Lombardia, secondo trimestre 2022: produzione industriale +1,6%

La rilevazione di Confindustria e Unioncamere: in Lombardia produzione industriale +1,6% e artigianato +2,3%

(Fonte: Pixabay) 
Milano
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Lombardia, secondo trimestre 2022: produzione industriale +1,6%

La produzione industriale lombarda registra +1,6% rispetto al I° trimestre 2022,riducendo così l’intensità della crescita congiunturale ma restando in territorio positivo.La variazione tendenziale sullo stesso trimestre dell’anno scorso è pari a un solido +7,4%.Questo risultato positivo è diffuso a quasi tutti i settori con l’eccezione dei soli Mezzi ditrasporto che registrano invece un calo tendenziale (-5,8%). Gli ordinativi – sempre inpositivo - mostrano un rallentamento più sensibile in particolare del mercato interno(+0,6%), ma l’estero (+1,3%) ha intensità della crescita che si riduce di quasi due terzi.Risultati positivi anche per le aziende artigiane manifatturiere che segnano unacrescita della produzione del +2,3% congiunturale che diventa +8,7% su basetendenziale.

Per queste imprese - rivolte maggiormente al mercato interno - gli ordinimantengono il ritmo di crescita dello scorso trimestre per il dato nazionale (+1,2%)mentre per i mercati esteri si fermano a un +0,5%. Crescono maggiormente nel trimestrei settori del comparto moda (Abbigliamento, Pelli-Calzature e Tessile) che scontanoancora gap significativi da recuperare rispetto al dato medio, in particolare Abbigliamentoe Tessile, avendo iniziato la fase di recupero in ritardo rispetto agli altri comparti.Resta alta l’attenzione sui prezzi.

Beni energetici, materie prime e componenti varie registrano nuovi record spingendo il dato verso l’alto: rispetto al II° trimestre 2021 i prezzi delle materie prime sono cresciuti mediamente del 58,4% per le imprese industriali e dell’80,2% per le artigiane. Si attenuano tuttavia le difficoltà di approvvigionamento e migliora anche la situazione delle scorte di magazzino e dei materiali per la produzione.

Guidesi (Lombardia): "Ridaremo fiducia e prospettiva con il nostro sostegno"

"I dati confermano il momento positivo ma anche una crescita della preoccupazionerispetto al futuro. A sistema siamo pronti e cercheremo, attraverso il nostro sostegno edi nostri strumenti, di ridare fiducia e prospettiva". ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia Guido Guidesi.

Auricchio (Unioncamere Lombardia): "Il quadro della produzione lombarda rimane positivo"

“Il quadro per la produzione lombarda rimane positivo anche nel secondo trimestre ma sista progressivamente esaurendo la spinta del forte rimbalzo post crisi.” commenta il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio. “Ne risentono le aspettative degli imprenditori per il futuro – che viene visto con preoccupazione sia perla domanda interna che per quella estera – con una incertezza che si riflette anchesull’andamento della seconda parte del 2022.”

Secondo trimestre 2022, Buzzella (Confindustria Lombardia): "La produzione continua la sua avanzata"

Il presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella commenta la rilevazione di Unioncamere Lombardia in collaborazione con Regione Lombardia e Confindustria Lombardia relativa al secondo trimestre del 2022: "Ci restituisce importanti conferme. In Lombardia, pur tra le risapute difficoltà, la produzione continua la sua avanzata testimoniando la forza del sistema industriale regionale e la sua flessibilità e capacità di adattarsi rapidamente al contesto e agli shock. Traino di questa performance sono ancora una volta gli ordini esteri che compensano un mercato interno fermo. Il dato di crescita congiunturale della produzione è comunque il più debole degli ultimi sei trimestri e gli indici di fiducia PMI in discesa sono preambolo di un forte rallentamento dell’economia lombarda nell’immediato futuro. L’incremento del fatturato riflette l’aumento dei prezzi a valle ma è anche frutto della capacità delle nostre imprese di evadere gli ordini facendo fronte all’aumento della domanda registrato nei trimestri precedenti, nonostante le difficoltà congiunturali come il nodo dei prezzi e le difficoltà di approvvigionamento".

