Milano, sparatoria in panetteria: il cerchio si stringe sul figlio del proprietario
L'indagine: il sospetto ricade sul 22enne irreperibile. Si trovava nel locale al momento dell'agguato ad Ivan Disar, 48enne ucraino morto, ed al suo connazionale Pavlo Kioresko, 26 anni, ferito
Milano: sparatoria in una panetteria a Gambara
Milano, sparatoria in panetteria: caccia al figlio del proprietario
Le indagini sulla sparatoria avvenuta sabato pomeriggio in una panetteria di piazzale Gambara a Milano si concentrano su un nome: il figlio 22enne del proprietario. Il giovane si trovava nel locale al momento dell'agguato, ma dopo i colpi di pistola si è reso irreperibile. Gli inquirenti della Squadra Mobile sono sulle sue tracce da sabato sera, senza esito. Il movente è ancora da chiarire, ma tra le ipotesi emergono una lite improvvisa o rancori personali, scatenati da una parola di troppo.
Il killer ha sparato quattro colpi di pistola calibro 38, colpendo mortalmente Ivan Disar, 48enne di origini ucraine, e ferendo gravemente il connazionale Pavlo Kioresko, 26 anni. Disar sarebbe stato il principale bersaglio, raggiunto all’addome con l’intento di uccidere. Kioresko, invece, potrebbe essere stato colpito per impedirgli di reagire. Il tutto è avvenuto attorno alle 18:30, all’interno del locale.
La fuga dal retro del negozio e le immagini delle telecamere
Dopo l’esplosione dei colpi, il killer si è dato alla fuga, ripreso dalle telecamere della zona. Una testimone chiave, una moldava di 48 anni che si trovava nel locale, ha fornito una descrizione dettagliata dell’aggressore, permettendo agli investigatori di ricostruire un identikit e abbinarlo a un nome.
Secondo le prime ricostruzioni, l’assassino potrebbe aver lasciato il panificio dal retro, attraverso un cortile condominiale, per poi confondersi tra la folla che nel frattempo si era radunata davanti alla bottega. Alcuni testimoni, presenti nell’enoteca accanto, hanno visto uscire solo la donna dall’ingresso principale subito dopo gli spari. "Ha detto che c’erano feriti e di chiamare l’ambulanza, poi è andata via", ha raccontato una residente che ha allertato il 112.
Il panettiere, sentito in Questura, ha riferito che Disar e Kioresko erano suoi conoscenti e frequentavano il locale. Sabato pomeriggio erano rimasti lì circa un’ora, bevendo e mangiando. Avrebbero assunto atteggiamenti molesti, probabilmente sotto l’effetto dell’alcol. Poco prima delle 18:30 è entrata la donna, poi l’assassino. Il panettiere, che in quel momento era nel retrobottega a scaldare delle pizze, ha dichiarato: "Ho sentito i colpi, non ho visto chi ha sparato".
Ipotesi e indagini: lite o regolamento di conti?
Gli investigatori escludono per ora un movente legato a regolamenti di conti criminali. Disar viveva a Milano con il figlio e gestiva una piccola impresa individuale, mentre Kioresko lavorava come trasportatore. Entrambi erano noti alle forze dell’ordine per reati di natura predatoria, ma senza un profilo criminale di alto livello. Gli inquirenti stanno passando al setaccio chat, telefonate e contatti delle vittime, alla ricerca di un elemento che possa chiarire il movente. Si indaga su eventuali contrasti economici o una lite degenerata in tragedia. Nel frattempo, le forze dell’ordine continuano a cercare il killer, svanito nel nulla insieme all’arma del delitto.