Milano-Cortina, pm Milano: dl 'salva Fondazione' di gravità inaudita
L'intervento del Consiglio dei ministri sarebbe un'invasione di campo in quanto l'interpretazione di una norma è "prerogativa della magistratura"
Milano-Cortina, pm Milano: dl 'salva Fondazione' di gravità inaudita
Il decreto legge del governo del 10 giugno che ha ribadito la natura privatistica della Fondazione Milano Cortina 2026 e' "di un'inaudita gravita'". Lo ha affermato la Procura di Milano - da quanto appreso - nel corso dell'udienza al Tribunale del Riesame sul ricorso presentato dall'ex direttore digitale dell'ente Massimiliano Zuco contro il sequestro dei dispositivi tecnologici eseguito dalla dal nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, su delega dei pm, nell'ambito dell'inchiesta che lo vede indagato con le ipotesi di concorso in corruzione e turbativa d'asta per presunte irregolarita' nell'affidamento dei servizi digitali dei prossimi giochi olimpici invernali. Per la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, che coordina i pm Alessandro Gobbis e Francesco Cajani, l'intervento del Consiglio dei ministri sarebbe un'invasione di campo in quanto l'interpretazione di una norma e' "prerogativa della magistratura". Davanti al collegio Savoia-Nosenzo-Ambrosino i pubblici ministeri hanno sostenuto che la Fondazione Milano Cortina 2026 operi in regime pubblicistico, dal momento che lo stesso governo e' un socio costituente. Un tesi opposta a quella dell'avvocato di Zuco, Marco Sangalli.
Milano-Cortina: legale Fondazione, scopo di interesse generale
La Fondazione Milano-Cortina 2026 pesegue un indubbio scopo di interesse generale per quanto "ci ostiniamo a dire" il contrario. Spuntano una serie di intercettazioni a sostegno della tesi della Procura nell'indagine sulle presunte irregolarità nella gestione dei servizi digitali dell'evento delle Olimpiadi e Paralimpiadi e che vede tra gli indagati, l'ex ad Vincenzo Novari. Come si legge in una informativa della Gdf, depositata in occasione del ricorso al Tribunale del Riesame da parte di una delle persone sotto inchiesta, "per i vertici e per il personale delegato a gestire i diversi comparti dell'Ente (tecnologico amministrativo, ecc), infatti, la Fondazione seppur costituita ex lege come ente di diritto privato, appare - secondo il loro stesso qualificato giudizio - un organismo equivalente ad una Pubblica Amministrazione che persegue uno scopo di 'interesse generale'". Il primo a sostenerlo è l'avvocato della stessa Fondazione, Pietro Fea, in una conversazione dello scorso 29 aprile con il responsabile del settore tecnologia Marco Moretti: "è comunque attività di interesse nazionale - è un passaggio del dialogo - ehm.. per quanto ci ostiniamo a dire che non perseguiamo l'interesse pu... generale però ahah... omissis."
Milano Cortina, Malago' a Novari: stai a senti' la Draghi
"Malago' mi aveva detto 'stai a senti' la Draghi, fregatene di tutto il resto' e mi ricordo anche quando me l'ha detto". Lo diceva Vincenzo Novari, l'ex amministratore delegato di Fondazione Milano Cortina 2026, in un'intercettazione del 24 aprile in un atto d'inchiesta. Lo stesso Novari negli interrogatori negli uffici della procura il successivo 28 maggio spiegava: "Quando il presidente Malago' mi segnalo' il curriculum di Livia Draghi vidi che, sempre precisandomi che ovviamente era un curriculum da valutare con attenzione ma che la decisione sarebbe stata solo mia, a quel punto vidi che quella persona li' era esattamente quello che stavo cercando". Secondo la valutazione del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di di Milano "e' quantomeno singolare - si legge nell'annotazione di pg - come Malago' investa Draghi Livia di un potere maggiore rispetto a quello di Novari, al quale suggerisce di seguire le indicazioni di una sua sottoposta".