Prosegue Buzzella: "Quando i prezzi inizieranno finalmente un trend discendente, la produzione e l’intero sistema industriale ne beneficeranno: da questo punto di vista Confindustria Lombardia, prima di discutere di razionamenti e tagli lineari ai consumi, rinnova l’invito a introdurre celermente un tetto al prezzo del gas, auspicabilmente a livello europeo ma procedendo a fissare un price cap nazionale qualora la via europea non fosse praticabile. A un anno dall’inizio della corsa dei prezzi dell’energia va ricordato che le imprese italiane pagano costi maggiori rispetto ai competitors europei (nel 2022 il divario è aumentato del 2,1% con la Germania e del 4,9% con la Francia – vedi tabella allegata). Viene da chiedersi quali risultati economici e produttivi avremmo conseguito a parità di condizioni con i nostri competitors? Dal punto di vista industriale la buona notizia è che i settori che finora avevano maggiormente perso terreno fanno registrare segnali di normalizzazione: abbigliamento, pelli calzature e tessile sono infatti i settori più performanti. Nell’immediato futuro le valutazioni degli imprenditori dovranno fare i conti con due nuove variabili alle quali non eravamo abituati: la parità del cambio Euro/Dollaro, con gli effetti benefici soprattutto per quelle economie orientate all’export come quella lombarda e le ripercussioni negative sul costo degli approvvigionamenti, e l’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE con aumento del costo del denaro e una potenziale contrazione degli investimenti".

Le aspettative delle aziende per il prossimo trimestre si fanno più caute, scendendoin area negativa per la domanda interna ed estera dell’industria. Tra gli artigiani il segnonegativo interessa tutti gli indicatori ed è più intenso per domanda interna e fatturato. Èsignificativo osservare come la maggior parte degli imprenditori indichino stabilità deilivelli per le principali grandezze, con punte sopra l’80% per l’occupazione.

Le dinamiche settoriali

La maggior parte dei settori industriali mantengono significativi incrementi tendenzialidei livelli produttivi. Da segnalare l’ottima performance del sistema moda: Abbigliamento(+30,6%), Pelli-Calzature (+19,4%) e Tessile (+14,3%), tutti settori ripartiti tardi e orain sensibile recupero che riescono così a superare i livelli pre-crisi. Incrementi sopra lamedia anche per Manifatturiere varie e Minerali non metalliferi (+13,0%). Tassi di crescitadi poco superiori alla media per Legno-mobilio (+9,3%) e Carta-stampa (+9,6%).Perfettamente in linea con la media il risultato della Meccanica (+7,4%). In crescita, macon intensità minori anche Chimica (+5,6%), Siderurgia e Gomma-plastica (+4,7%). Incontrazione tendenziale solo i Mezzi di trasporto (-5,8%). Il positivo andamento delcomparto moda è confermato anche dalle imprese artigiane. I risultati menoentusiasmanti, ma ancora positivi, si hanno nel comparto artigiano per Alimentari(+3,9%) e Siderurgia (+0,4%).

Fatturato e ordinativi

Il fatturato a prezzi correnti dell’industria segna un buon risultato tendenziale(+17,5%) e una crescita sul trimestre precedente del 4,6%. Gli incrementi di prezzo deiprodotti finiti in atto, con un ulteriore crescita del 6,9% congiunturale, influiscono sulrisultato. Per le imprese artigiane il fatturato cresce del 2,9% congiunturale edell’11,2% tendenziale. Anche in questo caso va considerata la dinamica dei prezzi deiprodotti finiti, cresciuti dell’8,6% rispetto al trimestre precedente.La dinamica congiunturale degli ordini interni s’indebolisce per l’industria (+0,6%congiunturale), come anche gli ordini esteri che si fermano a +1,3%. Risultati oppostiper l’artigianato con ordini interni più dinamici di quelli esteri (+1,2% contro +0,5%).La quota del fatturato estero sul totale rimane elevata per le imprese industriali(39,4%) e resta poco rilevante e in diminuzione per le imprese artigiane (6,7%).

Prezzi

I prezzi delle materie prime presentano una dinamica congiunturale in continuo e forterialzo per tutti i comparti. Per l’industria, dai primi segnali d’incremento di fine 2020(+2,1%) l’accelerazione è proseguita nel corso del 2021 e si assesta ora a +11,6%congiunturale. L’artigianato mostra una dinamica simile passando dal +2,6% di fine2020 al +16,0% di questo trimestre.

I prezzi dei prodotti finiti seguono ancora da lontano l’incremento delle materie primeregistrando un +6,9% per l’industria e un +8,6% per l’artigianato.

