Milano, parte il Museo della Resistenza. Ed il glicine è salvo

L'annuncio della Giunta milanese. lo storico glicine di piazzale Baiamonti integrato nel progetto per il Museo della Resistenza. Sala: "Sorrido per chi esulta"

a cura della redazione
Sala e il glicine di piazzale Baiamonti
Milano

Milano, parte il Museo della Resistenza. Ed il glicine è salvo

"Il glicine e' salvo e anche i tigli, per ora sicuramente due. Stiamo mettendo allo studio una modifica del progetto per poterne salvare altri tre". Queste le prime parole in conferenza stampa dell'assessora al Verde del Comune di Milano Elena Grandi, convocata dopo la decisione di non abbattere le piante di piazzale Baiamonti per far posto al Museo nazionale della Resistenza. "C'e' una parte del glicine sul sedime dell'edificio e quindi quella parte va potata, cercheremo di orientare la ricrescita", ha chiarito il collega di giunta Giancarlo Tancredi, annunciando poi per "domani (oggi, ndr) l'avvio dei cantieri", in concomitanza con la riconsegna definitiva dell'area al ministero della Cultura. "Il tema di tutto questo - ha aggiunto Grandi - e' che abbiamo avuto una bella manifestazione di civismo da parte della citta', il che ha aiutato a sensibilizzarci ma questo e' anche frutto di un lungo lavoro di trattative e accordi, perche' questo risultato comporta modifiche al progetto che devono essere portate avanti".

Milano, il glicine sarà parte importante del Museo

Grandi ha quindi precisato che "l'area verde avra' alberi in piu' e il glicine sara' una parte importante che accogliera' i visitatori" del Museo. Due i tigli in salvo, quindi, "per gli altri tre bisogna fare un passaggio di verifica per una modifica del progetto sulla parte delle grate, ma non una modifica sostanziale dell'edificio: ci sono valutazioni da fare, ma noi siamo cautamente ottimisti". Insomma, "sara' un luogo che si completa: avremo il museo Resistenza, avendo salvato anche le piante, con il loro valore simbolico" e per Grandi si tratta di un "risultato raggiunto grazie alla collaborazione di tutti. Il confronto con le associazioni e' sempre stato positivo, il dialogo che abbiamo avviato non era scontato e soddisfa. Abbiamo rischiato che una cosa dovesse escludere l'altra e sarebbe stato un peccato".

"Museo della Resistenza, ci saranno costi extra ma sostenibili"

Quanto al Circolo degli ex Combattenti e Reduci che non ha ricevuto l'invito per partecipare al tavolo di martedì mattina in Comune col sindaco Sala, Grandi ha replicato: "Li incontreremo, ma abbiamo incontri continui anche con loro. Oggi abbiamo incontrato i proponenti della petizione, questo non e' per escludere nessuno". All'assessore con delega alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, il compito di anticipare qualcosa sulle modifiche al progetto della seconda piramide di Herzog e De Meuron, gemella di Palazzo Feltrinelli. "Dal punto di vista del Museo, anche lui salvo e che per noi e' un onore ospitare, il progetto dell'edificio non cambia - ha riferito - Cambia qualcosa solo sugli spazi esterni perche' ora potranno ospitare il glicine nel progetto del museo". "Ci sara' qualche costo - ha proseguito - ma non sara' elevato. Non abbiamo ancora una stima precisa dei costi ma e' sostenibile".

Il Museo della Resistenza aprirà nel 2026

"Il lavoro - ha quindi sottolineato - e' stato molto complicato e impegnativo perche' la procedura era arrivata a un punto tale di definizione" da richiedere "i pareri di tutti gli enti", anche di tipo archeologico e per questo "voglio ringraziare soprintendenza e progettisti che hanno dato la massima disponibilita' per arrivare a una soluzione". Nel dettaglio, "domani  (oggi, ndr) consegniamo l'area all'impresa, gia' attiva e pronta a iniziare i lavori e a montare il cantiere, quindi a breve ci saranno gli scavi. Tenendo in massima protezione le piante - ha assicurato - da domani parte il cantiere". L'apertura del museo e' prevista entro il 2026: "Non cambieranno i tempi, la modifica progettuale riguardera' le grate di sfiato", cosa che andra' valutata "con gli enti deputati ma queste modifiche ma non dovrebbe rallentare i tempi".

