Milano: primo murale in Italia dello street artist Obey

Inaugurato oggi nel quartiere Gallaratese il primo murale in Italia dello street artist Shepard Fairey, in arte Obey

Redazione
Murale Obey
Milano

Milano: primo murale in Italia dello street artist Obey

È a Milano, nel quartiere Gallaratese, il primo murale in Italia dello street artist Shepard Fairey, in arte Obey. Nato a Charleston nel 1970, Obey è uno degli artisti urbani più influenti e impegnati del panorama contemporaneo ed è noto in tutto il mondo dal 2008 quando realizzò per la campagna elettorale di Obama “Hope”, il manifesto con il volto dell’allora governatore dell’Illinois nei colori della bandiera nazionale e la grande scritta HOPE.

Mostra alla Fabbrica del Vapore, che ripercorre i 35 anni della sua carriera

In occasione della mostra aperta fino al prossimo 27 ottobre negli spazi di Fabbrica del Vapore, che ripercorre i 35 anni della sua carriera, Obey dona a Milano un grande murale nel quartiere Gallaratese. L’opera, dal titolo “Tear flame peace”, è stata ideata nell’ambito della residenza artistica alla Fabbrica del Vapore ed è stata realizzata nella cornice del festival di Arte Urbana “Manifestival”, promosso dalla Fondazione Arrigo e Pia Pini con il supporto di Orticanoodles e Wit Design.

Presenti i rappresentanti dell'Amministrazione comunale

Inaugurata oggi alla presenza dell’artista e di rappresentanti dell’Amministrazione comunale in via Adolfo Consolini 26, nel quartiere Gallaratese, il grande murale è un messaggio di pace universale ed è stato realizzato sul muro di un edificio residenziale comunale che misura 34×12 metri quadrati: in primo piano l’occhio di una donna con l’hijāb, il tradizionale velo islamico, che piange una lacrima gigante, la quale a sua volta contiene il segno della guerra (una fiamma) e quello della pace (una colomba bianca). I colori utilizzati da Obey sono quelli delle bandiere ucraina e russa, ma un pattern richiama chiaramente anche il mondo arabo e i suoi conflitti.

Manifesto di pace, coinvolti anche i cittadini del quartiere

Il murale è dunque un manifesto di pace, tema profondamente sentito non solo dall’artista, ma anche dalla comunità dei cittadini e delle cittadine del quartiere, che sono stati coinvolti nella selezione dell’argomento da proporre all’artista.

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