Loredana Lecciso aggredita su un autobus a Milano: "Ha cercato di strapparmi la catenina"

Momenti di paura per la showgirl a bordo di un mezzo pubblico. "Non prendo più i mezzi, temo per i miei figli"

di redazione
Milano

Loredana Lecciso aggredita su un autobus a Milano: "Ha cercato di strapparmi la catenina"

“Erano all’incirca le 20. Stavo aspettando l’autobus insieme a una mia amica quando si è avvicinato un ragazzo nordafricano con in mano un cartone di vino e ha iniziato a fissarmi”. Comincia così il racconto di Loredana Lecciso all’Adnkronos, in merito a un episodio avvenuto recentemente a Milano e che l’ha profondamente scossa. “In un primo momento non mi sono preoccupata più di tanto – spiega – ma quando siamo salite sull’autobus lui ci ha seguite, cercando di stringerci per farci sedere in un posto. Noi siamo rimaste in piedi”.

Il tentativo di rapina e la reazione

L’aggressione vera e propria è avvenuta poco dopo, a bordo del mezzo. “Ad un certo punto l’autobus ha fatto una fermata e il ragazzo è sceso, ma io non l’ho mai perso di vista: avevo una strana sensazione. Infatti è risalito dalla porta posteriore, dove ero seduta io, e ha allungato la mano verso il mio collo tentando di strapparmi la catenina”. La reazione è stata immediata: “Ho iniziato a urlare. Nonostante lo spavento, sono riuscita a trattenerla con la mano, graffiandomi, ma senza lasciarla. Alla fine lui ha desistito ed è sceso dal bus”. Alcuni passeggeri si sono avvicinati per prestare aiuto e assicurarsi che stesse bene.

"Era una croce regalata da mia madre quando è nata Jasmine"

La catenina, spiega Lecciso, ha per lei un profondo valore affettivo: “È una catenina d’oro con dei brillantini, una croce che mi ha regalato mia madre quando è nata Jasmine”, la figlia avuta con Al Bano. “La porto sempre al collo, per me è molto più di un semplice gioiello”.

Loredana Lecciso: "Non prendo più i mezzi. Milano è diventata più insicura"

Dopo l’accaduto, la showgirl ha deciso di non utilizzare più i mezzi pubblici. “Mi avevano detto che Milano era diventata una città meno sicura, e devo ammettere che avevano ragione. Più che per me, sono preoccupata per i miei figli che vivono qui. Spero che l’amministrazione comunale prenda i dovuti provvedimenti”.

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