Milano, il Salone chiude a quota 302mila visitatori. Record di presenze straniere
Il 68% degli operatori è giunto da ben 151 Paesi esteri. L'approccio "no panic" ai dazi di Trump e l'apertura a nuovi mercati. Cina prima per presenze, crescono Arabia ed Emirati
Milano, il Salone chiude a quota 302mila visitatori. Record di presenze straniere
La 63esima edizione del Salone del Mobile si è chiusa con 302.548 visitatori, confermando il ruolo centrale della manifestazione nel panorama internazionale del design e dell'arredo, pur in un contesto segnato da tensioni globali, come l'incertezza legata ai dazi statunitensi voluti da Donald Trump. Se i numeri restano stabili rispetto alla Biennale Euroluce 2023, calano rispetto al record dell'anno scorso, quando erano stati oltre 370 mila. A brillare, tuttavia, è la componente internazionale: il 68% degli operatori arrivava da ben 151 Paesi.
"Gli Stati Uniti sono solo uno dei tanti mercati con cui dialoghiamo", ha sottolineato la presidente del Salone, Maria Porro. Una risposta chiara, in linea con l'approccio "no panic" dell'industria del settore, che si prepara ad aprirsi a nuovi sbocchi globali. Lo stesso spirito è stato ribadito dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto da Osaka: "Il mobile italiano ha bisogno dell'Europa e degli Stati Uniti, ma ci sono anche molte altre realtà con cui rafforzare le relazioni".
La crescita dei mercati arabi, Cina al primo posto per operatori
In effetti, il Salone 2025 ha mostrato una crescita interessante in mercati come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, che hanno raddoppiato la propria presenza. La Cina resta al primo posto per numero di operatori, seguita da Germania, Spagna, Polonia e Brasile. Nel frattempo, la cultura ha avuto un ruolo di primo piano: 95.300 visitatori per "The Library of Light" alla Pinacoteca di Brera, e sold-out in poche ore per lo spettacolo di Robert Wilson al Castello Sforzesco.
Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, ha evidenziato la solidità del comparto e la capacità del Salone di essere un punto di riferimento: "In un mondo segnato da incertezze, questa fiera resta un baricentro per il settore. È qui che si disegnano le tendenze del domani e si conferma la leadership del Made in Italy". Feltrin ha anche sottolineato la forte partecipazione degli operatori stranieri, soprattutto europei, che continuano a considerare Milano come tappa imprescindibile per il business.
Maria Porro ha parlato di una manifestazione che ha saputo confermarsi "faro" in un 2025 complesso, forte di oltre 2.100 espositori provenienti da 37 Paesi. Euroluce ha rinnovato la sfida dell'illuminotecnica, con un 45% di aziende estere presenti e un forte peso dell'export. SaloneSatellite ha dato spazio a 700 giovani talenti, mentre il programma culturale ha arricchito il palinsesto con masterclass e incontri seguiti da 1.500 persone.
Verso l'edizione 2026 del Salone del Mobile
Ora l'attenzione si sposta al 2026. L'obiettivo, annuncia Porro, è rafforzare ancora il format della manifestazione, puntando su inclusività, attenzione alle PMI e focus sui mercati emergenti. "Il Salone crea valore per l'intero ecosistema cittadino. Per questo è essenziale che Milano individui un nuovo equilibrio per accogliere al meglio turisti e operatori, agendo su ospitalità, servizi e sostenibilità urbana. Il nostro impegno è quello di trasformare le difficoltà in opportunità, insieme a istituzioni italiane ed europee".