"Majorino e Schlein di sinistra? No, il loro è left-washing". L'intervista

Maurizio Acerbo e Fabrizio Baggi, segretario nazionale e lombardo di Rifondazione comunista, non considerano quelle di Schlein e Majorino politiche di sinistra

di Antonio Murzio
Milano

"Majorino e Schlein di sinistra? No, il loro è left-washing"

"Left-washing”, ovvero “una leggera pittura di sinistra”. La definizione è di Fabrizio Baggi, segretario regionale lombardo di Rifondazione comunista, riguardo alle politiche attuate dal Partito democratico in Lombardia. Una accusa al capogruppo lombardo Pierfrancesco Majorino che Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista, estende sostanzialmente a livello nazionale: "Schlein? Sembra di sinistra solo a chi, all'interno del Pd, è di fatto di destra...". Affaritaliani.it Milano ha raccolto le impressioni di entrambi sull'operato di Majorino e Schlein. Le interviste

“Alle ultime elezioni regionali, quelle di un anno fa, abbiamo scelto di proseguire con il nostro progetto, presentando insieme a Unione popolare un nostro candidato, perché crediamo che quelle del centrosinistra e di Pierfrancesco Majorino, anche oggi in virtù del suo ruolo di capo dell'opposizione al Pirellone, non siano politiche di sinistra”. Così Baggi.

Ma sulla sanità pubblica il Pd ha appoggiato il referendum e la nuova iniziativa “la Lombardia SiCura”
La sanità pubblica deve essere totalmente pubblica, senza convenzioni con le strutture private. Rispetto all'iniziativa referendaria per la sanità pubblica, benissimo che adesso ci siamo tutti, ma, detto questo, il Pd oggi è dentro, ma riteniamo che per il passato abbia delle responsabilità per un'opposizione vera non fatta. Se si pensa al dramma della pandemia e del Covid, è vero che in Lombardia governava la Lega, ma a livello nazionale il ministro della Salute era Speranza e, come Rifondazione, abbiamo sempre detto che per la mancata istituzione delle zone rosse la responsabilità è stata paritetica perché non sono state attuate né dalla Regione né dal governo. Oggi c'è questa campagna e ben venga, ma conta anche il passato.

Neppure la battaglia per il salario minimo serve a dare al Pd la patente di partito di sinistra?
Il Pd ha cominciato a parlare di salario minimo quando è arrivato all'opposizione. Se lo avesse voluto realmente, il salario minimo lo avrebbe introdotto negli anni in cui ha governato. Prima il Pd così come i sindacati confederali non erano d'accordo. Noi abbiamo raccolto 72mila firme e le abbiamo consegnate in Senato lo scorso 28 novembre obbligando la calendarizzazione della discussione in senato entro il 28 febbraio. La nostra è una proposta vera, non annacquata con una soglia fissata a 10 euro, automaticamente indicizzata rispetto all'inflazione. Per ritornare alla domanda dalla quale siamo partiti, se Majorino sta lavorando a politiche di sinistra, la mia risposta è no”.

“La mia opinione è che il problema è il Pd in quanto tale”, interviene il segretario nazionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo: “Le persone hanno votato Elly Schlein forse speravano in un Pd partito di sinistra, ma è difficile che questa cosa avvenga. Il Partito Democratico è nato per liberarsi della sinistra, come dice Santoro, la Schlein ci mette la faccia ma il corpo del Pd rimane un mostro. La Schlein è una giovane prodiana, all'interno del Pd una frangia ne parla come se fosse un'estremista, ma non perché lei sia particolarmente di sinistra. E' che loro sono proprio di destra. Noi siamo in piazza da quattro mesi per il cessate il fuoco a Gaza, loro mi pare che si siano svegliati e abbiano trovato il coraggio di invocarlo quando perfino Biden ha detto che Netanyahu sta esagerando. Un partito unico americano non può essere sinistra".

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