Milano con i cassetti vuoti di progetti e pieni di paura

L'arresto dell'ex dirigente comunale Oggioni è l'ultimo chiodo sulla bara del Salva Milano. Che non sarà mai votato in Senato. E non c'è più spazio di manovra per nessun altro progetto. Stadio compreso. Il commento

di Fabio Massa
Milano

Milano con i cassetti vuoti di progetti e pieni di paura

E' l'ultimo chiodo sulla bara. L'arresto dell'ex dirigente dell'Urbanistica Oggioni, e le carte che opportunamente sono circolate con le intercettazioni nelle quali opportunamente - sintetizzando - gli intercettati si vantavano di aver scritto loro il "SalvaMilano" (dove sta il reato nella millanteria non si sa, ma vabbè), sono l'ultimo chiodo sulla bara di questo provvedimento che il sindaco ha ritenuto e detto essere indispensabile per la metropoli. Addio SalvaMilano, perché il Pd non avrà mai il coraggio, adesso, di votarlo al Senato. Dopo che Conte, peraltro, ha fatto la sua solita sparata giustizialista sposandosi ai forcaioli come suo solito. Addio SalvaMilano, addio progettualità su Milano.

A Milano non c'è più spazio di manovra. E bisogna tirare avanti sino al 2027

Non c'è più spazio di manovra, e l'unico problema - questa è l'amara conclusione di chi vive ogni giorno i problemi di Palazzo Marino - è che bisogna ancora tirare avanti fino al 2027. Due anni lunghissimi, con progettualità che non possono che essere cortissime, vista l'aria che tira. Non c'è una persona normale, sana di mente, che prenderebbe decisioni "pericolose" (ad esempio su San Siro, ma anche su altre opere strategiche), a due anni dalla fine, in un momento in cui si può finire arrestati. Non lo farebbe un politico, non lo farà mai e poi mai un tecnico. In tutto questo, tutto si ferma. Proprio come fu con Tangentopoli. Con una grandissima differenza però. Che là le mazzette giravano a miliardi, con una consuetudine che era diventata come il Negroni delle 18.

Qui invece, di soldi se ne vedono pochini, ma magari chissà, i magistrati ci stupiranno con i fuochi artificiali nei prossimi mesi. Che cosa succederà processualmente non lo sa nessuno, e soprattutto di questa cosa se ne occupano i giudici. Noi invece possiamo al massimo preoccuparci della nostra città, che finirà questo periodo - di questo passo - con i cassetti vuoti di progetti e pieni di paura.

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