Milano, Greco va in pensione: "Magistrati? Devono rispettare le regole"

Francesco Greco va in pensione dopo 43 anni in magistratura: "I magistrati devono essere i primi a rispettare le regole"

Francesco Greco
Milano
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Milano, Greco in pensione dopo 43 anni in magistratura

"Lascio procura organizzata ed efficace. Tra qualche giorno sara' presentato l'ultimo bilancio sociale e i numeri e i suoi risultati sono ben rappresentati al di la' di tante chiacchiere e tante strumentalizzazioni". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco in occasione della cerimonia di saluto in vista del suo prossimo pensionamento.

"Lascio una procura - ha aggiunto il pm in magistratura dal gennaio del 1979 - in grado di affrontare le sfide nuove e complesse che derivano dal cambiamento del mondo e che proiettano ormai il nostro lavoro verso una dimensione sempre piu' globale. Un lavoro che si palesera' soprattutto nel controllo del web e questo dovra' preoccupare tutti perche' oggi non ci sono norme che regolano il web. Il cybercrime - ha chiosato - sara' la sfida della procura moderna".

Greco, il discorso di addio

"Sono imbarazzato perche' volevo una cosa tra amici e non immaginavo questa situazione mediatica e ringrazio tutti", e' stato l'inizio del discorso di Greco alla cerimonia a cui hanno partecipato oltre ai vertici degli altri uffici giudiziari (il presidente della corte d'Appello Giuseppe Ondei, il procuratore generale Francesca Nanni, il presidente del tribunale Roberto Bichi e il presidente del tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa), il suo predecessore Edmondo Bruti Liberati, gli ex colleghi del pool "Mani Pulite" ormai in pensione Armando Spataro, Gherardo Colombo e Antonio Di Pietro e gli attuali procuratore aggiunti con una trentina di pm.

Greco ha dedicato un passaggio del suo intervento per ringraziare gli avvocati rivolgendosi al presidente dell'ordine di Milano, Vinicio Nardo. "Per me il rapporto con gli avvocati e' fondamentale. Non ho mai litigato con nessun avvocato e sempre preteso da loro la condivisione dei problemi".

"Non amo e non sono capace di esprimere le mie emozioni che oggi sono tante e troppe - ha aggiunto il procuratore uscente -. Per abitudini guardo sempre avanti perche' sono affascinato dal futuro che viviamo nel presente".

Sulla sua esperienza in magistratura durata 43 anni Greco ha ricordato come la sua "storia e' cominciata il 22 gennaio 1979 quando venni in procura per presentarmi all'allora procuratore Mauro Gresti. Arrivai qui e trovai una grande baraonda per l'uccisione di Emilio Alessandrini, uno dei magistrati che mi ha convinto a entrare in magistratura".

"Sono passati oltre 40 anni e mi vengono in mente storie, processi e tensioni superate grazie a grandi nocchieri che la procura ha avuto in questi anni". Per Greco, che andra' in pensione il prossimo sabato al compimento del 70esimo compleanno, "elencare tutta la storia di questi anni e' come un grande libro che attraversa le grandi questioni di questo Paese. Abbiamo sempre fatto il nostro dovere. I sacrifici - ha concluso - li hanno fatti le nostre famiglie che hanno sopportato la nostra assenza e per questo ringrazio Laura", sua moglie.

Greco: i magistrati devono essere i primi a rispettare le regole

"Serve un profondo rispetto delle regole che devono essere rispettate in primis proprio dai magistrati", aggiunge Francesco Greco a pochi giorni dal suo pensionamento dopo 43 anni in magistratura. "Non e' la prima e non sara' l'ultima tempesta che questo ufficio dovra' affrontare", ha aggiunto Greco con un riferimento indiretto ai conflitti interni che hanno lacerato la procura. "I risultati ottenuti dimostrano un'organizzazione vitale e sempre innovativa", ha concluso il procuratore uscente. 

Di Pietro a Greco: mi hai insegnato spirito squadra

"Non si puo' dimenticare cio' che e' stato. Qui abbiamo fatto il nostro dovere e anche oggi tutti lo state facendo e ne pagate le conseguenze. Sono venuto qui a dire grazie a Francesco perche' nel frastuono di quei giorni non l'ho fatto, non ne ho avuto il coraggio. Grazie per quello spirito di squadra che e' riuscito a darmi", ha detto l'ex pm Antonio Di Pietro.

"Vorrei che oggi ci fossero stati, tutti quelli di quei giorni perche' si puo' essere d'accordo o non d'accordo sulle decisioni prese, ma sappiamo tutti che quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto con coscienza non per scopi politici, non per rompere l'ordinamento dello Stato, ma per assicurare alla giustizia dei delinquenti", ha poi aggiunto Di Pietro con una lieve nota polemica sull'assenza oggi di alcuni componenti del pool di "Mani Pulite".

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