abituata”. Dalle ceneri del Terzo Polo in Regione Lombardia può nascere “un campo progressista alternativo al centrodestra”. 

Consigliera Noja, come commenta la fuoriuscita dei consiglieri Vizzardi e Licata dal Terzo Polo? 

È una loro scelta personale, che mi dispiace ma che rispetto. Il Terzo Polo nazionale è finito un anno fa, nonostante ciò abbiamo proseguito facendo un ottimo lavoro in Regione in coerenza con il mandato degli elettori, come avviene in altre realtà locali, come il Comune di Milano. Essere un’alternativa alla Giunta Fontana, ma facendo opposizione nel merito. Questo non è mai venuto meno, anche grazie a un lavoro collegiale. Dal canto mio, posso solo dire che è stata una libera scelta, anche perché a livello politico nulla è cambiato in questi ultimi tempi. Una decisione personale di due amici che rispetto.

Quali sono le conseguenze di questa scelta?

Il risvolto automatico è che il gruppo resta in piedi. In base al regolamento del Consiglio, i gruppi costituiti da elezioni non hanno un limite minimo di consiglieri. Non sarà più Azione-Italia Viva, ma solo Iv. Anche per una questione di rispetto: non posso appropriarmi di un partito il cui rappresentante è uscito. 

Come si sente a fare gruppo da sola?

Sarà un lavoro faticoso ma non mi spaventa, sono abituata a lavorare. Poi essendo la consigliera eletta con più voti in lista, desidero continuare il mio lavoro, con una responsabilità maggiore. Penso di aver lavorato bene in un team che ora non c’è più. Questo mi dispiace, ma non ho paura della sfida che ci aspetta.

Proseguirà l’avvicinamento di Italia viva al centro-sinistra?

In Regione Lombardia la mia è un’opposizione continua, ascoltando le altre opposizioni. A livello nazionale c’è un dibattito in cui il partito ha dichiarato chiaramente di voler costruire un’alternativa progressista al centrodestra. Non deve essere la somma di sigle o ammucchiate, ma tenere conto di tutte le differenze. In questi anni in Regione abbiamo lavorato bene: penso al Legge di bilancio e alle iniziative sul Fine-vita. Non siamo equidistanti, ma lavoreremo per costruire questo campo progressista.

Su quali battaglie lo proverete a costruire in Lombardia? 

La prima è sicuramente la Sanità. Dobbiamo mettere a terra la riforma della sanità territoriale. Una sfida enorme, anche perché la Giunta fa fatica ad accettare i cambiamenti necessari. C’è poi una sfida economica: la Lombardia non è più locomotiva d’Italia, ma ha uno straordinario potenziale da sfruttare. Dobbiamo cambiare le infrastrutture, visto che il sistema dei trasporti regionale è al collasso. Ci concentreremo anche sull’aspetto sociale, battendoci per una crescita armoniosa. Ultimo ma non ultimo, la sfida delle Olimpiadi che non devono essere una figuraccia ma un volano per la nostra Regione. 

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