Milano e la sicurezza: tra furti, rapine e violenze la sfida è quella di ricucire lo strappo sociale

Il tema della sicurezza resta dominante nel dibattito pubblico cittadino. Il 2024 è stato caratterizzato a Milano da episodi eclatanti. La questione irrisolta delle periferie ed il tema della percezione

redazione ​​​
Esercito in Stazione Centrale a Milano (LaPresse)
Milano

Milano e la sicurezza: tra furti, rapine e violenze la sfida è quella di ricucire lo strappo sociale

La questione della sicurezza a Milano è un tema che, negli ultimi anni, è tornato prepotentemente al centro del dibattito politico e sociale. La capitale economica d’Italia, con il suo dinamismo e il suo ruolo di locomotiva del Paese, non è esente da problematiche che riguardano la sicurezza urbana, l'ordine pubblico e la percezione stessa del pericolo. Da gennaio 2024 a oggi, la cronaca ha raccontato una serie di episodi che hanno scosso l'opinione pubblica, sollevando interrogativi sulle politiche di sicurezza messe in atto dalle autorità cittadine e regionali. E se da un lato ci sono numeri che rassicurano, dall’altro c’è una sensazione diffusa che la città non sia più così sicura.

Un anno complesso: tra furti, rapine e violenze

Scorrendo i casi di cronaca nera riportati dai giornali in questi mesi, emerge un quadro complesso e variegato. La criminalità a Milano sembra essere diventata più sofisticata, adattandosi alle sfide di una città in continua evoluzione. I reati che hanno maggiormente colpito la popolazione sono quelli legati ai furti e alle rapine, soprattutto nelle zone centrali e nelle aree più frequentate dai turisti. L’aumento della microcriminalità è stato evidente in quartieri come Brera e Navigli, tradizionalmente attrattivi per turisti e cittadini, dove la polizia ha registrato un incremento dei borseggi e dei furti con destrezza.

Non si può non menzionare il tragico caso avvenuto nel quartiere di Porta Venezia, dove una rapina finita male ha lasciato una giovane donna in gravi condizioni dopo essere stata aggredita in pieno giorno. Questo episodio ha sollevato una grande ondata di indignazione, con molti cittadini che hanno puntato il dito contro la mancanza di controlli e la scarsità di forze dell’ordine nelle strade.

Ma il problema della sicurezza a Milano non si limita ai furti o alle rapine. La violenza di strada, soprattutto nelle ore notturne, continua a preoccupare. Non sono rari i casi di aggressioni, spesso legate all’abuso di alcol o a situazioni di degrado sociale. Il Parco Sempione, un luogo iconico della città, è diventato tristemente noto per essere teatro di risse tra giovani, molti dei quali minorenni. A febbraio, una brutale aggressione avvenuta proprio nel parco ha riportato alla ribalta il tema della sicurezza nei luoghi pubblici. L’assalto a un giovane da parte di un gruppo di coetanei ha scatenato una forte reazione mediatica, spingendo le autorità locali a intensificare i controlli notturni nella zona.

Le periferie: una questione irrisolta

Se il centro di Milano continua a soffrire per la microcriminalità e gli episodi di violenza, le periferie rappresentano un ulteriore nodo da sciogliere. Quartieri come Quarto Oggiaro, San Siro e Corvetto sono diventati sinonimo di degrado e criminalità, con bande giovanili e attività illecite che sembrano proliferare senza un controllo adeguato. A gennaio, un’operazione delle forze dell’ordine ha portato allo smantellamento di una rete di spaccio di droga a Baggio, un quartiere a ovest della città. L’intervento ha sottolineato come Milano, nonostante la sua apparente patina di città sicura e prospera, nasconda al suo interno sacche di illegalità che sfuggono al controllo.

Un episodio che ha lasciato un segno indelebile nella cronaca nera di Milano è stata la sparatoria avvenuta a febbraio nel quartiere di San Siro, dove un regolamento di conti tra bande rivali ha portato alla morte di due giovani. Questo caso ha riportato alla luce il problema delle gang giovanili, un fenomeno che sembra in crescita nelle periferie milanesi. Le bande, spesso legate allo spaccio di droga e ad altre attività illecite, sfruttano la mancanza di opportunità e il disagio sociale che caratterizzano alcune zone della città.

La percezione della sicurezza

Ma al di là dei numeri e delle statistiche, la questione cruciale rimane la percezione della sicurezza. Milano è una città che attira milioni di turisti ogni anno, oltre a essere una delle principali mete per investimenti e innovazione. Tuttavia, la sensazione diffusa tra i cittadini è che la città sia meno sicura rispetto al passato. La percezione del rischio è aumentata, complici anche i numerosi casi di aggressioni e furti riportati dai media.

Un’indagine condotta a marzo 2024 ha rivelato che il 70% dei milanesi considera la sicurezza una delle principali preoccupazioni, soprattutto nelle ore serali. Questo dato è significativo, considerando che Milano è sempre stata percepita come una città relativamente sicura rispetto ad altre grandi metropoli italiane. La percezione del rischio, però, non sempre corrisponde alla realtà: le statistiche ufficiali del Ministero dell’Interno mostrano infatti una leggera diminuzione dei reati rispetto allo stesso periodo del 2023. Ma la differenza tra numeri e percezione è netta, e questo gap crea un senso di insicurezza che influisce direttamente sulla qualità della vita dei cittadini.

La risposta delle istituzioni

Le istituzioni locali, a partire dal sindaco Beppe Sala, hanno cercato di rispondere alle crescenti preoccupazioni legate alla sicurezza con una serie di iniziative volte a migliorare il controllo del territorio. A marzo, il Comune ha annunciato un piano per rafforzare la presenza delle forze dell'ordine nelle zone più a rischio, con l’introduzione di nuove pattuglie e l’installazione di telecamere di sorveglianza nei punti nevralgici della città. Tuttavia, molti cittadini lamentano che questi interventi sono ancora insufficienti e tardivi.

Uno dei nodi più critici riguarda la *collaborazione tra le istituzioni locali e il governo nazionale. La gestione della sicurezza urbana, infatti, è spesso condizionata dai rapporti tra Comune, Regione e Ministero dell'Interno. A febbraio, un acceso dibattito ha coinvolto il sindaco Sala e il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in merito alla gestione delle forze dell’ordine e alle risorse destinate alla sicurezza. Sala ha più volte richiesto maggiori fondi per garantire una presenza capillare delle forze dell'ordine sul territorio, ma dalla Regione Lombardia le risposte non sono state quelle che Palazzo Marino si aspettava. Il risultato è un rimpallo di responsabilità tra le istituzioni, mentre i cittadini continuano a chiedere interventi concreti.

Sicurezza a Milano: anche un problema culturale?

Infine, non si può ignorare il fatto che la questione della sicurezza a Milano sia anche una questione culturale. Il rapporto tra cittadini e forze dell’ordine, soprattutto nelle periferie, è spesso caratterizzato da diffidenza e mancanza di dialogo. La sfiducia verso le istituzioni, alimentata da anni di disinteresse politico e sociale, ha creato un vuoto che le organizzazioni criminali hanno saputo sfruttare a proprio vantaggio.

La sicurezza percepita non è solo una questione di numeri, ma anche di sensazione collettiva. E in una città come Milano, dove convivono lusso e degrado, modernità e marginalizzazione, la sfida più grande sarà quella di ricucire questo strappo sociale.

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