Milano, la Lega frena su Lupi. Iezzi: “Non è un nostro candidato”

Il deputato milanese del Carroccio: “Quello di La Russa all’assemblea di Noi Moderati era solo un invito. Se Lupi è il candidato di Fdi, rinuncino ad altre proposte”. L'intervista

di Stefano Marrone
Igor Iezzi
Milano

Milano, la Lega frena su Lupi. Iezzi: “Non è un nostro candidato”

“La Lega ha molte carte da giocare per il candidato sindaco di Milano”. Tra queste, però, al momento non risulta quella di Maurizio Lupi. Quella di Igor Iezzi, se non proprio una bocciatura, è quantomeno una frenata alla candidatura del leader di Noi Moderati, abbozzata nel weekend dal Presidente del Senato Ignazio La Russa. Contatto da Affaritaliani.it, il deputato leghista milanese è categorico: “Il candidato lo deciderà un tavolo nazionale coi leader della coalizione. La deadline è subito, ma una visione su Milano”. L’intervista.

Onorevole Iezzi, la Lega supporta la candidatura di Maurizio Lupi?

Per cominciare, bisogna un attimo chiarire quanto accaduto nel weekend. Io ho inteso le dichiarazioni del Presidente La Russa all’assemblea di Noi Moderati, dove Maurizio Lupi era il padrone di casa, come un invito a lavorare a una candidatura congiunta. 

Quindi quello di La Russa non era un appoggio esplicito alla candidatura di Lupi?

Lo abbiamo inteso come un appello a mettesi tutti insieme a un tavolo e trovare una formula vincente, partendo dal candidato sindaco. Una partita che il centrodestra ha il dover di giocare al meglio, anche perché stavolta Milano sembra davvero contendibile. 

Quindi Lupi non è un vostro candidato?

Lupi non è un nostro candidato, non penso sia nemmeno quello ufficiale di Fratelli d’Italia. Se il partito di Meloni e La Russa lo suggerisce, vorrà dire che allora Fratelli d’Italia rinuncerà ad altre candidature in altri territori. 

Il centrosinistra sembra orientato verso un candidato “pienamente di sinistra”, un profilo “cattolico e moderato” come quello di Lupi potrebbe essere la mossa vincente?

Il problema non è trovare un’etichetta: che sia un moderato o un estremista, un cattolico o un imprenditore, ai milanesi poco importa. Anche Trump per qualcuno era visto come un “moderato” rispetto a Kamala Harris. Una cosa è certa: abbiamo un vantaggio, il centrosinistra candiderà figure – anche se è difficile da credere – peggiori di Sala. 

Qual è allora il candidato ideale per la Lega?

Stiamo valutando tutti i profili possibili per arrivare a breve a una proposta vincente. La Lega a Milano ha molte carte da giocare. L’importante è, come ha già ribadito il segretario Salvini, non ripetere gli errori del passato. 

In che modo?

Il candidato ideale per Milano verrà deciso con un tavolo nazionale. Essendo un capoluogo di provincia, si sta facendo una selezione locale che verrà poi ratificata dai leader di partito, riuniti. L’importante è decidere presto: la deadline è prima di subito. Prima facciamo, meglio è.

Le piace il dibattito che sta emergendo tra candidati civici e politici?

È sicuramente una distinzione che nella storia della politica milanese ha una sua ragion d’essere. Entrambe le tipologie di candidature presentano pro e contro. Dal mio canto, posso dire che un candidato politico non ha deficit di rappresentanza. Politico o civico, un candidato deve essere in grado di rappresentare le “due città”: esistono una Milano del centro e una Milano di periferia.

Regina De Albertis, donna e imprenditrice di successo, potrebbe essere una candidata idonea?

La questione femminile a Milano non è una novità. Un tema su cui il ì centrodestra ha già dato prova di essere in linea, esprimendo con Letizia Moratti il primo sindaco donna della città. Detto questo, non bastano le etichette: quello che per noi è importante è trovare una figura in grado di guidare le battaglie di cui Milano ha bisogno. Esprimeremo a breve un candidato che rappresenti una visione vincente di Milano, in centro e in periferia.

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