Milano, Pg: scarcerare 23enne anarchico arrestato su richiesta Ungheria
Il giudice Stefano Caramellino della quinta sezione penale della Corte d'appello di Milano deciderà se mettere ai domiciliari il giovane
Milano, Pg: scarcerare 23enne anarchico arrestato su richiesta Ungheria
Il sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser ha dato parere favorevole alla scarcerazione del 23enne anarchico milanese arrestato nella notte fra lunedì e martedì dai carabinieri di Milano in esecuzione di un mandato d'arresto europeo (Mae) emesso dall'Ungheria con le accuse di associazione a delinquere, lesioni e tentato omicidio per gli scontri con esponenti del neonazismo europeo che ogni febbraio si ritrovano a Budapest per celebrare 'Il Giorno dell'Onore'. Alle 12 di oggi - secondo quanto riporta l'agenzia La Presse - il giudice Stefano Caramellino della quinta sezione penale della Corte d'appello di Milano deciderà se mettere ai domiciliari il giovane, come chiesto dai suoi legali Mauro Straini ed Eugenio Losco, in attesa dell'udienza di merito per la consegna al governo di Victor Orban del prossimo 5 dicembre.
Si dovrà esprimere anche il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio
Sulla vicenda si dovrà esprimere anche il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Dagli atti del Mae emesso dalla Corte di Budapest emerge come alcuni esponenti anarchici milanesi si sarebbero recati nella capitale ungherese il 10 febbraio 2023 sotto la presunta 'regia' della 28enne tedesca Lina Engel e del suo compagno, in Germania conosciuta come la 'cacciatrice di nazisti' e condannata a 5 anni e 3 mesi di carcere per la 'Baader-Meinhof', organizzazione della sinistra radicale che dagli anni Settanta si è distinta nel Paese per attività di guerriglia urbana e per attacchi, fra 2018 e 2020, ad esponenti dell'estrema destra tedesca con martelli, manganelli e spray al peperoncino. In quell'occasione il giovane avrebbe preso parte ai raid contro i neofascisti radunati in memoria del battaglione nazista che, nel febbraio del 1944, venne eliminato mentre tentava di eludere l'assedio dell'Armata Rossa a Budapest. Gli scontri violenti sarebbero immortalati anche da alcuni video e avrebbero provocato "lievi ferite" guarite in 8 giorni. Per quei fatti in Ungheria si trova in carcere dallo scorso febbraio anche una donna italiana. Il suo processo partita fra poche settimane. Le è stato proposto di patteggiare 11 anni di carcere.