Milano, Granelli: Taser a polizia locale? Non può essere strumento quotidiano
Milano nell’ultimo mese ha visto un potenziamento del personale impegnato sulle strade pari a 140 unità tra poliziotti e carabinieri
Polizia locale, taser in via di sperimentazione a Milano
“Il taser non è uno strumento di massima diffusione ordinaria della Polizia locale, uno strumento da tutti i giorni. Può essere usato per alcuni compiti particolari, con prudenza, con un’opportuna preparazione e solo nei contesti in cui è realmente necessario. Stiamo facendo una sperimentazione per definire questo aspetto: sulla base dei suoi esiti capiremo dove e come può essere autorizzato”. È quanto ha affermato l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Marco Granelli a margine della rassegna "Direzione Nord", arrivata alla quindicesima edizione in corso al Palazzo delle Stelline a Milano.
Sulla sicurezza, Granelli ha ricordato che Milano nell’ultimo mese ha visto un potenziamento del personale impegnato sulle strade pari a 140 unità tra poliziotti e carabinieri. “Come Comune stiamo lavorando per assumere 900 vigili aumentando l’organico di più di 500 unità. Sono state già effettuate le prove selettive. Inoltre, abbiamo convenuto un potenziamento del personale in tutti i fine settimana con un’azione coordinata di Carabinieri e Polizia locale, che ha dato già ottimo risultatiti”, ha aggiunto Granelli. “Penso che per dare sicurezza alla città serva una maggior presenza, fisica e con più videosorveglianza. Anche questo è un servizio che abbiamo potenziato: sono 2000 le telecamere attive e abbiamo investito a fine novembre altri 3 milioni di euro”.
Molteni: "Taser decisivo per sicurezza"
“La politica dovrebbe riflettere sulla norma nella legge di bilancio 2020 in cui si è previsto di ridurre di 2.000 unità i militari della Operazione ‘Strade Sicure’ - 1.000 nel 2021 e 1.000 a giugno 2022 -. Io credo che sia stata una scelta sbagliata, soprattutto in un momento in cui è forte la domanda di sicurezza dettata da alcuni fattori come le baby gang, lo spaccio, la malamovida, le occupazioni abusive, l’immigrazione. Lo stesso vale per la decisione di non prorogare i 753 uomini integrati all’operazione per l’emergenza Covid”. Lo ha affermato il sottosegretario di Stato agli Interni Nicola Molteni in occasione della rassegna "Direzione Nord", arrivata alla quindicesima edizione in corso al Palazzo delle Stelline a Milano.
Molteni si è espresso anche sull’uso del taser da parte della polizia locale dopo che nei giorni scorsi il sindaco di Milano Beppe Sala aveva aperto a questa possibilità. “La precondizione per la sicurezza è mettere in sicurezza chi la sicurezza la deve garantire”, ha detto. “Da questo punto di vista, il taser è lo strumento ideale: è un’arma non letale, è uno strumento di difesa e non di offesa, di sicurezza e non di violenza. La sperimentazione avviata nel 2018 in 18 città ha dato risultati straordinari. È emerso che la principale funzionalità sta nell’effetto deterrente: nel 90 per cento dei casi non serve che lo si usi. A breve, inoltre, verrà affiancato dalla bodycam per garantire e verificare in maniera trasparente la correttezza e la professionalità delle forze di polizia”. È in questo contesto, ha aggiunto Molteni, che si inserisce l’utilizzo del taser da parte della polizia locale, che, per professionalità e competenze, è molto diversa da quella della legge istitutiva del 1986. “Oggi la polizia locale non fa solo la multa: è un interlocutore fondamentale strategico nel rapporto interforze e nel garantire la sicurezza dei cittadini. Per questo accolgo con favore l’apertura da parte dell’amministrazione”.