Milano, ecco il restauro di 6 meravigliose tavole inedite di Carlo Maciachini
Il Cimitero Monumentale di Milano è senza dubbio la sua opera più illustre
di Paola Bulbarelli
È una storia appassionante quella del restauro delle sei meravigliose tavole inedite di Carlo Maciachini, messe a diposizione di pochi nelle sale di Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento, in attesa della mostra che sarà allestita dal 1° al 13 ottobre 2021 a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine. Come ciclicamente avviene, considerata la ricchezza dei documenti conservati nei depositi delle Civiche Raccolte Storiche, nel 2018 venne programmata una ricognizione patrimoniale. Durante la verifica della raccolta delle carte geografiche, un plico rivelò disegni realizzati con colori brillanti e da una mano inconfondibile, quella dell’architetto Carlo Francesco Maciachini (1818-1899) nato a Induno Olona in una famiglia umile. Una volta a Milano iniziò il suo percorso come intagliatore del legno, ma successivamente si specializzò in Architettura frequentando i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Il Cimitero Monumentale di Milano è senza dubbio la sua opera più illustre.
Nel 1862 fu indetto un concorso per la realizzazione dell’ambizioso progetto del Cimitero Monumentale, struttura da collocare su un’estesissima area pari a 180.000 mq in una zona allora estremamente periferica della città. Il vincitore fu Carlo Maciachini che nel 1863 cominciò a occuparsi del progetto. Inaugurato il 2 novembre 1866 con una cerimonia solenne, il Cimitero Monumentale fu ultimato solo nel 1887 con il completamento del Famedio, un Pantheon di uomini illustri che costituisce l’edificio centrale della struttura. Esattamente un secolo dopo l’inaugurazione del Cimitero un privato cittadino, Oreste Brambilla, iniziò uno scambio epistolare con il direttore del Museo del Risorgimento, in cui dichiarava l’intenzione di donare le grandi tavole autografe dell’importante architetto, che lui stesso aveva ricevuto dai suoi antenati. E così fu: la donazione avvenne nel 1966. Datati 24 agosto 1870 e realizzati ad acquerello, matita grafite, gouache acquerellata, china e biacca, descrivono con maestria sia l'architettura dell'edificio sia i particolari decorativi. Carlo Maciachini ha inoltre animato alcuni di essi con piccole figure, nobildonne e signori in visita, uno spaccato della Milano del tempo vista con gli occhi di un architetto poliedrico e raffinato.
Il restauro dei sei disegni, sottoposti a preventive indagini non invasive, è stato eseguito da Valentina Paoli (Studio Val.Pa.Ma., Milano) attravers