Maisto non si occupa dei Cpr ma si occupa di Giuliano Amato. Il commento

Il garante dei detenuti del Comune di Milano sulle barricate per la presunta censura ad Amato. Ma del Cpr di via Corelli se ne lava le mani

di Fabio Massa
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Francesco Maisto
Milano

Maisto non si occupa dei Cpr ma si occupa di Giuliano Amato. Il commento

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Francesco Maisto è il garante dei detenuti del Comune di Milano. Lo è da quattro anni e 9 mesi. Precedentemente è stato presidente emerito del tribunale di Sorveglianza di Bologna. E poi, per quasi 50 anni, formatore presso la magistratura, le università, eccetera. Insomma, è sulla "piazza" della giustizia da moltissimi anni e comunque da quasi 5 anni su quella di Milano, lato comunale.

Maisto e il caso (presunto e debole) della censura ad Amato

Francesco Maisto si è gettato anima e corpo a condannare il caso (presunto, e pure abbastanza debole) di ipotetica censura all'ex premier Giuliano Amato, che avrebbe dovuto presentare il suo libro a San Vittore. Amato, che pare sia diventato uno dei più acerrimi oppositori del governo Meloni (per il fatto che la Meloni l'ha spinto alle dimissioni da presidente della Commissioni Algoritmi), è stato difeso a spada tratta da Maisto: "Una scelta sconcertante", l'ha definita. Giusto, la libertà di parola è la prima cosa.

Ma Maisto non si cura del lager di via Corelli

C'è però da dire che lo stesso Francesco Maisto, garante dei detenuti del Comune di Milano, stando a quanto scrive il manifesto (quindi non certo un giornale fascista), "non si occupa del Cpr". Dove di sicuro ci sono persone detenute, e dove di sicuro ci sono persone bisognose di difesa ben più di Giuliano Amato, e dove la magistratura ha trovato irregolarità enormi, e dove chiunque abbia un po' di buon senso usa le parole "lager" senza mezzi termini. In una mail scrive: "Non disponiamo di unità operative da dedicare al Cpr. Mi meraviglio del fatto che questa richiesta venga rivolta soltanto al garante comunale", ha affermato. E niente, non ci sono altri commenti da fare.