Urban Dream: la sposa del 2026 secondo Antonio Riva

La nuova collezione sposa 2026 di Antonio Riva è una dichiarazione d’amore per Milano, la città che più di ogni altra ha influenzato l’immaginario creativo dello stilista

di Krystel Lowell
The Milan Show-Biz

Urban Dream: la sposa del 2026 secondo Antonio Riva

“Urban Dream: quando Milano ispira la moda”. Non è solo il titolo della nuova collezione sposa 2026 di Antonio Riva, ma una dichiarazione d’amore per la città che più di ogni altra ha influenzato l’immaginario creativo dello stilista. Un sogno metropolitano, narrato attraverso tessuti, tagli e atmosfere che trasformano la sposa in una figura sospesa tra realtà e poesia, tra la forza della modernità e la dolcezza di un’eleganza senza tempo.

"Amo Milano – racconta Riva –. Giro molte città nel mondo, ma quella che più mi ispira è proprio Milano. Ha un’eleganza discreta, una bellezza fatta di contrasti, di dettagli, di luci e ombre. È la mia musa, e questa collezione ne è un omaggio diretto".

Dall’alba al tramonto: un racconto di emozioni

La presentazione ufficiale della collezione si è svolta giovedì 3 aprile, dalle 16:00 alle 20:00, nell’atelier di Corso Venezia 44. Un evento curato nei minimi dettagli, in perfetta armonia con il mood della collezione. Gli ospiti sono stati accolti in un ambiente monocromatico e sofisticato: catering in total white, installazioni floreali minimali e composizioni gastronomiche ispirate alla leggerezza degli abiti. Un’esperienza sensoriale immersiva, pensata per accompagnare lo spettatore in un viaggio emozionale dall’alba al tramonto, così come si sviluppa la narrazione della collezione stessa.

Abiti come architetture dell’anima

Urban Dream si distingue per un equilibrio sapiente tra romanticismo e struttura. "Il design è romantico, sì, ma con una forte impronta geometrica – spiega Riva –. Amo lavorare con strutture tridimensionali. Ogni abito ha una sua architettura, un’identità scultorea. È ciò che più mi affascina".

I tessuti giocano un ruolo fondamentale in questa visione: mikado, organza e pizzo valencienne sono trattati con tecniche sartoriali raffinatissime, spesso abbinati a crini per ottenere volumi sorprendenti ma armoniosi. Il plissé soleil, proposto sia su tulle che su mikado, dona movimento e profondità alle silhouette, enfatizzando le gonne e le code senza appesantire la linea dell’abito.

Colori e dettagli: la nuova poesia del bridal

Accanto alle tonalità classiche del bianco e dell’avorio, si affacciano nuance delicate come il cipria e il nude. "Abbiamo introdotto questa tonalità già da qualche stagione – racconta lo stilista –. È quasi impercettibile, ma regala un tocco diverso, un’alternativa sofisticata al bianco tradizionale. E devo dire che è stata accolta molto bene sia dai buyer che dalle nostre spose".

Un dettaglio sorprendente è il tulle a pois, che compare in alcuni modelli con un effetto fresco e quasi giocoso, portando una ventata d’aria nuova alla collezione. Completano il tutto fiocchi, balze e rouches, che richiamano il savoir-faire della maison e l’arte di decorare senza eccessi.

Un ritorno all’abito importante

"Dopo anni di minimalismo, c’è un ritorno all’abito importante – osserva Riva –. Ma attenzione, non si tratta di abiti complicati: sono voluminosi, sì, ma allo stesso tempo semplici e moderni. La chiave è sempre l’equilibrio".

Un equilibrio che si percepisce anche nel dialogo tra tradizione e innovazione, tra romanticismo ottocentesco e rigore contemporaneo. Gli abiti sembrano evocare scene di altri tempi, ma vivono pienamente nello stile e nel gusto del presente.

Non solo bridal: la collezione The Date

Accanto alla linea sposa, Antonio Riva continua a sviluppare la collezione The Date, dedicata alla cerimonia e alla sera. "È un po’ il corollario del bridal – spiega –. Una collezione pensata per una donna che ama l’eleganza anche oltre il giorno del matrimonio. Parliamo di eventi speciali, compleanni, feste… momenti da ricordare".

Un sogno che continua

Con Urban Dream, Antonio Riva riconferma la sua capacità di raccontare storie attraverso la moda, di trasformare l’abito in un’emozione tangibile. Una collezione che parla alle donne contemporanee con grazia e carattere, che affonda le radici nella tradizione sartoriale italiana ma guarda al futuro con occhi pieni di luce.

"Urban Dream è Milano – conclude lo stilista –. È la città che si fa sogno, la città che diventa abito, poesia, arte da indossare. È il mio modo di celebrare la bellezza, sempre".

 

 

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