Scorte di magazzino

Le imprese industriali registrano un rientro delle scorte di magazzino verso livellinormali, con i segnali di scarsità che vanno diminuendo. In questo trimestre, a fronte diuna quota considerevole di imprese che giudica le scorte adeguate (65% per i prodottifiniti e 73% per le materie prime), si registrano saldi tra giudizi di esuberanza-scarsitàancora negativi ma molto contenuti (-2,8% per i prodotti finiti e -1,1% per le materieprime). Questi sono primi segnali di ricostituzione delle scorte di magazzino, dopo il loroesaurimento dovuto alla necessità di evadere nuovi ordini senza ricevere nuove fornituredi materie prime e componenti a causa delle strozzature nelle catene di fornitura.

Occupazione

L’occupazione dell’industria dà saldo positivo (+0,5%). Rimane stabile la quota diimprese che ha fatto ricorso alla CIG: la quota di aziende che dichiara di aver utilizzato  ore di cassa integrazione si attesta al 6,4%, ma le ore di CIG utilizzate aumentano, conun tasso sul monte ore salito al 2,0%. Ciò non vale per l’artigianato che, a fronte di un saldo occupazionale anch’esso di poco sopra lo zero (+0,2%), registra ancora livelli minimi di utilizzo della CIG.

I dati presentati derivano dall’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia relativa al secondo trimestre 2022 che ha coinvolto un campione di oltre 2.600  aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali (più di 1.600 imprese) e artigiane(più di 1.300 imprese)

La situazione a Milano, Monza e Brianza e Lodi

Milano. Il quadro delinea nel secondo trimestre 2022 un aumento congiunturale rispetto al primo trimestre 2022 della produzione industriale e del fatturato milanese (+1,6% e +3,2% destagionalizzato). La crescita del fatturato lombardo è +4,6% destagionalizzato mentre la crescita della produzione industriale regionale è in linea con quella milanese, +1,6%. Per gli ordini interni si verifica un calo congiunturale per l’industria milanese, -2,6% rispetto alla manifattura lombarda (+0,6% destagionalizzato). Allo stesso modo degli ordini esteri per cui la performance milanese è peggiore di quella regionale (-3,8% e +1,3% destagionalizzato).

Passando all’analisi tendenziale, il secondo trimestre 2022 ha consentito all’area metropolitana milanese in un anno di crescere del 7,3% per la produzione, in linea col dato lombardo (+7,4% in un anno).  Se si considera la crescita netta del fatturato, sempre raffrontata al secondo trimestre 2021, l’aumento è di 15,2% a livello locale rispetto al +17,5% regionale. In relazione al portafoglio ordini, si registra per Milano un livello superiore di +6% rispetto al secondo trimestre 2021, con performance inferiore rispetto alla manifattura lombarda (+9%). I mercati interni milanesi hanno ripreso la crescita del 5,6% in un anno, superati dalla componente estera (+6,7%).

Monza e Brianza. Prosegue la crescita congiunturale: il secondo trimestre 2022 fa registrare un aumento rispetto al primo trimestre 2022 sia della produzione industriale (+1,4% destagionalizzato), sia del fatturato (+3,6% destagionalizzato), così come le commesse acquisite dai mercati interni (+2,6% destagionalizzato) ed esteri con +5,8%. La crescita tendenziale della capacità produttiva colloca i volumi prodotti a un livello superiore rispetto al secondo trimestre 2021 (+7,7%), superiore rispetto al dato lombardo (+7,4%). Nello stesso periodo, i dati della manifattura brianzola per fatturato (+15,1%) sono inferiori al dato lombardo (+17,5%). Sempre rispetto al secondo trimestre 2021, il portafoglio ordini del manifatturiero brianzolo evidenzia un incremento reale superiore a quanto registrato in Lombardia (rispettivamente +12,1% e +9%).

Lodi. Prosegue la crescita congiunturale nel secondo trimestre 2022 grazie a un aumento rispetto al primo trimestre 2022 della produzione industriale (+1,3% destagionalizzato),  accompagnato dalla crescita del fatturato (+3,5% destagionalizzato). In calo le commesse acquisite dai mercati interni (-5% destagionalizzato) mentre gli ordini esteri risultano in crescita di +5,4%.

Nel secondo trimestre 2022 rispetto all'anno precedente, si verifica un trend di crescita per produzione, fatturato e ordini. Relativamente all’analisi tendenziale, raffrontato al secondo trimestre 2021, la crescita della produzione si attesta a +6%, performance peggiore rispetto al dato lombardo (+7,4%). In relazione al fatturato, nel confronto con il secondo trimestre 2021, il recupero si attesta a +14,4%, inferiore per intensità al dato regionale (+17,5%). Gli ordini crescono in un anno del 2% rispetto al 9% lombardo, grazie agli ordini esteri lodigiani, +14,3%, rispetto a quelli interni, in calo del 3,7%.