Glicine, Sala: "Tanti commentano, pochi fanno le cose"

"Devo dire che sorrido un po' nel vedere festeggiare per questa cosa, dai Verdi a Forza Italia, pero' me ne sono fatto una ragione. E la ragione e' che viviamo in un mondo bizzarro in cui ormai in tantissimi commentano ma in pochi fanno le cose". Cosi' il sindaco di Milano Giuseppe Sala replica alle dichiarazioni sul 'salvataggio' del glicine di piazzale Baiamonti, dal capogruppo dei Verdi in Comune Carlo Monguzzi all'assessore al Territorio e ai sistemi verdi di Regione Lombardia Gianluca Comazzi.

"Io sono pienamente parte della categoria di chi fa le cose, magari sbagliando ma le fa - ha aggiunto a margine di un evento a Palazzo Marino - L'importante e' che ci sia sempre qualcuno che continua a fare le cose altrimenti ci scambieremmo solo commenti, grandi esultanze e rammarichi via social e le cose non vanno avanti". Quanto all'intervento che evita l'abbattimento del glicine per fare posto al Museo della Resistenza, "la mia non e' una decisione ma il frutto di un lavoro, nel senso che io ho parlato e ho agito quando sapevo che si poteva promettere una soluzione".

 "La soluzione, sia chiaro, e' di compromesso perche' tutto non riusciremo a salvare - ha ribadito - Non e' certo che riusciremo a salvare tutti gli alberi ma credo che chi si e' occupato di questa cosa e chi si e' anche battuto per salvare il glicine abbia avuto la piena consapevolezza del nostro impegno", ha concluso.

Glicine, gli ambientalisti protestano in piazzale Baiamonti

Ma la soluzione trovata ieri non ha soddisfatto tutti. I funzionari del Comune di Milano sono giunti stamani nel giardino di Via Montello al centro del dibattito sulla protezione del glicine e dei quattro tigli presenti per la presa in consegna dell’area, destinata a ospitare il nuovo museo della Resistenza. L’atto era previsto originariamente per lunedì 29, poi rimandato ad oggi.  Nell’area, sin dal mattino, numerosi gli ambientalisti presenti che hanno intonato cori e canti riuniti in cerchio per protestare in maniera pacifica, nonostante qualche momento di tensione all'arrivo dei funzionari, contro il progetto anche dopo la proposta del Comune, illustrata ieri dal sindaco Giuseppe Sala, ch prevede di salvare gli alberi presenti con una modifica al progetto.

Baiamonti Verde Comune: "E' una vittoria di Pirro, vogliamo salvaguardare le aree verdi"

“Per noi la vittoria di ieri è una vittoria di Pirro, un compromesso. Come Baiamonti Verde Comune ci siamo presi cura dell’area e abbiamo sempre avuto una posizione precisa e coraggiosa, perché chiediamo che tutta la zona sia annessa al Giardino Lea Garofalo: qui l’obiettivo non è salvare i singoli elementi botanici, la questione è proprio salvaguardare le aree verdi e infrastrutture della città in un momento di profonda crisi climatica”, ha detto Margherita Del Piano del Comitato Baiamonti Verde Comune in merito alle parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Il circolo dei combattenti perderà il giardino

Non solo il giardino di Via Montello, però. L’adiacente Circolo reduci e combattenti, abituale luogo di ritrovo degli abitanti della zona, subirà una riduzione dell’area esterna: “Togliendoci il giardino ci toglieranno una zona vitale: se io non riuscirò a continuare la mia attività, di conseguenza, il circolo dei combattenti non ci sarà più. Sono quello che gestisce questo luogo e si prende cura di questo glicine da 13 anni, rispettiamo quanto indicato ma vogliamo parlare con il Comune” ha detto Nunzio Taccardi, gestore del circolo da più di un decennio.

Il glicine, i quattro tigli, il giardino e il circolo continuano quindi ad essere al centro del dibattito cittadino: i prossimi passi formali saranno, come comunicato dai funzionari presenti, quelli della consegna della zona al Ministero della cultura competente in materia che provvederà ad avviare fisicamente il cantiere e i lavori che porteranno alla costruzione del nuovo museo della Resistenza.

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