Lombardia: una culla della vita in ogni ospedale, o quasi
Approvata la mozione che chiede di aumentare le strutture in cui le donne in difficoltà possono lasciare i neonati in sicurezza, tutelando la propria privac
Lombardia: una culla della vita in ogni ospedale, o quasi
La Lombardia avrà molte più culle della vita. Quasi una in ogni ospedale della regione. È l'obiettivo di una mozione approvata martedì 5 marzo dal consiglio regionale, con i voti della maggioranza di centrodestra. Si tratta di quelle strutture che consentono alle donne in difficoltà di lasciare i neonati nel pieno rispetto della privacy e in totale sicurezza. In Lombardia, attualmente, ve ne sono 11, ma non tutte conoscono la loro esistenza.
Scurati: "Fondamentale sostenere i Cav"
Un altro obiettivo dichiarato nella mozione è quello di sostenere e promuovere il lavoro dei Cav, i Centri di aiuto alla vita, presenti, questi, in numerosi ospedali. Secondo Silvia Scurati (Lega), prima firmataria, le donne assistite dai Cav, nel 2021, sono state 4.439, e 1.806 i neonati partoriti da donne seguite dai centri che "senza questo supporto molto probabilmente non avrebbero visto la luce. Approvare questa mozione significa dare un sempre maggiore sostegno alla vita, per dare speranza e conforto a chi, con un gesto d’amore, vuole dare un futuro a un bambino".
Richiesta di allargamento della mozione non approvata
Roberta Vallecchi, del Pd, in particolare ha chiesto che la mozione allargasse il suo spettro con la promozione delle misure di sostegno alle madri lavoratrici, alle famiglie numerose, al diritto alla casa e per garantire il doposcuola in tutte le scuole della regione. Modifiche che, però, non sono state recepite. I consiglieri del Patto Civico e del Movimento 5 Stelle, infine, hanno votato contro, lamentando tra l'altro che non fossero stati citati i consultori.