Milano, tre ragazzini suicidi il giorno del ritorno a scuola

Due giovani hanno perso la vita, una terza lotta in ospedale: le tragedie il giorno della riapertura delle scuole. Il Ministro: "Coincidenza molto grave"

Milano
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Milano, tre ragazzini suicidi il giorno del ritorno a scuola

Due suicidi e un tentato suicidio a Milano e provincia. Protagonisti tre adolescenti: una giornata tragica, quella di lunedì, probabilmente non una coincidenza che si sia trattato del giorno del rientro a scuola. Il primo lutto a Bollate, con una ragazzina precipitata dal balcone al settimo piano dell'appartamento in cui viveva con i genitori.

Poco meno di un'ora dopo, un'altra tragedia, in zona Cenisio a Milano. Una ragazzina che proprio lunedì avrebbe dovuto iniziare la seconda media è caduta dalla finestra di casa, al cui interno c'erano i familiari. Lotta per la vita al Niguarda. Nel pomeriggio, un altro dramma, in un appartamento in zona Comasina. Un coetaneo della ragazzina di Bollate, di origine straniera è precipitato dal balcone al 12esimo piano del condominio in cui abitava ed è morto praticamente sul colpo.

I tre casi sono stati tutti segnalati alla procura dei minori del tribunale di Milano, che al momento non è ancora riuscita ad accertare le motivazioni che possano aver spinto i giovani al tragico gesto.  Fra i ragazzi non risultano collegamenti evidenti e la vicinanza temporale fra le tre tragedie sarebbe soltanto un'assurda coincidenza.

Il ministro Bianchi: "Coincidenza molto grave"

"C'e' da ricostruire un senso della vita in molte generazioni, non solo dei ragazzi ma anche di adulti e anziani. E' la vera sfida che abbiamo davanti con la scuola che si riapre". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, commentando i due casi di suicidi avvenuti a Milano e nell'hinterland. "Non so se e' collegabile che dei ragazzi si sono tolti la vita nel giorno di apertura delle scuole, mi sembra in ogni caso una coincidenza molto grave - ha osservato Bianchi, ospite di Porta a Porta -. I ragazzi hanno vissuto un periodo di grande sbandamento e non e' un problema di Dad, non diamo tutta la colpa alla Dad e al Covid". Guardi quella famiglia - ha detto il ministro a Bruno Vespa, riferendosi a una famiglia marchigiana che in trasmissione ha raccontato le difficolta' della Dad con tre figli -: non so se queste sono le condizioni in cui vivono tutti i ragazzi. Vorrei che il nostro Paese possa riprendere una vita in cui il senso della vita viene condiviso in famiglia. Dobbiamo essere vicinissimi ai ragazzi, alle famiglie di quei ragazzi va tutto il mio affetto di padre".