Milano, Fedrighini lascia la lista Sala: "Ma resto nella maggioranza"

Enrico Fedrighini lascia la lista Sala ed entra nel gruppo Misto: "Scelte inefficaci sul traffico ed errori nel rapporto tra club e Comuni sullo stadio"

Redazione
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Enrico Fedrighini
Milano

Milano, Fedrighini lascia la lista Sala: "Ma resto nella maggioranza"

Enrico Fedrighini lascia la lista Sala per entrare nel gruppo misto, pur continuando a sostenere l'attuale maggioranza nel consiglio comunale di Milano. La notizia è stata anticipata in un'intervista al Corriere della Sera in cui il consigliere, storica figura ambientalista della città, spiega la rottura con le scelte a suo dire "inefficaci" della giunta sul tema del traffico. Inoltre un altro tema chiave e decisivo per lo strappo è stato quello dello stadio su cui "l'errore chiave è stato fatto all'inizio, accettando che le società potessero impostare il rapporto dicendo al Comune, 'su quel bene pubblico, di vostra proprietà, o fate come diciamo noi, o ce ne andiamo'", ha spiegato.

Fedrighini: "Il mio è un atto di chiarezza nei confronti di tutti"

Parlando con Ansa, Fedrighini ha aggiunto:  "Questa scelta prescinde dallo splendido rapporto umano e politico che ho con la mia lista, e con una maggioranza che continuerò a sostenere come e più di prima. Riguarda un semplice atto di chiarezza nei confronti di tutti: dal sindaco, alla lista, a me, al consiglio e a tutti. Ogni atto, scelta, voto che si esprime è un atto pubblico, e devo risponderne pubblicamente. Un gesto piccolo, limitato, individuale, ma secondo me necessario per dare un segnale. Non entro in nessun gruppo, automaticamente ma scivolo da solo nel cosiddetto gruppo misto". Con questa decisione Fedrighini pratica "quello che a mio avviso serve per presentarsi un domani agli elettori con la necessaria credibilità per chiederne il voto, e che è più importante della cieca obbedienza - ha concluso -, cioè lo spirito critico per analizzare ciò che non va e le conseguenti proposte per migliorare ciò che non va. La critica è un calore che arricchisce e migliora l'azione di governo: non deve essere un fastidio".